Grotteschi e scandalosi i
contenuti della conferenza-stampa della ministra Gelmini che ha
cercato di spiegare i risultati del cosiddetto “progetto-merito”, le
sedicenti sperimentazioni che avrebbero dovuto avviare, secondo il
Ministero P.I., il miglioramento della qualità della scuola. Il
progetto è parso immediatamente ridicolo ai docenti, che lo hanno
respinto all’unanimità in tutte le province dove Gelmini lo voleva
effettuare, da Torino a Napoli, da Cagliari a Pisa e Milano.
La ministra ha provato a mascherare il flop totale dichiarando di aver
“raccattato” 900 docenti in altre province (non meglio specificate) e
77 scuole in tre province mai ufficialmente coinvolte (Arezzo, Mantova,
Pavia), oltre che nell’unica programmata Siracusa. I docenti “promossi”
sono solo 276: a “promuoverli” sono
stati i loro presidi, due docenti, i loro studenti e le loro famiglie. Quale
tasso di incredibile sudditanza verso i presidi e di piaggerie verso
studenti e famiglie un tale meccanismo indurrebbe lo capisce anche un
bimbo della scuola primaria!! Ma lo scandalo maggiore è che per
premiare con una mensilità (circa 2500 euro lordi) aggiuntiva di
stipendio (e al MIUR avevano spergiurato di non voler fare gerarchie
tra docenti o scuole) 276 docenti e con 70 mila euro alcune scuole
prone ai voleri del MIUR si sono spesi 5 milioni e 400 mila euro,
mentre, incredibile dictu, altri 15 milioni sono stati stanziati per i
prossimi quiz Invalsi, moltiplicando per 5 la spesa sostenuta
quest’anno. Il tutto dopo che si sono spietatamente tagliati altre
decine di migliaia di posti di lavoro, espulsi i precari in massa,
bloccati gli stipendi e gli scatti di anzianità a docenti ed ATA. Come
scandali aggiuntivi: 1) Gelmini ha ricordato che con il suo progetto
hanno collaborato, e continueranno a farlo, l’Associazione TREELLE (dal
braccio destro di Berlusconi, Fedele Confalonieri, ad altri boss
industriali come Pietro Marzotto e Tronchetti-Provera) e la Fondazione
per la Scuola della Compagnia di S.Paolo, maggiore azionista della
Banca Intesa S.Paolo; 2) i sindacati collaborazionisti e compiacenti si
sono dimostrati “aperti per una verifica di quelli che saranno i
risultati finali”.
Tutto questo non fa che aumentare la nostra indignazione, che
esprimeremo in questi giorni nello sciopero degli scrutini (che
entreranno nel vivo nella gran parte delle regioni da martedi) e
soprattutto manifestando il 14 giugno a Roma (ore 10) davanti al
Ministero della (ex-Pubblica) Istruzione contro la scuola miseria e la
scuola-quiz, per la cancellazione dei tagli, l’assunzione dei precari,
il recupero dei contratti e degli scatti di anzianità, l’eliminazione
totale dei quiz Invalsi.
Piero
Bernocchi
COBAS