I sindacati: «Li accusano di danneggiare
l'immagine della scuola. Ogni mese tre provvedimenti per istituto»
«UN AUMENTO dei provvedimenti disciplinari nei confronti degli
insegnanti, pochi posti per il sostegno e, per protesta, il blocco
delle gite». Dopo le manifestazioni di precari, universitari e studenti
delle superiori, scendono in campo i sindacati degli insegnanti. Ieri i
segretari provinciali Alessandro Rapezzi (Flc Cgil), Antonella Velani
(Cisl Scuola) e Valerio Cai (Gilda-Unams), hanno denunciato le
condizioni della scuola fiorentina. Al primo posto delle emergenze la
situazione del sostegno in deroga, ovvero dei posti assegnati per casi
di handicap gravi. «L'ufficio
scolastico provinciale hanno spiegato Cgil, Cisl e Gilda aveva chiesto
135 insegnanti, ma si è sentito rispondere dall'ufficio scolastico
regionale che la domanda andava riformulata. Siamo così arrivati alla
richiesta di 85 insegnanti, ma alla fine ne sono stati concessi appena
57.
Questo significa che alunni e alunne che avrebbero avuto diritto
al sostegno, non lo avranno o dovranno dividerlo con altri. Il tutto
con il rischio che le famiglie facciano ricorso al Tar». Problemi sono
stati denunciati anche relativamente al personale Ata (custodi,
amministrativi e personale tecnico) e ai supplenti. Altra questione
spinosa, secondo i sindacati, l'aumento delle contestazioni di addebito
(provvedimenti disciplinari) dei dirigenti scolastici nei confronti dei
docenti. «Siamo arrivati a una media di 2/3 contestazioni al mese per
ogni scuola fiorentina spiega Rapezzi della Cgil contro una al mese
dell'anno passato. Possibile che gli insegnanti siano improvvisamente
diventati indisciplinati? A noi sembra piuttosto un clima nuovo, lo
stesso nel quale i ragazzi che occupano la scuola vengono denunciati
dal preside». Le contestazioni sono legate a varie questioni
(violazioni deontologiche, mancanze amministrative e professionali) e
possono concludersi (anche se raramente) con la sospensione dello
stipendio per dieci giorni o con una segnalazione al Provveditorato.
«Alcuni dei casi più contestabili ha spiegato Valerio Cai riguardano
insegnanti che hanno denunciato in manifestazioni pubbliche o alla
stampa le difficoltà della scuola. Hanno raccontato che mancava la
carta igienica e sono stati accusati di danneggiare il buon nome della
scuola. Un altro caso, apparso anche sui giornali, è stato quello della
maestra di Greve che ha strappato l'immagine della Madonna di Fatima
arrivata insieme a un bollettino per le offerte: contestazione anche
per lei». I SINDACATI hanno sollevato poi la questione delle procedure
di contrattazione per i fondi di istituto. «Questa contrattazione hanno
detto è essenziale per decidere varie attività, ma il 50% dei 125
istituti fiorentini non l'ha ancora avviata. L'obiettivo dei presidi è
allungare i tempi e arrivare al nuovo anno quando, in base alla
normativa Brunetta, potranno decidere con più autonomia». Oltre ad aver
annunciato a proposito un contenzioso sindacale, Cgil, Cisl e Gilda,
hanno invitato i docenti a bloccare le gite «per destinare i fondi ad
attività più essenziali e far emergere i problemi della scuola». Alla
manifestazione avrebbero già aderito numerosi insegnanti del liceo
linguistico Pascoli, del professionale Elsa Morante, dell'alberghiero
Saffi, degli scientifici Gobetti, Giotto Ulivi e Rodolico e dell'Itt
Marco Polo. Prevista anche una manifestazione entro il 15 dicembre.
Oggi invece, giornata di agitazione studentesca nell'Ateneo con
volantinaggi e proteste. Ma la protesta dei sindacati ha provocato la
reazione del Pdl. «Proporre il blocco delle gite scolastiche non è che
il più bieco dei tentativi di montare una protesta: pur di scatenare la
gazzarra contro il Ministro Gelmini si privano gli studenti di una
delle esperienze più significative della vita scolastica ha commentato
Tommaso Villa, consigliere regionale del PdL e coordinatore della
Giovane Italia Toscana . Con questa proposta si vuol far passare tra i
ragazzi un messaggio falso: «Per colpa del Governo per quest'anno
niente gita». Ma sarebbe corretto ricordare che in estate si
disegnavano scenari tetri per la scuola. Invece, molti dei problemi
paventati allora non si sono concretizzati». E il Pdl annuncia anche
una contromanifestazione con gazebo lo stesso giorno in cui la
organizzeranno i sindacati. (da La Nazione di Lisa Ciardi)
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