Il bilancio del
ministero dopo i primi sei mesi di verifiche. La ministra Giannini:
“Abbiamo colpito i diplomifici
ROMA. “Colpiremo, e abbiamo colpito, i diplomifici“. La ministra
dell’Istruzione Stefania Giannini, che è una sostenitrice della parità
scolastica, questa mattina al ministero ha spiegato come sono andati i
primi sei mesi di ispezioni nelle scuole paritarie italiane (il piano
di controlli è triennale). Con un numero di ispettori quasi raddoppiato
– da 56 a 104 –, nel primo semestre sono stati avviati 288 controlli in
sedici regioni, in particolare per le scuole superiori.
Il risultato è serio: in 145 istituti, oltre il 50 per cento, sono
stati registrati problemi e in alcuni casi ipotesi di reato: docenti
che tenevano lezioni nonostante la mancanza di abilitazione, differenze
anche marcate tra il numero degli iscritti e quello di chi realmente
frequentava. Ancora, locali non idonei, documentazione carente sulla
sicurezza, Piani dell’offerta formativa per nulla rigorosi.
Per questi 145 istituti la conferma della ‘parità’ (ovvero la
concessione da parte del ministero degli stessi diritti e la richiesta
degli stessi doveri di una scuola pubblica) ora è in sospeso. Per altre
ventisette scuole, invece, è scattata la revoca dello status: la
gravità del caso non era recuperabile. Otto istituti chiusi (su venti
controllati) erano in Abruzzo, quattro in Lombardia, tre in Piemonte,
Sardegna, Campania e Basilicata, uno in Emilia, Marche e Puglia.
Non ci sono state visite in Val d’Aosta, Trentino, Molise e in Sicilia,
una delle regioni che in passato ha offerto esempi eclatanti di
‘paritarie fantasma’. Nelle Marche è stata chiusa una delle tre scuole
che, secondo le verifiche del Miur, all’ultimo esame di Maturità
avevano falsificato la terza prova. In un caso, in Piemonte, i
controlli degli ispettori sono stati avviati dopo la denuncia di uno
studente a cui i dirigenti della scuola paritaria avevano chiesto di
preparare gli esami, a pagamento, in una società controllata dallo
stesso istituto. Qui tutte le carte sono finite in procura.
La Campania, in passato al centro delle attenzioni ministeriali e
giudiziarie, quest’anno ha fatto registrare tre sospensioni su nove
controlli.
Diversi controlli sono stati realizzati nel corso dell’ultimo esame di
Stato e di altri esami di idoneità. Solo l’annuncio della partenza di
questo piano di verifiche ha ridotto il numero dei privatisti iscritti
alla Maturità del 17 per cento: si sono presentati 985 candidati in
meno rispetto allo scorso anno.
“Consideriamo le scuole paritarie un pezzo importante del sistema di
istruzione riconosciuto dalla Costituzione – ha detto la ministra
Giannini – e questo piano intende dare valore a ciò che funziona
colpendo le irregolarità e soprattutto i cosiddetti diplomifici. Il
monitoraggio che presentiamo oggi è un punto di partenza”. Ha aggiunto
il sottosegretario Gabriele Toccafondi: “Siamo contro i diplomifici
perché siamo per la parità scolastica. Chi fa finta di fare scuola o
non esamina correttamente deve chiudere”.
Sulla questione istruzione privata, la legge di Bilancio che si sta
chiudendo prevede il raddoppio del fondo sulla disabilità per i ragazzi
iscritti alle paritarie, lo stanziamento di 25 milioni per le materne
nel corso del 2017, il raddoppio progressivo delle detrazioni fiscali
per le famiglie nei prossimi tre anni.
Corrado Zunino
La Repubblica