Al
termine della travagliata vicenda per la formazione del nuovo Governo,
guidato dal premier Enrico Letta, ecco designata per un percorso
storico di cammino della scuola italiana, la professoressa Maria Chiara Carrozza,
48 anni, pisana, coniugata con due figli piccoli. Docente
ordinario di Bioingegneria Industriale all’Istituto di Biorobotica
della Scuola Superiore Sant’Anna e Rettore della stessa Scuola dal
2007.
La sua brillante carriera come ricercatrice, come docente e le sue
competenze manageriali come Rettore donna di una prestigiosa Scuola di
eccellenza, fanno ben sperare per il futuro della scuola italiana che
punta in alto e tende ad una sempre maggiore qualità.
Come si legge nei comunicati stampa: “Per
Maria Chiara Carrozza la sfida dei nostri tempi si gioca nel campo
energetico e ambientale, puntando a far avere energia, cibo e acqua a
tutti. Afferma anche che la nuova frontiera è rappresentata dall'alta
tecnologia a basso costo, per rendendola accessibile a tutti e per
poter ridurre sprechi, consumi energetici e salvaguardare l'ambiente
attraverso case più tecnologiche (domo-robotica), mobilità sostenibile
e soprattutto sviluppo delle biotecnologie per abbattere la fame nel
mondo".
La conoscenza e la competenza nell’uso di tecnologie avanzate per
migliorare la qualità di vita anche di anziani e dei disabili sono
elementi che fanno ben sperare ed il processo di rinnovamento
tecnologico avviato dal Ministro Profumo potrà trovare adeguato
sostegno e sviluppo, solo che il Ministro dell’economia sia attento e
generoso verso la scuola, che finora ha conosciuto la politica dei
tagli, senza vederne i frutti in positivi investimenti per la
formazione e lo sviluppo.
Il nuovo ministro dell’Istruzione, della ricerca e dell’università ha
dichiarato: “con spirito di servizio
metto a disposizione la mia esperienza per convincere gli italiani che
l’istruzione e la conoscenza sono pedine fondamentali per la ripresa
culturale ed economica dell’Italia. Dobbiamo aiutare i più meritevoli a
studiare secondo i dettami della Costituzione, dare fiducia ai
ricercatori e offrire nuove motivazioni a tutto il corpo insegnante.
Dobbiamo dare forza e prospettive alle imprese, costruendo un Paese che
individui grandi aree d’investimento, di ricerca, di innovazione
nell’industria, nell’agricoltura e nei servizi”.
La scuola ha un compito e un ruolo fondamentale nel far ripartire le
speranze del Paese e come ha sottolineato il Ministro Carrozza: “investire nella conoscenza significa
investire sul futuro, nell’unica risorsa che non si può spostare
altrove per essere prodotta a costi più bassi: è un settore che crea e
salva posti di lavoro e questa è la nostra massima preoccupazione”.
Si parta dunque subito per sostenere le scuole nella gestione ordinaria
della vita scolastica, le famiglie per l’acquisto dei libri, gli Enti
locali per la garanzia dei servizi necessari e indispensabili: aule,
banchi e sedie.
L’avvio del nuovo anno scolastico è ormai prossimo e molti Comuni
impegnati nella campagna elettorale per il rinnovo del Sindaco e del
Consiglio Comunale sono fermi da mesi nelle normali procedure
amministrative e contabili. Al termine della fase elettorale si è
già in vacanza e la scuola dovrà pur iniziare in qualche modo e quindi…
con le solite carenze e gli atavici ritardi.
Queste cose non dovrebbero avvenire in un Paese civile, ma noi…. siamo
del Nord……Africa !!!
Al nuovo Ministro Carrozza diamo il Benvenuto nella scuola militante
che opera per la formazione integrale dello studente che diventa uomo e
cittadino e Le auguriamo di poter mettere in atto gli ideali di
eccellenza maturati nella sua formazione professionale.
L’esperienza attivata dalla Scuola
Superiore Sant'Anna attraverso un canale diretto di finanziamento
della propria attività istituzionale, nell'ambito della ricerca e della
formazione, che consente e favorisce la contribuzione spontanea di persone
ed enti, pubblici e privati, potrebbe diventare un obiettivo e un
traguardo per tutte le scuole italiane?
La scuola statale potrebbe beneficiare di un conto corrente, quale “Fondo per le
donazioni liberali”, con l'indicazione dell’eventuale destinazione e la
fruizione di specifiche agevolazioni
di carattere fiscale.
Le leggi ci sono, ma chi pon mano ad esse?
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it