Benvenuto su AetnaNet
 Nuovo Utente / Login Utente 593930211 pagine viste dal Gennaio 2002 fino ad oggi 11170 Utenti registrati   
Sezioni
Consorzio
Home
Login
Progetto
Organizzazione
Scuole Aetnanet
Pubblicità
Convenzione Consult Service Management srl
Contattaci
Registrati

News
Aggiornamento
Associazioni
Attenti al lupo
Concorso Docenti
Costume e società
Eventi
Istituzioni
Istituzioni scolastiche
Manifest. non gov.
Opinioni
Progetti PON
Recensioni
Satira
Sondaggi
Sostegno
TFA
U.S.P.
U.S.R.
Vi racconto ...

Didattica
Umanistiche
Scientifiche
Lingue straniere
Giuridico-economiche
Nuove Tecnologie
Programmazioni
Formazione Professionale
Formazione Superiore
Diversamente abili

Utility
Download
Registrati
Statistiche Web
Statistiche Sito
Privacy Policy
Cookie Policy


Top Five Mese
i 5 articoli più letti del mese
novembre 2024

AVVISO – Procedura informatizzata: Individuazione aspiranti alla stipula di contratti a tempo determinato personale docente anno scolastico 2024/2025 – SEDI ASSEGNATE
di a-oliva
111 letture

Omaggio a BELLINI nel 223° anniversario
di a-oliva
87 letture

Giorgia Bellissimo primo Sindaco dei Ragazzi del nuovo Istituto comprensivo di Belpasso “Madre Teresa di Calcutta”
di a-oliva
78 letture


Top Redattori 2016
· Giuseppe Adernò (Dir.)
· Antonia Vetro
· Michelangelo Nicotra
· Andrea Oliva
· Redazione
· Angelo Battiato
· Rosita Ansaldi
· Nuccio Palumbo
· Filippo Laganà
· Salvatore Indelicato
· Carmelo Torrisi
· Camillo Bella
· Renato Bonaccorso
· Christian Citraro
· Patrizia Bellia
· Sergio Garofalo
· Ornella D'Angelo
· Giuseppina Rasà
· Sebastiano D'Achille
· Santa Tricomi
· Alfio Petrone
· Marco Pappalardo
· Francesca Condorelli
· Salvatore Di Masi

tutti i redattori


USP Sicilia


Categorie
· Tutte le Categorie
· Aggiornamento
· Alternanza Scuola Lavoro
· Ambiente
· Assunzioni
· Attenti al lupo
· Bonus premiale
· Bullismo e Cyberbullismo
· Burocrazia
· Calendario scolastico
· Carta del Docente
· Concorsi
· Concorso Docenti
· Consorzio
· Contratto
· Costume e società
· CPIA
· Cultura e spettacolo
· Cultura Ludica
· Decreti
· Didattica
· Didattica a distanza
· Dirigenti Scolastici
· Dispersione scolastica
· Disponibilità
· Diversamente abili
· Docenti inidonei
· Erasmus+
· Esame di Stato
· Formazione Professionale
· Formazione Superiore
· Giuridico-economiche
· Graduatorie
· Incontri
· Indagini statistiche
· Integrazione sociale
· INVALSI
· Iscrizioni
· Lavoro
· Le Quotidiane domande
· Learning World
· Leggi
· Lingue straniere
· Manifestazioni non governative
· Mobilità
· Natura e Co-Scienza
· News
· Nuove Tecnologie
· Open Day
· Organico diritto&fatto
· Pensioni
· Percorsi didattici
· Permessi studio
· Personale ATA
· PNSD
· Precariato
· Previdenza
· Progetti
· Progetti PON
· Programmi Ministeriali
· PTOF
· Quesiti
· Reclutamento Docenti
· Retribuzioni
· Riforma
· RSU
· Salute
· Satira
· Scientifiche
· Scuola pubblica e o privata
· Sicurezza
· SOFIA - Formazione
· Sostegno
· Spazio SSIS
· Spesa pubblica
· Sport
· Strumenti didattici
· Supplenze
· TFA e PAS
· TFR
· Umanistiche
· Università
· Utilizzazione e Assegnazione
· Vi racconto ...
· Viaggi d'istruzione
· Voce alla Scuola


