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Il presidente dei vescovi italiani si è schierato contro il referendum consultivo in programma fra tre settimane a Bologna, dove i cittadini saranno chiamati a esprimersi «sull'opportunità di eliminare le convenzioni comunali con le scuole paritarie di ogni ordine e grado». «I promotori della consultazione si appellano, come sovente
accade, all'articolo 33 della Costituzione, secondo il quale il diritto di istituire scuole e istituti di educazione da parte di enti e privati deve avvenire "senza oneri per lo Stat" - ha detto oggi Bagnasco aprendo a Roma il laboratorio nazionale "La Chiesa per la scuola", prima tappa di un percorso di sensibilizzazione sulle tematiche della scuola (statale e paritaria) e della formazione professionale, promosso dalla presidenza della Conferenza episcopale italiana -. A questa presa di posizione si deve replicare, come stanno facendo importanti esponenti e associazioni, che nel caso delle scuole paritarie non si tratta di un onere nei confronti dello Stato, in quanto, sebbene esso contribuisca economicamente al loro sostentamento, è ben di più quanto esse fanno risparmiare alla collettività rispetto a quanto ricevono da essa». «Non si tratta dunque in alcun modo di un onere, e per questo risulta pretestuoso il riferimento all'articolo in questione», ha aggiunto Bagnasco.
«Sono numerose, oggi, le carenze che presenta l'istituzione scolastica, che spesso non riesce a fare sintesi tra le varie nozioni che fornisce, finendo per separare le dimensioni costitutive della persona, in special modo la razionalità e l'affettività, la corporeità e la spiritualita», ha poi commentato il cardinale. «La scuola va valorizzata,rinnovata e sostenuta, e noi siamo persuasi che solo una società che le dà il giusto valore, promuovendola e sostenendola, può guardare con fiducia al futuro». «La Chiesa - ha assicurato Bagnasco - è per la scuola, perchè interessata ad una formazione integrale e armonica dell'individuo».
In questo contesto, Bagnasco ha criticato i tagli indiscriminati subiti dalla scuola e la mentalità efficientistica che vorrebbe trasformarla proponendo "conoscenze quasi fossero prodotti di uguale valore tra i quali scegliere, diviene incapace di indicare i fini che conferiscono significato ai mezzi proposti".
Dopo la discesa in campo della Cei con le parole di Angelo Bagnasco il comitato referendario Articolo 33 invita i bolognesi a "indignarsi" e a mettersi a disposizione come volontari. "Siamo tanti ma dovremo essere di più per vincere il 26 maggio", si legge sul profilo Facebook del comitato.
Avvenire.it