E' di 81
denunciati il bilancio delle indagini della Digos in relazione alle
manifestazioni studentesche che nelle ultime settimane hanno
interessato il centro della Capitale. Per tutti è stato contestato il
reato di manifestazione non preavvisata, oltre al blocco stradale,
interruzione di pubblico servizio, oltraggio e resistenza pubblico
ufficiale. Per 41 degli 81 indagati è scattata anche la denuncia per
blocco ferroviario poiché in occasione della manifestazione del 30
novembre scorso hanno occupato alcuni binari della Stazione Termini
creando disagi alla circolazione ferroviaria, oltre che ai viaggiatori.
Maroni: Daspo per le piazze - Per il ministro dell'Interno, Roberto
Maroni, la proposta di estendere il Daspo anche alle manifestazioni di
piazza ''e' interessante'' e potrebbe essere inserita da subito nel ddl
sicurezza che ha iniziato l'iter al Senato. ''Valuteremo - ha detto
Maroni - se c'é una maggioranza che sostiene questa proposta''. ''Mi
sembra una proposta interessante quella di Mantovano - ha aggiunto
Maroni, parlando a margine di un pranzo con gli altri big della Lega a
Vicenza -, perché il Daspo sta funzionando molto bene dentro gli stadi.
Riteniamo che questo modello sia esportabile. C'è la possibilità di
inserirlo gia' nel ddl sicurezza''. Quanto alle scarcerazioni dei
giovani arresti dopo gli scontri dio piazza a Roma il 14 dicembre, il
responsabile del Viminale ha osservato che ''la scarcerazione e' stata
un errore, anche perché c'è un rischio di reiterazione del reato''.
''Non voglio fare polemica, è un'opinione e non una critica nei
confronti della decisione dei magistrati'', ha precisato Maroni, che ha
annunciato adesso misure più stringenti in vista della prossima
manifestazione degli studenti, il 22 dicembre. ''Adesso - ha detto -
vigileremo soprattutto in vista della nuova manifestazione di
mercoledì. Visto quanto è successo a Roma, la macchina sara'
ulteriormente organizzata per evitare che si ripeta quanto è successo
pochi giorni fa''.
Mantovano: Daspo allo studio - Per il sottosegretario all'Interno
Alfredo Mantovano la possibilita' di impedire ai soggetti violenti la
partecipazione alle manifestazioni di piazza, con un provvedimento
simile al Daspo usato per allontanare i tifosi facinorosi dagli stadi,
''è una ipotesi di lavoro che dev'essere vagliata da parte di tutti gli
uffici tecnici competenti e per la quale serve uno studio tecnico
adeguato 'Il meccanismo è questo: si punta - ha detto Mantovano - a
prevenire gli atti di violenza così come si è fatto per gli stadi. E
questa prevenzione individua, sulla base di elementi obiettivi e dati
di fatto, i soggetti violenti che quindi già si sono resi responsabili
di devastazioni e danneggiamenti''. ''Nel calcio - ha ricordato -
funziona che per un periodo, che può andare da pochi mesi a qualche
anno, si interdice il loro accesso allo stadio e in questo modo si fa
venire meno l'occasione per esercitare la violenza''. ''Una cosa simile
- ha rilevato Mantovano - con tutti gli adeguamenti e per questo ci
deve essere uno studio tecnico adeguato, puo' valere per le
manifestazioni'' in piazza. Nel senso che chi ha già dato prova di
compiere determinati reati di lesioni, di devastazioni e cosi' via,
viene interdetto per un congruo tempo dalla partecipazione a qualsiasi
manifestazione di piazza''. ''Ed e' chiaro - ha concluso il
sottosegretario - che la partecipazione poi comporta l'intervento
sanzionatorio penale. Quindi c'è una misura di prevenzione come primo
passo e una misura sanzionatoria in caso di violazione delle
prescrizioni in chiave di prevenzione''.
Indagine vuol scoprire se c'è una regia - Individuare l'esistenza di
una ''cabina di regia'' degli scontri. E' a questo che punta
l'inchiesta della Procura di Roma, coordinata dall'aggiunto Pietro
Saviotti e dal procuratore capo Giovanni Ferrara sui tafferugli nella
capitale il 14 dicembre scorso. Secondo le prime testimonianze di chi
ha operato in piazza, gli assalti e i blitz contro le forze dell'ordine
sono sembrati ''studiati a tavolino'' e in qualche modo preordinati al
fine di aumentare la violenza. Gli uomini della Digos e i Carabinieri
del Ros stanno lavorando su foto e filmati girati il 14: agenti dell'
Antiterrorismo avrebbero effettuato anche riprese da alcuni terrazzi
delle abitazioni del centro. Questo materiale sara' poi inviato, al
termine dell'attivita' di indagine, ai magistrati della Procura di Roma.
Alemanno: zona rossa rafforzata - "Il centro storico è già zona rossa e
sarà rafforzato con la massima mobilitazione delle forze dell'ordine".
Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, intervenuto in merito
alle eventuali manifestazioni studentesche che si svolgeranno la
prossima settimana a Roma in occasione della votazione in Parlamento
del Ddl Gelmini sulla scuola. Alemanno, che si è espresso subito dopo
una riunione in questura assieme al prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro
e al questore Francesco Tagliente, ha spiegato che "la questura e il
prefetto hanno garantito la massima attenzione affinché il centro
storico non venga più investito da incidenti o avvengano episodi come
quelli della settimana scorsa. Si disporranno tutte le misure di ordine
pubblico necessarie a tenere lontano dal centro le manifestazioni".
Il 15enne aggredito verrà operato - Cristiano, il 15enne colpito
durante la manifestazione di Roma, ha riportato una frattura scomposta
del setto nasale e un ematoma celebrale, e per questo lunedi' prossimo
sara' sottoposto a un intervento chirurgico. ''Non ricordo nulla di
quel che eèsuccesso subito dopo la botta - racconta - Sono svenuto ma
quando ho riaperto gli occhi ho visto vicino a me un altro studente con
una kefia insanguinata appoggiata sull'occhio. Era stato colpito da un
lacrimogeno''. Esile, capelli ricci, in pigiama, dal reparto
maxillo-facciale dell'ospedale San Giovanni dove è ricoverato,
Cristiano continua a parlare delle proteste e del tema scuola con
passione: ''Se tornassi indietro forse mi terrei a distanza da quello
che stava succedendo - ha confessato - pero' devo dire che è giusto
protestare per avere una scuola migliore. Gia' la situazione era
negativa prima, figuriamoci ora con i tagli: dalle strutture
scolastiche decadenti alla didattica che deve essere aggiornata''(da
http://notizie.tiscali.it/articoli/)
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