Articoli Random

Ufficio Scolastico Regionale
Ufficio Scolastico Regionale

·Mobilità Personale Docente per l’a.s. 2024/2025 – conclusione operazioni di convalida
·Pubblicazione graduatorie di “singolo dimensionamento” profilo D.S.G.A ai sensi dell’art. 44 CCNI mobilità – A.S. 2024/2025
·O.M. n. 31 del 23/02/2024 – Mobilità del personale docente di religione cattolica per l’a. s. 2024/2025 – Istruzioni Operative
·Personale docente ed educativo – Avviso di apertura istanza aggiornamento Graduatorie ad Esaurimento valide per gli anni scolastici 2024/2025 e 2025/2026
·Mobilità del personale docente, educativo ed A.T.A. a.s. 2024/2025


Scuole Polo
· ITI Cannizzaro - Catania
· ITI Ferraris - Acireale
· ITC Arcoleo - Caltagirone
· IC Petrarca - Catania
· LS Boggio Lera - Catania
· CD Don Milani - Randazzo
· SM Macherione - Giarre
· IC Dusmet - Nicolosi
· LS Majorana - Scordia
· IIS Majorana - P.zza Armerina

Tutte le scuole del Consorzio


I blog sulla Rete
Blog di opinione
· Coordinamento docenti A042
· Regolaritè e trasparenza nella scuola
· Coordinamento Lavoratori della Scuola 3 Ottobre
· Coordinamento Precari Scuola
· Insegnanti di Sostegno
· No congelamento - Si trasferimento - No tagli
· Associazione Docenti Invisibili da Abilitare

Blog di didattica
· AltraScuola
· Atuttoscuola
· Bricks
· E-didablog
· La scuola iblea
· MaestroAlberto
· LauraProperzi
· SabrinaPacini
· TecnologiaEducatica
· PensieroFilosofico


Umanistiche: Il partigiano acese Alfio Anastasi e la partecipazione del Sud alla guerra di liberazione. Per un necessario passaggio dalla memoria alla storia

Redazione
Ho sempre rifiutato la narrazione dello storico valdostano Federico Chabod di un Sud tagliato fuori dalla lotta di liberazione nazionale e sottoposto ai peggiori condizionamenti sociali e culturali perché su di esso non soffiava prepotente da nessuna direzione "il vento del Nord", quello che rappresentava il progresso economico, la modernità democratica e costituzionale ed il più autentico antifascismo, quello che si sarebbe fermato ai confini meridionali della Toscana. Nel regno del Sud la Resistenza taceva, secondo lo storico, perché era avvenuta troppo presto l'invasione anglo-americana della notte del 9-10 luglio 1943 e non vi potevano germogliare le condizioni ideali e materiali di una opposizione armata e disarmata contro i nazifascisti: "Questo è il regno del Sud. Qui non troviamo, non possiamo trovare la Resistenza. Si costituiscono, è vero, dei Comitati di liberazione nazionale, ma essi sono ben diversi da quelli delle altre regioni; qui i comitati si formano quando ormai non c'è più nessuna lotta da condurre. Quelli del Nord invece combattono per due anni, molti dei loro membri rischiano continuamente la vita, e parecchi infatti la perdono; le popolazioni sanno che fra loro c'è un gruppo di uomini cui spetta il durissimo compito di guidare la lotta. In altre parole, ciò significa che sia dal punto di vista politico, sia da quello militare la popolazione del Mezzogiorno non può conoscere il fenomeno partigiano (le grandi giornate di Napoli sono un'eccezione che non muta la situazione generale). La lotta fra i partiti si svolge in modo, direi, pressoché normale, in condizioni relativamente favorevoli...
Ma è lotta di partiti, non guerra di resistenza" ( Federico Chabod, L'Italia contemporanea, Einaudi, Torino 1961, p.120).

Chabod è grandissimo storico dell'età moderna, ma sulla Resistenza a lui contemporanea gli sfuggono diversi elementi di giudizio ed in primo luogo il fatto che il Sud non poteva stare a guardare per evidenti ed inoppugnabili ragioni. Aveva visto bene, perciò, il Croce che riteneva la contemporaneità una categoria da trattare con molta prudenza e possibilmente con una certa distanza cronologica per evitare l'approccio meramente cronachistico e parziale. La storia possiede una maggiore credibilità rispetto alla cronaca per la completezza quantitativa delle informazioni e la migliore qualità dell'interpretazione e della ricostruzione degli avvenimenti,che devono essere fortemente e chiaramente documentati da una intellezione depositata in attestazioni certe e e verificabili.

