Sembra
destinato a scontrarsi con i vincoli normativi che tutelano i servizi
destinati al pubblico, l'attuazione del programma 'uno sciopero ogni 15
giorni' fino a Natale, programmato dalla Flc-Cgil per mantenere alta
l'attenzione dell'opinione pubblica sui tagli al comparto istruzione
operati dal governo: poiché la Cub ha già proclamato una giornata di
astensione dal lavoro per il 29 ottobre, la Commissione di garanzia
competente ha contestato al sindacato di Mimmo Pantaleo la violazione
della regola della "rarefazione oggettiva" (che proibisce lo
svolgimento di uno sciopero se non sono trascorsi almeno 7 giorni
dall'ultimo, ndr.), mettendo in forte
dubbio lo stop di un'ora indetto dalla stessa Flc-Cgil per lunedì 25
ottobre.
Per il sindacato dei lavoratori della conoscenza non sembrano esserci
spiragli: dovrà spostare lo sciopero di fine ottobre. Ma le date
possibili sono molto poche: il 3 novembre è già previsto uno sciopero
dell'Anief e il 17 ce n'è un altro del Sisa. Il primo spazio utile è
quindi quello del 10 novembre oppure se riparla dal 24 novembre in poi.
Praticamente con un mese di ritardo rispetto alla tabella di marcia
prefissata. La Tecnica della Scuola: incredibile pasticcio, urge
chiarimento commenta Reginaldo Palermo, del periodico La Tecnica della
Scuola - il programma 'uno sciopero ogni 15 giorni' si sta sgretolando
a causa delle iniziative di piccoli sindacati di base che sembra quasi
che stiano cercando di coprire alcune date 'strategiche' per togliere
visibilità alla Flc. Inoltre la stessa Commissione di Garanzia ha
contestato alla Cub un'eccessiva prossimità allo sciopero Anief del 3
novembre; poiché però lo sciopero del 29 ottobre è generale, il
sindacato di base potrebbe limitarsi ad escludere il comparto scuola
dal proprio sciopero. Insomma, un incredibile pasticcio sul quale
qualche chiarimento risulta del tutto indispensabile". C'è poi un
ultimo dato su cui vale la pena soffermarsi: l'ormai cronica scarsità
di adesioni alla 'raffica' di richieste di astensione dal lavoro fatte
dai sindacati della scuola: "nessuno degli scioperi proclamati fino ad
ora - sottolinea Palermo - ha superato il tetto del 6% delle adesioni
(poco oltre il 5% è andato solo quello del giorno 8). Scioperi con
queste percentuali daranno ulteriore forza al piano del Ministero di
progressiva riduzione di risorse finanziarie e umane nel settore della
scuola". (Apcom)
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