il blocco del contratto collettivo e la cancellazione della progressione di carriera per il triennio 2010-2012, generando un danno economico e giuridico che si ripercuoterà fino al termine della carriera;
la riduzione dei finanziamenti ordinari alle scuole;
la consistente riduzione del tempo scuola;
l’aumento irragionevole del numero di studenti per classe, che compromette l’efficacia dell’azione didattica e crea problemi di sicurezza;
la gestione anomala dei nuovi quadri orario e delle classi di concorso atipiche;
la soppressione di materie e la diminuzione delle ore di laboratorio;
la riduzione delle ore a disposizione per le sostituzioni dei docenti assenti;
la riduzione del personale docente;
l’eliminazione dei docenti di madrelingua, già in organico di diritto, dagli istituti tecnici indirizzo turistico;
la riduzione del personale ATA;
il licenziamento in massa dei precari;
il finanziamento alla scuola privata.
Evidenziano come la suddetta riforma, fondata unicamente su tagli di spesa e senza nessuna coerenza didattica e pedagogica, porti ad una Scuola Pubblica che non rispetta il dettato costituzionale del diritto all’istruzione.
Denunciano gli effetti di ordine sociale che la riforma Gelmini e la legge 133/2008 hanno sulle famiglie degli alunni, riversando sulle stesse costi spesso difficilmente sopportabili.
Manifestano il proprio disappunto in ordine al comportamento delle organizzazioni sindacali -comparto scuola.
DICHIARANO
contro questa riforma, attuata senza nessuna consultazione né coinvolgimento della Categoria, per l’a.s. 2010-2011 l’indisponibilità ad effettuare viaggi e visite d’istruzione.