La proposta di Davide Faraone "I ragazzi valuteranno gli
insegnanti"
avrebbe consistenza logica solamente se le responsabilità dei docenti
fossero esplicitate. La sua corretta e razionale formulazione è: "I
ragazzi valuteranno il lavoro degli insegnanti in base ai documenti di
progettazione educativa, di progettazione formativa, di progettazione
dell'istruzione", "sostanza dell'autonomia delle istituzioni
scolastiche".
Due visioni dell'istituzione scuola contrapposte, sintetizzabili con i
concetti "valutazione" e "controllo" .
Il primo termine qualifica l'orientamento del governo, il secondo
caratterizza il pensiero del legislatore.
Alla soggettività, alle scale valoriali, all'organizzazione gerarchia,
alla parcellizzazione del servizio si contrappongono l'oggettività, la
capitalizzazione degli scostamenti obiettivi programmati risultati
conseguiti, l'assunzione collegiale delle responsabilità progettuali,
la visione sistemica.
Da un lato un'idea di scuola fondata sull'insegnamento disciplinare,
dall'altro lato un sistema orientato "all'apprendimento,
che assicura a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli
culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso
conoscenze
e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le
scelte personali, adeguate all'inserimento nella vita sociale e nel
mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale
ed europea". Per approfondire il tema si veda in rete
"Meritocrazie e scuola: una superficialità incredibile!"
La proposta di Davide Faraone è una tipica tecnica dellacustomer satisfaction, appagamento
rilevato per mezzo di questionari compilati dai soggetti destinatari
degli output aziendali.
Una scelta che rende manifesta una visione annebbiata delle
dinamiche di governo del "Sistema educativo di istruzione e di
formazione".
Non esiste complesso
organizzatoche non abbia consegnato ai propri dipendenti
un mansionario: la scuola fa eccezione.
Non esiste complesso
organizzatoche non consideri la valutazione come stato
conclusivo di un processo progettuale, nodo che si sostanzia nel
soppesare lo scostamento esistente tra gli obiettivi programmati e i
risultati conseguiti. La scuola fa eccezione.
Non esiste complesso
organizzatoche non abbia definito la propria struttura
decisionale ricorrendo ai dettami delle scienze dell'amministrazione.
La scuola, indipendentemente dalla dimensione del problema educativo e
sorda alla voce del legislatore vive nel passato, abbarbicata
all'obsoleto, inadeguato e inefficace modello gerarchico-lineare,
abbracciato dal vice-ministro.
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it