È tempo di
sessione di bilancio e di Finanziaria. Quest'anno sarà light e fatta di
sole tabelle, eppure è sempre l'occasione per studiare correttivi di
fine anno da apportare alla macchina pubblica e ai conti. Le ipotesi
per la scuola parlano di una spa per l'edilizia, di un super ente per
la valutazione.
E di 130 milioni di euro per il funzionamento degli istituti. Si parte
dalla tentazione dell'Economia di una società per azioni, aperta ai
privati, a cui assegnare la gestione del patrimonio scolastico, ad oggi
parcellizzato tra comuni e province e troppo spesso lasciato
nell'incuria generale.
Il progetto, che dovrebbe confluire in un decreto ad hoc, ha scatenato
la levata di scudi degli enti locali, che hanno gridato all'assassinio
del federalismo; e le proteste del Pd, che ha parlato di
privatizzazione dell'edilizia pubblica. Tanto che il piano pare essere
stato comunque ridimensionato alla gestione della sola edilizia di
nuova costruzione. C'è poi il progetto dell'Istruzione di mettere in
piedi un super ente per la valutazione delle scuole, progetto su cui vi
sarebbe anche una certa fretta visto che il ministro, Mariastella
Gelmini, è intenzionato ad avviare nel 2011, seppure in via
sperimentale e a campione, un sistema di controllo che metta a
confronto rendimento degli alunni e performance degli insegnanti. E per
farlo vuole utilizzare il cavallo del decreto di ripristino degli
scatti di anzianità, ad oggi all'esame del ministro dell'economia,
Giulio Tremonti.
Il recupero infatti non esaurisce la quota dei risparmi che la manovra
2009 ridestinava alla scuola. Ne avanzerebbe per avviare la valutazione
e dare aumenti di merito. L'idea, ancora da decidere il provvedimento
di approdo, è quella di riunire sotto un coordinamento unico l'ex
Indire, oggi agenzia per l'autonomia, che si occupa di supporto alla
didattica, l'Invalsi, a cui toccano i test di valutazione degli
studenti, e gli ispettori, con compiti più operativi. Il coordinamento
unico, con una nuova mission per le tre strutture di base, avverrebbe a
costo zero e potendo contare su uomini nuovi ai vertici: l'agenzia è
infatti commissariata (Stefania Fuscagni il commissario), mentre
all'Invalsi, dove il cda scade a breve, starebbe comunque per lasciare
il suo presidente, Piero Cipollone, nominato nel 2007 dal ministro
dell'istruzione Beppe Fioroni e poi confermato dalla Gelmini.
Cipollone, ex ufficio studi di Bankitalia, padre del Libro bianco
sull'istruzione, è stato nominato dal governatore, Mario Draghi, alla
World Bank.
Per il funzionamento ordinario delle scuole, infine, l'Istruzione sta
battendo cassa perché siano scovati 130 milioni. (Alessandra Ricciardi
-ItaliaOggi)
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