Ogni tanto mi chiedo se sarai l'unica e a malincuore devo accettare l'insolita risposta, ma son certo che l'originalità disegnata dai tuoi stati d'animo e dell'imprevedibile essenza permetterà sempre e comunque di donare momenti pennellati da un irreale infinito
Ho sognato e ho inevitabilmente costretto a sognare con me almeno due classi di quinto anno, e forse anche qualcun'altro .... è ormai cosa risaputa, dopo tanta energia restano a terra anche o solo un mucchio di macerie, dipende da dove si inizia a guardare. Ma è proprio a partire dalle macerie che si ricostruisce, con maggiore consapevolezza e maggiore "maturità" un sentimento di condivisione reale, autentica in cui il tutto è molto di più della somma delle singoli parti.......Pietro ha 18 anni. Oggi è davanti alla Commissione d'esame.....esami strani, quasi surreali per tipologia, durata, natura......surreali come le giornate trascorse a casa negli ultimi tre mesi a metà tra senso di impotenza per non poter fare ciò che si vorrebbe, tra piacevole relax per non avere l'obbligo degli orari, degli impegni, delle scadenze giornaliere, tra preoccupazioni per un anno scolastico dagli esiti più che mai incerti. Ma è proprio questa complessità, questo "tutto" irriducibile ad una definizione univoca di stato d'animo che rende unico il percorso di Pietro, ma, in fondo di ognuno di noi,chiamati a vario titolo a "fare scuola".
Pietro si domanda: "Cosa è successo dentro di me? Quale cambiamento questa esperienza ha portato nella mia vita?"
Queste sono le domande che gli ritornano in mente in queste mattine di inizio estate: un periodo di bilanci, un periodo in cui "si tirano le somme" di un percorso giunto alla conclusione.
Ha vissuto per 28 giorni a stretto contatto con una realtà nuova e dinamica, sia a livello tecnologico (Smart City, Internet of Things, 5G e start-up innovative) che di vita reale (il rispetto del comune pubblico, la sensibilità a tematiche sull'ambiente, sviluppo sostenibile e green economy) e ora vuole parlare davanti ai suoi insegnanti, vuole gridare un sentito grazie a Federico per la sua disponibilità, professionalità e competenza, e un altrettanto affettuoso ringraziamento alla sensibilità di Gianluca (ICE - Istituto per il Commercio Estero).
Tre sono i punti che vorrebbe condividere e che hanno arricchito il suo percorso scolastico e umano:
a) La Svezia paese per giovani
Pietro non era mai uscito fuori l'Italia, non aveva mai vissuto lontano dalla sua famiglia, non aveva mai preso un aereo. Ha avuto l'occasione di vivere un'esperienza irripetibile con compagni di viaggio unici. E se la meta del viaggio è importante, ancora più significativo è ciò che vivi e con chi lo condividi. Lui l'ha condiviso con i suoi compagni di classe e con gli insegnanti in un clima di reciproco miglioramento e crescita. Pietro ha colto il valore e l'importanza dello scambio inter-generazionale e la fiducia che la società svedese ripone nelle giovani generazioni. Spiega che al centro della società svedese troviamo i giovani che, con le loro idee, la loro creatività, la loro "freschezza" sono il volano dell'economia. Skype, Spotify, Dice e Mentimeter sono esempi di realtà che hanno deciso di scommettere sulle potenzialità di giovani uomini e donne e hanno reso queste potenzialità dimensioni concrete. Pietro pensa che questi 28 giorni lo abbiano fatto crescere e fatto diventare adulto. Affermare ciò in un contesto come quello della "maturità" acquista un valore particolare in quanto probabilmente il senso della maturità risiede proprio nella capacità di approcciarsi ai problemi di tutti i giorni con maggiore consapevolezza, apertura e senso critico, trovando soluzioni valide anche in tempi veloci. E questo Pietro lo ha sperimentato in prima persona, ma ciò è stato possibile grazie a modelli educativi forti perché si sa......si educa essenzialmente con l'esempio.
