Lettere in redazione
Gli oltre 2250 docenti del gruppo Facebook “NO congelamento, SI' trasferimenti, NO
tagli”,ritengono opportuno e doveroso rispondere all'intervista
del senatore Pittoni
(http://www.aetnanet.org/catania-scuola-notizie-242560.html), anche per
ripristinare un minimo di equità rispetto a quanto dichiarato dallo
stesso.......In primo luogo, sarebbe corretto affermare che alla scelta
di cui parla il senatore, fatta nel 2007, era correlato un piano di
assunzioni di 150.000 assunzioni (dettaglio non da poco).
Dal 2008 invece, con le graduatorie già chiuse, sono stati effettuati,
dal suo governo, con il suo voto, ben 150.000 tagli, il 50% ricaduto su
Campania, Puglia e Sicilia. Non corrisponde a verità l'affermazione che
molti hanno scelto di stare al sud, perchè moltissimi hanno lavorato al
nord con le graduatorie d'istituto sui tantissimi posti vacanti e
disponibili, atteso che moltissime classi di concorso si presentavano
(e si presentano tutt'ora) in esubero al sud.Riteniamo, pertanto,
davvero singolare, poi, che si parli di cambiare le carte in tavole,
quando, a cambiarle per primi, a giochi chiusi, sono stati proprio i
politici dell'attuale maggioranza, condannando alla disoccupazione
migliaia di docenti che quella scelta l'avevano fatta su criteri
diversi. Ci si chiede come tali dettagli possano essere sfuggiti al
senatore. Non si può pretendere di rispettare le leggi fatte nel 2007
solo nella parte in cui conviene.Quanto al diritto alla mobilità, la
sensazione è che le sentenze dei tribunali, spesso vengono lette con
scarsa attenzione e sufficienza. La legge Fioroni (chiamata
impropriamente così, perchè è la 296/07) non costituisce certo una
pietra miliare nella storia della scuola pubblica italiana, ma è “solo”
una legge finanziaria, sottoponibile, così come previsto dalle leggi,
all'esame dei tribunali. Da ciò ne discende che il fatto che sia
“passata” e sia legge dello Stato non significa che sia infallibile. In
tal senso, sarebbe opportuno rileggere qualche passaggio delle
sentenze, allo scopo di avere un quadro più equo della situazione. Già
la sez IIIB del Tar del Lazio così si era espressa sulle
graduatorie:“...pertanto, la riconfigurazione delle graduatorie
provinciali, da permanenti a esaurimento (come stabilitod alla “legge
Fioroni”), non implica ex se l’immobilità e/o la cristallizzazione di
queste ultimenel senso inteso dall’amministrazione scolastica.”Sulla
questione era intervenuto lo stesso T.A.R. Lazio, che con sentenza
n.10809 del 27/11/08, non sospesadal Consiglio di Stato con ordinanza
n.1525/09, aveva già avuto modo di chiarire che “La locuzione usata fa
specifico riferimento alla possibilità di un ingresso ex novo,
ulteriore e definitivo, in dette graduatorie, così in definitiva
conformando le graduatorie a esaurimento; essa però non può essere
piegata – se non sulla base di un’arbitraria estensione del suo
significato – al punto da cogliervi conseguenze limitative per i
soggetti interni al sistema delle graduatorie provinciali; per i quali
non sono dunque ipotizzabili preclusioni di mobilità, anche
territoriale, nell’ambito delle distinte graduatorie.”Pertanto appare
grave, a nostro avviso, affermare che i sindacati si siano attestati su
posizioni già sonoramente bocciati dal TAR del Lazio, dal Consiglio di
Stato, dalla Consulta e dal Presidente della Repubblica, perchè
sostenere posizioni così palesemente incostituzionali, porrebbe i
sindacati in un'ottica e in uno spirito decisamente contrario allo
spirito e ai motivi per cui sono nati.Ci scappa un sorriso invece
quando si parla di continuità: dopo aver tagliato ben 150.000 posti di
lavoro, lasciato senza sede docenti di ruolo, si vuole garantire la
continuità a molti precari che il prossimo anno non avranno neanche una
cattedra. Se veramente vogliamo garantire la continuità,
si dovrebbe partire da basi decisamente diverse: ritirare i tagli,
assumere su tutti i posti disponibili e vacanti, limitare trasferimenti
e assegnazioni provvisorie. Ma, come al solito, si preferisce spacciare
come difesa della continuità un provvedimento assurdo. Si cita
addirittura il contratto, nonostante si evidente la differenza tra un
docente di ruolo ( la cui permanenza in sede può è spesso legata alle
scelte personali e perciò incentivata) con docenti precari (la cui
permanenza in sede dipende quasi esclusivamente dai tagli operati dal
governo di cui anche il senatore Pittoni fa parte).
gioviacono@hotmail.com