Più volte ho rivelato la presenza della lotta di liberazione in Sicilia, in coincidenza dello sbarco alleato nell'Isola, e delle prime stragi nazifasciste nei paesi dell'Etna, e altrettante volte mi è capitato di apprezzare l'indimenticato Giorgio Bocca della Storia dell'Italia partigiana per i primi timidi accenni di grande significato volti a delineare la Resistenza nelle città del Sud, da Potenza a Matera e da Napoli a Cajazzo. L'insurrezione di Napoli non è stata l'unica nel Meridione, giacché altre ve ne furono in centri minori, come a Matera già il 21 settembre 1943 e in vari paesi dell'Irpinia, della Terra di Lavoro, del Molise e dell'Abruzzo: "In alcuni casi gli insorti, pur con perdite non lievi, riuscirono a cacciare i tedeschi prima dell'arrivo degli alleati; in altri le rivolte fallirono e le repressioni furono durissime, come avvenne a Lanciano tra il 4 e il 6 ottobre" (Giorgio Candeloro, Storia dell'Italia moderna. La Resistenza, Feltrinelli, Milano 2002, p. 231). E più volte ho parlato di militari meridionali "sbandati" dopo l'8 settembre che, non potendo ritornare nelle loro case lontane e non volendo aderire alla Repubblica Sociale di Salò, si diedero alla macchia e costruirono le prime postazioni resistenziali sui monti a ridosso delle grandi e piccole città del Centro-Nord, da Genova a Torino, da Milano a Udine, da Montepulciano a Pontremoli, ecc.

Questo fenomeno di iniziale resistenza spontanea affidata alle armi dei militari "sbandati", e soprattutto di quelli meridionali, non è stato adeguatamente analizzato, ma esso merita una particolare attenzione storiografica, come la meritano Cefalonia, i militari italiani massacrati,quelli dissidenti internati nei campi di concentramento in Germania e tutti quei religiosi che hanno accolto con grave rischio nelle loro parrocchie e nei loro conventi ebrei, antifascisti e partigiani. L'episodio dei monaci dell'abbazia di Farneta presso Lucca, deportati e racchiusi dai nazifascisti nel Castello "Malaspina" di Massa e fucilati il 16 settembre 1944 in luoghi periferici di questa città e distribuiti come tanti sacchi di patate lungo il percorso e successivamente raccolti da mani pietose, collocati nelle Fosse del Frigido segnalate poi da un'altissima e artistica colonna commemorativa, non può essere trascurato o minimizzato e sollecita una diversa visione e ricostruzione storiografica distante e quasi estranea ai vecchi schemi pur decorosi ed austeri della Storia della Resistenza italiana di Roberto Battaglia. Così per il Sud e la sua chiara, decisa e indiscutibile partecipazione alla guerra di liberazione nazionale.

Le prime azioni di guerra partigiana quasi dovunque, nell'Italia del Centro-Nord sono state compiute da giovani militari meridionali "sbandati" dopo l'8 settembre 1943 e nascosti tra i monti ed i boschi dell'Appennino e delle Alpi. Alfio Anastasi era uno di questi. Egli era nato ad Acireale in provincia di Catania il 2 febbraio 1914 e dopo l'8 settembre salì in montagna, sull'Appennino piacentino, in direzione di Cicogni nel Comune di Pecorara sul Monte Mosso e divenne un consapevole, attivo ed eroico partigiano del Corpo Volontari della Libertà. Ed in tale posizione, con i suoi compagni, si oppose al nazifascismo ed ai reparti armati della famigerata divisione Turkestan composta da fanatici nazisti e fascisti, tutti in uniforme di combattimento, ben armati e sostenuti da pesanti mezzi corazzati. Egli combattè valorosamente fino alla morte che lo colse a Fontanella di Cicogni nel Comune di Pecorara durante una sua permanenza abituale presso la famiglia Pozzi, a seguito di una spiata e di feroce rastrellamento nemico con accerchiamento della cascina in cui si trovava. Il partigiano acese cadde, ferito mortalmente sotto i colpi del nemico e in quel luogo spicca la lapide che lo riguarda. La sua biografia è perciò importante se esplorata nella sua completezza e nei rapporti con la generalità degli avvenimenti che lo toccano da vicino, ma che non sono, e non possono essere, di natura privata e psicologica, poiché rientrano in pieno nella dimensione della storicità, nella storia autentica dell'opera, dell'azione, delle idee, della formazione dell'uomo e delle circostanze e necessità della sua rivolta intellettuale e morale nel momento decisivo della scelta dopo l'8 settembre.