b) Il "paradosso nordico", questo sconosciuto
Pietro a Stoccolma ha notato un modo di vivere la femminilità e la maternità da parte delle donne in modo molto libero, lontano da compromessi e rinunce alienanti. Ha capito che è possibile essere donne e madri pur essendo lavoratrici impegnate e realizzate, laddove le politiche di sostegno alla famiglia sono davvero efficienti. Di ciò Pietro avrà probabilmente maggiore consapevolezza quando sarà un fidanzato, un compagno, un marito, un padre......Per ora ha capito che si può vivere il rapporto tra i sessi in modo più bilanciato. Leggendo un articolo però si è chiesto perché i paesi che rispettano di più l'uguaglianza di genere con attente politiche economiche e sociali, sono gli stessi in cui ci sono, secondo le statistiche, più violenze contro le donne? (28% in Svezia)
Il motivo per cui in Svezia si registra un elevato tasso di violenza domestica è dovuto ad un fatto culturale. Non sono maggiori i fenomeni di violenza, è maggiore la libertà e la fiducia che le donne scandinave hanno delle istituzioni. Esse si sentono più sicure di parlare e denunciare le aggressioni che subiscono, proprio perché vivono in una società più solidale, aperta ed equa. Una società che guarda alle differenze di genere non come limite ma come risorsa, come un aspetto sociale da rispettare e valorizzare. Di questo Pietro ne farà tesoro perchè sa che in tutto l'arco della vita ci incontriamo/scontriamo con la categoria della "differenza".
c) L'Italianità ritrovata
La vita è una successione di incontri più o meno significativi, più o meno duraturi, più o meno piacevoli, più o meno casuali. Incontri di corpi più o meno liberi, di occhi più o meno sinceri, di sguardi più o meno timidi, di sorrisi più o meno accennati.
Oggi, davanti agli occhi di Pietro, si materializzano gli incontri scandinavi e tutte le sensazioni legate a quegli incontri. In metropolitana, col signore Eritreo che ha sentito il bisogno di avvicinarsi e parlare in italiano, facendo un viaggio nella memoria e ricordando la sua fanciullezza nella scuola ad Asmara. Non voleva smettere di parlare e, grazie a quel racconto, anche gli altri sono riusciti a provare il suo vissuto. Li ha lasciati dicendo, "siate fieri di essere italiani", beh, Pietro lo era....dopo quell'incontro un po di più. Oppure il giovane pizzaiolo Mauriziano che aveva lavorato a Palermo, a Roma e a Bologna ma ancora i suoi ricordi venivano risvegliati dal vocìo della Vucciria, con slang siciliani ripetuti continuamente. Pietro, superato il periodo dell'adolescenza e delle sue tempeste di emozioni, sensazioni, pulsioni talvolta caotiche, avrà riprova del fatto che il corpo ha una sua memoria fatta di suoni, odori e sensazioni che restano in noi e che inevitabilmente ci cambiano.
L'incontro con l'ambasciatore Italiano Mario Cospito gli ha dato la possibilità di chiudere il senso dell'Italianità che, paradossalmente, li ha accompagnati durante l'intero progetto all'estero.
Dunque la parola più ricorrente è appunto quella del "cambiamento", della trasformazione per amore, inteso in senso ampio, come passione che indirizza verso qualcosa, desiderio che orienta. Cambiamento trovato nella società svedese, nelle persone incontrate per caso o per dovere e...... anche, soprattutto in Pietro.
Pietro conclude il suo esame. Nel pomeriggio, passata la tensione, svanita l'adrenalina della prova orale, sente il bisogno di ringraziare il suo mentore, la sua guida di tre anni, colui il quale ha creduto, ha scommesso in lui perché si è rispecchiato in lui, nelle sue inquietudini, nei suoi amori, nella sua riservatezza, nella sua discreta ma costante presenza. È proprio grazie a questa reciprocità che spontaneamente sente il bisogno di dire "Ti voglio bene Prof!"
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IIS Francesco REDI di Paternò