Annamaria
Berenzi, docente di matematica in una sezione ospedaliera di Brescia,
Daniela Ferrarello, insegnante di matematica in una sezione carceraria
di Catania, Consolata Maria Franco, docente di italiano nel carcere
minorile di Nisida, Dario Gasparo, insegnante di scienze in un istituto
comprensivo di Trieste e Antonio Silvagni, docente di latino e materie
letterarie in un istituto superiore di Arzignano (VI). Sono i cinque
vincitori della prima edizione del Premio Nazionale Insegnanti -
Italian Teacher Prize, gemellato con il Global Teacher Prize. In cima
al podio Annamaria Berenzi.
Alla prima finalista andrà un premio pari a 50.000 euro, gli altri
quattro riceveranno 30.000 euro ciascuno. Il premio in denaro verrà
assegnato direttamente alle scuole delle e dei docenti vincitori per la
realizzazione di attività e progetti promossi e coordinati dalle e dai
premiati.
I nomi delle vincitrici e dei vincitori, annunciati oggi dalla Ministra
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli, sono
il frutto di una selezione effettuata fra oltre 11.000 profili arrivati
al Ministero. I docenti potevano candidarsi o essere candidati da
colleghe e colleghi, studentesse e studenti o dalle famiglie. Una
giuria interna al Miur ha operato una prima fase di selezione,
arrivando ad una rosa di 50 finalisti. Fra questi, una Giuria Nazionale
composta dalla Presidente della Rai Monica Maggioni, dallo scrittore e
docente Eraldo Affinati e dal professor Nando Dalla Chiesa, ha
individuato prima i 10 finalisti e poi i 5 vincitori.
“Oggi arriviamo alla fine di un percorso iniziato un anno fa. Questo
premio – ha spiegato la Ministra Fedeli – è nato con lo scopo di
valorizzare il ruolo delle e degli insegnanti nella società, portando
all’attenzione di tutti le esperienze di quelle e quei docenti che sono
riusciti ad ispirare in modo particolare le proprie studentesse e i
propri studenti e che hanno prodotto un cambiamento rilevante nella
comunità scolastica di appartenenza. Attraverso le storie di queste e
questi docenti vogliamo raccontare quanto sia fondamentale la scuola
per le nostre ragazze e i nostri ragazzi. Oggi diamo un riconoscimento
a insegnanti che hanno saputo fare scuola oltre la scuola, aprendo alle
studentesse e agli studenti mondi e orizzonti non tradizionali. Come
previsto dal bando dobbiamo decretare delle vincitrici e dei vincitori,
ma oggi a vincere non sono solo cinque insegnanti. Vince la scuola e
vincono tutte e tutti coloro che accompagnano ogni giorno, con passione
e dedizione, le nostre ragazze e i nostri ragazzi verso il loro futuro.
Insegnare significa imprimere un segno. Il ruolo delle e dei docenti è
essenziale per lo sviluppo di un Paese, non dobbiamo mai dimenticarlo”.
I cinque premiati
Tre donne e due uomini. In prevalenza docenti di materie scientifiche.
Questo il profilo delle finaliste e dei finalisti del Premio
Nazionale Insegnanti.
La prima classificata, Annamaria Berenzi, insegna in una sezione
ospedaliera a Brescia. “Mi ritengo una privilegiata”, spiega la
docente. “Solo quando durante una lezione in una stanza di degenza lo
studente non si accorge di quanto tempo è passato, riesce ad
allontanarsi dal sé malato, si sente ‘bene’”, aggiunge, “solo allora un
docente può sentirsi soddisfatto”.
Daniela Ferrarello insegna matematica nella sede carceraria
dell’Istituto alberghiero Karol Wojtyla di Catania. Ma è impegnata
anche nella ricerca sulla didattica della matematica. Dice di sé: “Pur
dedicandomi alla ricerca, non ho mai lasciato la scuola perché sento di
essere una privilegiata: ho le radici e le ali. Con le ali da
ricercatrice sono sempre entusiasta di portare in classe le nuove
frontiere della ricerca in didattica; con le radici da insegnante so
quali sono le problematiche delle scuole e degli studenti e rivolgo la
mia ricerca nei settori che vedo carenti”.
Consolata Maria Franco insegna nell’Istituto penale minorile di Nisida,
a Napoli, dove ha sperimentato percorsi linguistici e di educazione
alla legalità innovativi. “A Nisida ho imparato ad insegnare
sperimentando sulla mia pelle tutte le difficoltà di avviare curiosità
e interessi culturali nei ragazzi dalle pesanti esperienze di vita, che
dalla scuola si sono, o sono stati, allontanati”, spiega.
Dario Gasparo, docente di Scienze presso l’Istituto comprensivo
Valmaura di Trieste, ha realizzato e documentato sperimentazioni di
insegnamento della matematica mediante l’uso del corpo. Di sé dice:
“Ricordo quando mia madre, fondamentale figura per me e i miei quattro
fratelli, vedendo la mia insofferenza adolescenziale per le
ingiustizie, mi disse: ‘Dario, se vuoi cambiare le cose devi diventare
o giudice o insegnante’".
Un glaucoma agli occhi non è riuscito a fermare la passione di Antonio
Silvagni, docente di latino e materie letterarie all’Istituto di
istruzione superiore Leonardo Da Vinci di Arzignano. “Nonostante le
oggettive difficoltà fisiche dovute alla cecità- racconta - intraprendo
azioni didattiche innovative senza che queste siano e vengano percepite
come compensative di una situazione svantaggiata”.
I docenti vincitori parteciperanno a Dubai al GESF, il Global Education
& Skills Forum, insieme ad una delegazione di insegnanti,
studentesse e studenti che rappresenteranno l’eccellenza della scuola
italiana. Quest’anno il Forum è dedicato alla cittadinanza globale e
l’Italia è Paese partner.
In fondo alla ‘corsa’ del Premio Nazionale Insegnanti sono arrivati in
10. Oltre ai 5 vincitori, fra i finalisti c’erano Riccardo
Canesi,docente dell’Istituto superiore Zaccagna di Carrara; Lorella
Carimali, insegnate del Liceo scientifico Vittorio Veneto di Milano;
Gianluca Farusi dell’Istituto tecnico Galilei di Avenza; Marco Ferrari
del Liceo Malpighi di Bologna e Maria Lina Saba dell’Istituto
tecnico Fermi di Pontedera.
Miur