Si è cacciata in un
vicolo cieco, eppure preferisce ascoltare non i tribunali e l’ANIEF ma
i soliti che questa situazione l’hanno creata o l’hanno accettata per
lustri e lustri.
Sta dando un colpo al cerchio e uno alla botte ma, dalle incertezze,
non l’aiuteranno a uscire i tatticismo della persone che la
consigliano, vuoi perché hanno scarsa conoscenza del problema (che
esperienza hanno del precariato ?), vuoi per i trascorsi (che cosa
hanno mai fatto per il precariato durante il pluridecennale mercato
delle convocazioni per incarichi e supplenze ? Per il vero, la
magistratura stessa è non è stata univoca (sentenze di segno opposto a
Viterbo, Venezia e Perugia) in materia di precariato, sicché la
ministro è tentata di arroccarsi. Certo, la sentenza di Genova,
favorevole a 15 insegnanti, deve averla scossa.
Al punto dal farle dire che 65mila precari verrebbero assunti in
ruolo entro il 2015 (sarebbero quelli che hanno maturato tre anni
continuativi di servizio). Per il verso opposto, sembra che il Governo
proporrà un disegno di legge che vada contro la direttiva UE 1999/70/Ce
sui contratti a termine, tentando un blitz: inserire un emendamento
alla Legge Comunitaria con cui l’Italia annualmente recepisce la
normativa UE; il placet deve giungere dal Comitato dei Nove della
Commissione Politiche Comunitari. La Gelmini attende dall’alto questo
deus ex machina; poi all’orizzonte potrebbe arrivare il Decimo
cavalleria (qualche altro tatticismo, quale potrebbe essere l’esito del
ricorso avverso la sentenza di Genova). E’, a nostro parere, solo un
modo per esorcizzare i problemi, secondo una logica che, però, non
aiuta a uscire dal problema vero; in questa logica, la tutela dei
diritti dei precari è solo un effetto incidentale, l’essenziale resta
minimizzare i ricorsi. In questa logica, la ministro potrà, forse,
scansare le sentenze favorevoli ai precari, assumendo i potenziali
ricorrenti sui posti vacanti, ma solo in un quadriennio (in sostanza,
al ritmo del semplice turn over). La Ministro non vuole capire il nodo
della questione: i lavoratori che prestano uno stesso servizio hanno
tutti uguali diritti, quale che sia il loro tipo di contratto. E
intorno alla ministro ? La Lega Nord chiede che il rinnovo delle
graduatorie ad esaurimento sia in una sola provincia. La stampa
confindustriale si allarma per gli indennizzi stabiliti dai giudici a
pro dei precari: non sia mai che questi tizi incassino qualche euro!
Come farà l’erario ? Far pagare la Casta ? Il ministro Tremonti sembra
non capire che per minimizzare la spesa per il personale non serve
tagliare gli organici (dovrebbe tagliare gli studenti), in quanto
aumenta il numero dei supplenti da pagare per le cattedre, circa
50mila, che ogni anno vengono assegnate con contratti a termine, e per
le altrettanto numerose assegnate a copertura di congedi lunghi,
nel caso il titolare non rientri in Aprile (supplenze queste che
andranno pagate fino al 31 agosto e non più al termine delle lezioni,
se il Miur non vuole sulla testa una gragnola di sentenze sfavorevoli).
Infine c’è qualcuno che propone di minimizzarele tutele connotanti i
contratti a t.i. Mai e poi mai avremmo voluto leggere la lettera che il
senatore giuslavorista Pietro Ichino (PD) ha inviato al Direttore de Il
CORRIERE DELLA SERA (pubblicata nell’articolo: “Tutti di ruolo, nessuno
inamovibile. Una proposta sul nodo dei precari”, del 31 marzo):
spiegando il costoso inganno della sanatoria dei precari, aggiunge uno
step alla precarizzazione dei giovani: “Caro Direttore, la direttiva
europea n.70 del 1999 vieta agli Stati membri di consentire che il
contratto a termine sia utilizzato come strumento ordinario di
assunzione dei lavoratori; e impone comunque la parità di trattamento
tra assunti a termine e assunti a tempo indeterminato… Il rischio per
le casse esauste dello Stato è elevatissimo perché i lavoratori di
serie b e di serie c, nella scuola, sono oltre 150mila. Come se ne esce
? Il rapporto di impiego “di ruolo” è troppo rigido per potersi
applicare a tutti…. C’è un modo solo per uscirne, ridefinire la
disciplina dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato, per tutte le
nuove assunzioni…. Si calcola che i “precari permanenti” nel comparto
pubblico siano oltre 500mila…. La direttiva europea, del resto, è
vincolante anche per il comparto privato… Se la questione è dappertutto
la stessa, anche la soluzione dev’essere la stessa: un nuovo diritto
del lavoro….”.Occorrerebbe, a nostro parere, che la Ministro avesse la
forza politica di voltare pagina chiudendo con il passato. Ministro
Gelmini ci ascolti; ascolti l’Anief che è nata dai precari e conosce il
problema. Coinvolga le varie parti politiche in Parlamento, come l’ha
invitata a fare il deputato PD Antonio Russo – un parlamentare spesso
in sintonia con l’ANIEF - che ha raccolto le firme di 60 parlamentari
di vari schieramenti. (da Anief)
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