L'ANPI piacentina ha provveduto giustamente ad onorare il partigiano acese ed i suoi compagni di lotta ed a collocare inoltre il suo nome nel Museo Monumentale dei Martiri della Resistenza Piacentina ed a commemorarne solennemente la figura e l'eroismo in varie occasioni ed a celebrarne la memoria come non si è fatto forse nel suo paese natale. E questo dato è indicativo della cura nordica e dell'incuria meridionale, che si traduce poi nella interpretazione storiografica di Chabod e nella comune convinzione di un Sud estraneo alla lotta di liberazione, nonostante la massiccia presenza di targhe e lapidi commemorative disseminate lungo i percorsi settentrionali della Resistenza armata e dedicate ai partigiani meridionali caduti in battaglia o fatti prigionieri dai nazifascisti e quindi trucidati e fucilati. Il legame che allora si teorizzò tra popolazione e partigiani in armi fece pendere la bilancia dalla parte del Nord ed escluse ingiustamente il Sud dalla partecipazione alla guerra di liberazione. Ma la storia alla lunga fa giustizia e rimette in equilibrio la realtà delle vicende umane, pure nell'insufficienza degli elementi evocativi e delle istanze celebrative. La verità si afferma anche quando gli uomini non sanno curare adeguatamente il proprio patrimonio morale, culturale e ideale.

Io posso solo apprezzare coloro che hanno voluto riportare alla luce la verità delle cose e degli uomini e che si sono legati organicamente e onestamente a quelle vicende lontane rendendole vicine, appassionanti e significative, e ancora capaci di suscitare emozioni e sprigionare revisioni e riconsiderazioni del processo storico che portò alla liberazione nazionale. I miei ricordi giovanili mi inducono a risentire ancora mentalmente la voce suadente e commossa di un cugino di Alfio Anastasi, Antonino (chiamato "Nino") Anastasi, un dignitoso e rigoroso impiegato nel Comune di Acireale che mi raccontava in termini piuttosto fantasiosi l'ultima battaglia e la morte orribile dell'Eroe, di cui non seppi altro e probabilmente non si seppe altro nel paese natale. Perciò l'apprezzamento agli Organizzatori Piacentini delle commemorazioni e delle rivelazioni sul Partigiano acese è davvero grande e sincero, anche se non è stato possibile a tutt'oggi ricostruirne la biografia completa, cioè possedere e sistemare la totalità delle informazioni fin dagli anni giovanili prima e dopo l'arruolamento militare. Ma esistono adesso le condizioni della buona ricostruzione biografica, cioè di quella biografia che non è semplice psicologia e che permetta di esprimere un giudizio preciso sulle azioni compiute, perché egli è vissuto per l'azione. E si sono determinate pure le profonde motivazioni della ulteriore ricerca storiografica sul Sud generoso donatore di sangue alla Resistenza armata, a quella disarmata ed alla libertà dell'Italia.

prof. Salvatore Ragonesi








Postato il Sabato, 28 novembre 2015 ore 01:00:00 CET di Michelangelo Nicotra
Annunci Google



Mi piace
Punteggio Medio: 0
Voti: 0

Dai un voto a questo articolo:

Eccellente
Ottimo
Buono
Sufficiente
Insufficiente



Opzioni

 Pagina Stampabile Pagina Stampabile

 Invia questo Articolo ad un Amico Invia questo Articolo ad un Amico



contattaci info@aetnanet.org
scrivi al webmaster webmaster@aetnanet.org


I contenuti di Aetnanet.org possono essere riprodotti, distribuiti, comunicati al pubblico, esposti al pubblico, rappresentati, eseguiti e recitati, alla condizione che si attribuisca sempre la paternità dell'opera e che la si indichi esplicitamente
Creative Commons License

powered by PHPNuke - created by Mikedo.it - designed by Clan Themes


PHP-Nuke Copyright © 2004 by Francisco Burzi. This is free software, and you may redistribute it under the GPL. PHP-Nuke comes with absolutely no warranty, for details, see the license.
Generazione pagina: 0.44 Secondi