È la Città
Educativa di Roma a ospitare il primo convegno nazionale di
didattica capovolta. L'appuntamento è per venerdì prossimo 13 febbraio
a via del Quadraro 102. Apre i lavori il professore emerito Tullio De
Mauro. Intervengono gli esperti Castoldi, Ferri, Molina e Revoltella.
Partecipano duecento docenti provenienti da tutta Italia.
In linguaggio tecnico si chiama "flipped classroom", ovvero classe
capovolta. Niente più lezioni frontali in classe e compiti a casa. Gli
studenti a scuola lavorano con pc, tablet e smartphone, mentre a casa
la lezione si assimila con podcast e video tutorial preparati dai
docenti. Con la flipped classroom viene sperimentato anche in Italia un
modo innovativo, cooperativo e inclusivo di fare scuola, che ribalta
tempi, luoghi e ruoli tradizionali del processo di
insegnamento-apprendimento. La didattica capovolta nasce dalla
necessità di adeguare il sistema formativo alle nuove sfide educative,
proponendo attività più coinvolgenti, in modalità blended, come
esercitazioni, casi di studio e laboratori che si adattano in modo
flessibile alle capacità di ciascun studente, con attenzione specifica
anche ai bisogni educativi speciali.
Venerdì 13 febbraio, alle ore 10, presso la Città educativa di Roma, si
tiene il primo convegno nazionale di didattica capovolta, organizzato
dall'associazione Flipnet in collaborazione con la Fondazione Mondo
Digitale. Ospite atteso il professore emerito Tullio De Mauro,
linguista ed esperto di didattica innovativa, che discute con docenti
provenienti da tutta Italia le potenzialità dell'approccio flipped
learning, soprattutto se integrato con il modello di educazione per la
vita. L'evento prosegue con una conferenza in plenaria con gli
interventi di Alfonso Molina (Università di Edimburgo), Pier Cesare
Revoltella (Università Cattolica di Milano), Mario Castoldi (Università
di Torino) e Paolo Ferri (Università di Milano Bicocca). La giornata si
conclude con workshop paralleli dedicati alla scuola primaria e a
quella secondaria. Il format dei lavoro comune prevede che i
partecipanti usino il proprio smartphone o tablet per sperimentare da
subito la metodologia della classe capovolta.
A dare respiro europeo al convegno è la presenza di un agguerrito
gruppo di docenti che sta lavorando da alcuni mesi sulle tecnologie
mobili grazie al progetto "M-Learn - Training Teachers to use mobile
(hand held) technologies within mainstream school education", attuato
nell'ambito del programma per l'apprendimento permanente Comenius. La
Fondazione Mondo Digitale è uno dei sei partner.
Elisa Amorelli - Ufficio stampa
Fondazione Mondo Digitale
e.amorelli@mondodigitale.org