In una Roma innevata e tra le coltri di ghiaccio che hanno ricoperto la Capitale (Villa Borghese era davvero uno spettacolo: ma le strade furono adeguatamente spazzate), si è svolta il 12 febbrajo u.s. la manifestazione "Viaggio tra le vie dell'Arte", patrocinata dalla Società Umanitaria ospitante, ed organizzata dall'Associazione Akkuaria, Artisti e Creativi, AICS. L'anima di tutto è come sempre Vera Ambra, autentico vulcano di idee, che ha fortemente voluto l'iniziativa. Nell'ambito della quale si è presentata l'edizione 2012 del premio letterario che il comune di Butera intotola a Fortunato Pasqualino, organizzato da Akkuaria, ed il nuovo movimento culturale denominato Alienismo (vedi al link http://www.alienismo.it/vera_ambra_note.htm ). Di seguito riportiamo il testo dell'intervento dello scrittore e giornalista Francesco Giordano, tra i fondatori del movimento:
Intervento di Francesco Giordano alla Società Umanitaria, Roma, nell'ambito della manifestazione Viaggio tra le vie dell'Arte
Mi sia consentito, nel profferire alcune parole, rendere inizialmente pubblico elogio alla Società Umanitaria, che si degna di ospitare la nostra rassegna culturale: è per me motivo di particolare orgoglio parlare qui nella città eterna e nella sede di tale antica e prestigiosa associazione, la quale -come molti sapranno- nasce alla fine del XIX secolo, per volontà dell'ebreo Mosé Loria che, dopo aver fatto fortuna in Egitto, decise di investire il suo cospicuo patrimonio a pro degli ultimi e degli indigenti, fondando a Milano la Società Umanitaria. Alla cui crescita e sviluppo, nel corso del XX secolo, hanno collaborato nomi illustri, da Arturo Toscanini a Victor De Sabata a Maria Montessori, sino alla rinascita nel dopoguerra ad opera di quella figura fulgida di democratico integerrimo che fu Riccardo Bauer, il ricostruttore dell'Umanitaria in tempi difficili. Per noi la Società Umanitaria, qui sapientemente diretta dalla dottoresa Elena Cordaro ed a livello nazionale del professor Amos Nannini, è un pentalfa di Luce per gli ultimi che è guida e segno di Libertà, di Eguaglianza e soprattutto di Fraternità universale dei popoli.
Perciò singolarmente e come Associazione Akkuaria, siamo felici d'esser qui!
Se da una parte la ricerca della forma, in Poesia, è il senso di tutte le cose "De sensu rerum", affermava il grandissimo filosofo calabro Tommaso Campanella in una sua celebre opera, dall'altra ciò si scontra còll'alienazione che nel vissuto quotidiano di oggi, si coglie nell'essere umano, non più alla mercé dell'Elemento, ma brìcciola di se stesso. Non più amato verso l'Amato, ma alterato da Lui, quindi senza un luogo. "Amo il mio Amato e il mio Amato è mio", dice un noto verso del Cantico dei Cantici. Non è più purtroppo così, o lo è per pochi. Occorre quindi ri-costruire, questo può essere un grande insegnamento della Storia, non solo delle pietre, degli insigni monumenti che ci circondano, in gran parte lasciati a noi figli d'Italia, dall'impero romano. Il senso del possesso è alienante e però irresistibile, come la massima fusione.
Ma ricostruire si può nella magìa del nulla? Nel verticale ascetismo, che è una ascesa, dell'Essere verso l'intimo, il sublime Sé? Già il poeta e sacerdote Antonio Corsaro, nel suo movimento verticalista, ponendosi sulla scia di Valéry, aveva tentato, e con successo, tale scalata; qui la si rivede e la si pronuncia ex novo, con parole (la Parola che crea, che è nihil in ex nihilo) sussurrate quasi, disgregate e ricomposte di repente. Per cui vi è l'Alienismo.
Gesù fu il primo e l'ultimo degli Alienisti, si potrebbe dire: ebreo secondo la legge ed anche illuminato da quell'Amore che ha creato il Cristianesimo in cui molti di noi si riconoscono: "Voi chi dite che io sia?", afferma nel Vangelo: è una 'provocazione alienista'... come quando i suoi parenti lo indicano per màtto, poiché egli esce dagli schemi del fariseismo e va verso gli ultimi... Non è senza significato che noi qui discettiamo di Alienismo a Roma: nella Roma che fu dei Cesari, ma anche -passi il lecito campanilismo- dei catanesi che la elessero a capitale ideale, catanesi illustri, scrittori quali Giuseppe Villaroel ed Ercole Patti (forse ultimamente poco rammentati), i quali pure possono essere noverati fra i precursori del nostro movimento.
Alienismo che in quanto movimento d'Arte, di cultura in senso onnicomprensivo, accoglie ed avvolge come spirale ascendente ogni forma di sapere e di filosofìa intima e slanciata verso la Luce infinita. Alienismo il quale, se può tenere conto delle riflessioni dello scrittore Fortunato Pasqualino ("Semel in anno licet insanire: qualche volta nella vita bisognerebbe concedersi un po' di gaio folleggiamento ogni giorno. Lo raccomandano taluni psicologi: delirate, alienatevi, e sarete salvi; o, se non altro, sarete meno depressi, meno angosciati, meno soli. Si riscopre così la funzione terapeutica e liberatrice della dilettevole follia"), nel medesimo tempo le sublima volgendo, come usava dirsi un tempo, il cuore oltre l'ostacolo, di là da quelle colonne d'Eracle, varcate le quali o si intravvede il mistico Triangolo con le lettere della lingua universale oppure, come le ali di Icaro, si finisce senza rimedio nelle tenebre.
Così il grande poeta e sacerdote Antonio Corsaro, che consideriamo con gli altri artisti il 'padre nobile' dell'Alienismo, lui che dal mondo di lassù sicuramente ci guarda e coll'enigmatico sorriso che lo caratterizzava, benignamente ammicca, scriveva in una sua lirica: "Ogni speranza finisce tra vita e morte ogni apparenza delude sul punto di finire. Sono un cerchio una retta una curva? Ogni linea si dissolve tra fuoco e cenere scintillando morendo con esperte apparenze. In una ferita dello spazio incarnata parola in una ferita del tempo la parola incarnata svanisce..." Era un alienista ante litteram, un cercatore del divino, un seguace del tempo senza limiti, innamorato della Luce: "Nato tra le rocce, vissuto lungo il mare, delirante come una nuvola di vento, nato dal dolore, vissuto tra le sciare, ansioso come un'onda lunare, ... resto ancorato, tra lo spercchio delle acque e le scogliere, a un porto d'amore"
Forse ognuno di noi ha necessità di raggiungere quel porto di cui troppo sovente, negli ultimi tempi, si rùppero le gòmene. Ancorati bisogna, e se è necessario legati come Ulisse all'albero di maestra, a sentire il canto delle Sirene senza cedere alle loro lusinghe: follìa? Alienazione? E' il porto d'amore.
Quel che accadrà al movimento degli Alienisti è scritto fra le pietre, il mare e il cielo terso del millennio corrente. La loro bussola è l'Amore (Roma letta al contrario, è Amor...). Ciò che turbina nei loro cuori, è il segreto della forza che tutti li anima in un mistico segno, in arcana unità.
Francesco Giordano
da AKKUARIA