Al Responsabile
Nazionale scuola del PD
On. Davide Faraone
On. Compagno Faraone
con la presente ti lascio le "mie" riflessioni in merito alla tre
giorni da te organizzata, presso la
località balneare di Terrasini, sul tema scuola.
Sono certo che dal momento della tua nomina, quale responsabile
nazionale scuola del nostro
Partito ad oggi, hai provato a recuperare il gap di conoscenze e
competenze che ti ponevano al di
fuori di un mondo complesso e strategico come quello dell'istruzione.
On. Davide Faraone
Sono altresì certo, vista la tua esperienza politica, che nulla è stato deciso casualmente nell'organizzazione dell'evento a partire dalla scelte delle date. Il 4 e 5 luglio infatti:
- docenti e dirigenti degli istituti secondari di secondo grado (scuole superiori per intenderci) essendo ancora impegnati con gli esami di maturità, difficilmente potranno dibattere in merito ai contenuti dell'annunciata riforma che prevede, tra le altre cose, che il quinquennio degli studi superiori venga accorciato a quadriennio (riduzione che ricorda formule ben note all'alta politica come il rito abbreviato).
- Il personale ATA ed in particolare i collaboratori scolastici, sono ancora in servizio ed avrebbero potuto chiedere conto e ragione, sia della mancata considerazione della loro esistenza tra i temi del convegno, sia della loro progressiva scomparsa dal mondo della scuola in favore di ditte esterne e lavoratori di altri enti.
Passiamo adesso al marketing dell'evento.
La parola "Cantiere" evoca il concetto di divenire di un processo, regalando la suggestione della co-costruzione di un percorso. Questo avrebbe funzionato nel caso in cui a poche ore da Terrasini non fossero state indicate, dal Governo, le nuove e rivoluzionarie idee di riforma del sistema scolastico e del CCNL comparto scuola (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro).
Ti chiedo, facendo appello alle tue più alte prerogative politiche, ovvero l'accrescimento del consenso e non il suo definitivo crollo, di non permettere che ancora una volta si attenda il nuovo anno scolastico per comunicare alla scuola decisione prese a troppa distanza da essa. Avvia un confronto aperto con i sindacati tutti e con gli operatori della scuola, non reclutati o richiamati da vacanze low-cost. Confrontati dentro il Partito e non scegliere i tuoi consulenti tra gli yes man/woman di un entourage che per lo più esiste in modo parassitario perché esisti tu.
Ti invito a leggere tutte le proposte che il PD ha presentato nella scorsa legislatura durante la rovinosa era Gelmini per renderti conto di come il patto con il mondo della scuola viene oggi tradito da una nuova, epocale e tragica riforma della scuola. Ieri conoscevamo la scuola i suoi problemi e proponevamo soluzioni. Oggi abbiamo dimenticato tutto e ricominciamo a proporre momenti di ascolto e cantieri filosofici creati su misura. Chi insegna chiede risposte che vadano nella direzione del rispetto e del riconoscimento di un ruolo ormai svilito dalle illogiche dinamiche del mercanteggiare politico. Chi fa politica non può immaginare che a tutto si possa rispondere col danaro. Puoi stare sereno Davide, non è l'aumento stipendiale il primo pensiero di un docente che si alza la mattina e percorre il tragitto che lo separa dalla scuola.
Chiedi ai lavoratori della scuola qual'è il loro primo pensiero e comprenderai di cosa necessita il nostro sistema educativo per tornare ad essere competitivo, equo ed a misura di tutti. Parla con i genitori che la mattina sciamano davanti gli istituti e ti accorgerai che Scuola ed educazione non sono più un diritto garantito per i giovani e speranza per il nostro stato. La scuola oggi è esattamente lo specchio dell'Italia che vogliamo cambiare, l'illegalità impunita è nelle nostre scuole all'ordine del giorno. E chi commette queste illegalità sono i Dirigenti scolastici che non chiamano le supplenze dividendo gli alunni per le classi, che chiedono contributi economici "volontari" alle famiglie per attivare laboratori, per acquistare sapone e carta igienica. Responsabili sono anche i docenti che tacciono tutto questo tenendo 25, 28, 30 alunni in classi che per legge potrebbero contenerne non più di 15.
Ci avete reso dei criminali che si nascondono dietro il senso di responsabilità.
Perché avete infuso un senso di colpa generalizzato in chi lavora nella scuola facendogli credere di essere destinatario di assistenzialismo e quindi senza il diritto di far valere la propria dignità.
Ma del resto il gioco della politica è questo se hai uno straccio di lavoro per raccomandazione politica non puoi lamentarti.
Se sei un imprenditore libero ti rendo la vita impossibile con un sistema normativo che ti costringa ad avere bisogno della politica e non puoi lamentarti.
Se sei lavoratore della scuola pubblica statale, quindi con poche possibilità di essere stato raccomandato, l'unico modo che la politica ha per non farti lamentare è infondere nella società l'idea del tuo parassitismo fino al punto in cui anche tu ti senti quasi in colpa e cedi alla logica del "calati iuncu ca passa la china".
Questo rende i Governi certi dell'impossibilità che avvenga una presa di coscienza delle categoria ed una nuova impostazione del pensiero sociale.
"Resto" in attesa di tue.
Salvo Altadonna
salvoaltadonna@yahoo.it