Saranno i dirigenti scolastici a chiamare da settembre gli aspiranti docenti «bypassando» le posizioni in graduatoria? La domanda arriva con una certa frequenza alle sedi sindacali, la prospettiva di una «chiamata diretta» sta creando preoccupazioni tra i precari della scuola che in base ai punteggi accumulati potrebbero confidare in un prossimo inserimento in ruolo. L'allarme è scattato ai primi d'aprile con l'approvazione delle «Misure per la crescita, lo sviluppo e l'occupazione» da parte del Consiglio regionale della Lombardia. La nuova legge prevede all'articolo 8 a titolo sperimentale la possibilità da parte delle scuole di organizzare concorsi per attribuire incarichi annuali a personale docente. Decisa è la levata di scudi della Flc-Cgil, Federazione dei lavoratori della conoscenza, che per voce del segretario provinciale Pierpaolo Begni condanna questa «operazione in contrasto con precise regole nazionali» e il segretario regionale Corrado Ezio Barachetti, ieri a Brescia per la manifestazione di ieri, ha ribadito «l'assoluta contrarietà a una legge incostituzionale e illegittima, a un'operazione secessionista e classista che rischia di creare condizioni diverse tra scuola e scuola. Un'operazione che non ha spazio né gambe», aggiunge dopo l'incontro con il ministro in cui si è chiesto di rifiutare accordi in tal senso con la Regione Lombardia.
«Non si parla di chiamata diretta e nemmeno di graduatorie d'istituto - precisa il segretario provinciale della Cisl-Scuola Enrico Franceschini -: il progetto originario poteva far pensare a queste eventualità, ma nel testo approvato sono stati introdotti tali e tanti paletti, voluti da noi, che non è il caso di diffondere il panico. Si parla di sperimentazione nell'ambito delle norme generali: se i posti sono cento, non si potrà essere scavalcati dal centunesimo della graduatoria permanente. Si legge solo della possibilità di organizzare concorsi da parte delle scuole per incarichi annuali ma come, in quali tempi e per quali titoli non viene detto: la sperimentazione sarà possibile solo dopo un accordo con lo Stato, servirà almeno un anno per poterla avviare e potrà garantire stabilità nel posto per un triennio. Il reclutamento degli insegnanti è un problema gigantesco e questa legge è una fuga in avanti, rispetto a un sistema troppo lento: noi vogliamo che il sindacato sia presente e incisivo per la ricerca di soluzioni eque e la tutela dei diritti».
Un parere sostanzialmente positivo viene dalla dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale, Maria Rosa Raimondi: «Nella legge trovo un'affermazione di principio interessante, che va nella direzione di valorizzare l'autonomia delle scuole. Oggi al dirigente viene attribuita la responsabilità dell'offerta formativa, senza la possibilità di incidere su un elemento fondamentale: l'individuazione di insegnanti che possono fare la differenza. Con la possibilità di compiere scelte responsabilizzanti, si prefigura uno scenario nuovo e questo incontra resistenze, nel timore che siano intaccate forme di controllo consolidate. Credo sia ben presente l'esigenza di controbilanciare le giuste garanzie con il desiderio di qualificazione e di continuità didattica. La legge non è poi così rivoluzionaria: si attiene alle supplenze annuali, nel rispetto delle graduatorie preesistenti, d'intesa con il governo nazionale. Per la concreta applicazione si dovranno precisare i criteri e definire i regolamenti. Positiva è la previsione di un triennio di sperimentazione, per valutare efficacia e problematicità. Il comma è inserito in una legge che si propone di valorizzare aspetti che possono influire sullo sviluppo economico: soprattutto negli istituti professionali è importante il possesso di competenze specifiche per i diversi indirizzi, individuabili nel curriculum e non solo nel titolo di studio».
Mentre arriva un invito a «superare certi timori», prende avvio il percorso formativo per i 658 ex precari che sono stati assunti in ruolo nello scorso settembre: non è bastato l'auditorium del liceo Leonardo a contenerli tutti lunedì nell'incontro iniziale, altri erano collegati in videoconferenza dal Lunardi.
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