Comitato bolognese
Scuola e Costituzione www.scuolaecostituzione.it
E’ stato presentato al TAR del Lazio il ricorso sottoscritto da
2049 genitori, docenti e studenti di tutta Italia contro la CM 21
che determina i tagli del personale docente del prossimo anno : 20.000
posti docente e 14.000 non docente, dopo i 67.00 e 43.000 degli
scorsi due anni.
I tagli di Tremonti e Gelmini oltre a devastare la scuola statale sono
illegittimi.
Con lo sciopero della fame e con i ricorsi legali, genitori, docenti e
studenti stanno lottando per la sopravvivenza della Scuola della
Costituzione. E le Regioni che fanno ?
E’ stato inoltrato oggi al TAR Lazio il ricorso contro la CM 21 datata
14/03/11, che determina i tagli dei posti docente per il prossimo
anno. Il ricorso è patrocinato dagli avv.ti Fata, Mauceri e Virgilio. I
ricorrenti sono 2049, 592 di Bologna, 550 di Pordenone e San Vito
al Tagliamento, 402 di Roma, 238 di Firenze. Hanno sottoscritto
il ricorso anche gruppi di genitori, docenti e studenti di Milano,
Genova, Padova, Vicenza, Ferrara, Carpi e Modena, Pisa. Il
ricorso è sostenuto dall’Ass. ne naz.le Per la Scuola della
Repubblica, Comitato bolognese Scuola e Costituzione, C.r.i.d.e.s
Roma, Scuola Daneo Genova, Rete scuole Milano, Comitato Scuola
pubblica Ferrara, Associazione Scuola futura Carpi.
Anche la CM 21, come le precedenti, viola gravemente lo stato di
diritto e le procedure previste per l’emanazione di qualsiasi
legge e ignora la sentenza del TAR Lazio del 14/04/11 che ha annullato
i decreti sugli organici del 2009 e 2010 censurando l’uso delle
circolari come fossero leggi e imponendo al Ministero corsi di
recupero e integrativi per gli studenti danneggiati dallo
stravolgimento dei loro corsi di studio.
La CM conferma nella Scuola dell’infanzia la mancata attivazione delle
classi necessarie per affrontare l’aumento demografico. Come
risulta dalla rilevazione della provincia di Bologna risultano in lista
d’attesa per il 2011/12 946 bambini e non si è in grado di
rispondere alla domanda anche usando le scuole paritarie private
convenzionate. Centinaia di bambini, per lo più figli di immigrati
verranno respinti dalla scuola.
L’ulteriore taglio all’organico della scuola primaria sancirà
definitivamente la fine del tempo pieno (due
insegnanti con le compresenze)anche per chi all’atto dell’iscrizione
prima di due anni fa l’aveva inizialmente avuto. Nelle
scuole media si profilano classi oltre i 30 alunni.
Il nuovo taglio delle materie professionali e dei laboratori delle
classi intermedie degli Istituti tecnici e professionali
annullerà definitivamente la specificità di questi indirizzi,
penalizzando (come già censurato dal TAR Lazio nella sua sentenza
n. 3271 del 14/03/11) chi aveva scelto quegli indirizzi prima del
riordino.
Su questo Il C.N.P.I. aveva già dato parere fortemente negativo lo
scorso 30 marzo.
Ci auguriamo che anche questo ricorso, come quello dello scorso anno,
verrà sostenuto da molti Enti locali che vderranno danneggiati
direttamente da provvedimenti che penalizzano le nostre scuole e
scaricano sulle comunità locali i costi dell’istruzione di
competenza statale.
Quello dello scorso anno che è stato accolto dal TAR Lazio è stato
sostenuto dalle Provincie di Bologna, Perugia, Pistoia, Cosenza e
Vibo Valentia e da numerosi comuni fra cui Imola, che sono intervenuti
“ad adiuvandum”. Ci aspettiamo l’adesione del Comune di Bologna,
che ha appena insediato la nuova Giunta.
Ci attendiamo che il Presidente Errani voglia dare seguito alla
risoluzione del Consiglio regionale dell’ Emilia Romagna,
approvata lo scorso 30 marzo, che chiede alla Giunta di “aderire al
ricorso intervenendo a sostegno dei ricorrenti”, adottando gli
atti idonei a fermare questo scempio che si accanisce contro le
scuole della nostra regione.
Il segretario del Comitato bolognese Scuola e Costituzione
Prof. Bruno Moretto
rir5494@iperbole.bologna.it