E´ dovere
dello Stato promuovere e sostenere il settore dell´istruzione come
imprescindibile fattore di progresso e di emancipazione. La finalità
della scuola non deve essere quella di dare un lavoro, ma di fornire
una formazione di qualità alle giovani generazioni.
La scuola deve saper trasmettere innanzitutto quei valori che sono il
fondamento della identità stessa della Repubblica e della Nazione, ma
questo non significa che la scuola non debba essere attenta a
valorizzare anche la storia locale, come parte di una più ampia storia
nazionale. Una politica impegnata a migliorare e a valorizzare la
scuola è innanzitutto quella che concepisce quest´ultima come struttura
portante della società, come elemento cardine di un processo di
rafforzamento del patrimonio morale e civile di tutti gli Italiani.
1) Signor Presidente, recentemente
lei ha dichiarato che "l´investimento su ricerca, sapere, eccellenza e
scuola è un investimento doveroso". Perché, a Suo parere, è doveroso?
Che cosa rappresenta la Scuola per un Paese e per il suo futuro?
Sono convinto che non destinare adeguati investimenti all´educazione e
alla scuola sia una politica poco lungimirante, destinata a condannare
un Paese all´impoverimento culturale, alla decadenza economica e
sociale. Lo sviluppo degli Stati moderni coincide, infatti, con la
diffusione dell´istruzione e con le conquiste della scienza. Tutte le
statistiche internazionali confermano che, tra le nazioni
industrialmente avanzate, hanno le più ampie opportunità di crescita
quelle che maggiormente investono in un sistema di istruzione di
qualità. Per queste ragioni è dovere dello Stato promuovere e sostenere
il settore dell´istruzione come imprescindibile fattore di progresso e
di emancipazione.
2) Eppure, la scuola sta attraversando
un momento particolarmente delicato, caratterizzata com´è da tagli di
posti di insegnamento e da un aumento delle situazioni di precarietà,
quindi da pochissimi investimenti.
Su questo punto credo sia giusto fare chiarezza.
In Italia la scuola è stata per troppo tempo considerata come uno
strumento per risolvere il problema della disoccupazione intellettuale:
tanti insegnanti, pagati poco, socialmente sempre meno valorizzati. La
finalità della scuola non deve essere quella di dare un lavoro, ma di
fornire una formazione di qualità alle giovani generazioni. Detto
questo non si possono nemmeno utilizzare per anni docenti regolarmente
abilitati, in buona parte ormai a seguito di concorso o di corsi
finalizzati alla formazione all´insegnamento (Ssis), e dunque
legittimamente in attesa di una assunzione, senza fornire loro
prospettive concrete. E´ necessario prevedere un sistema che, valutando
anche la possibilità di prevedere dei prepensionamenti, consenta di
programmare un percorso volto a riassorbire, in tempi ragionevoli, i
precari, dando certezze circa tempi, numeri e modi della loro
assunzione in ruolo. Non dimentichiamoci che abbiamo una classe docente
fra le più anziane d´Europa.
3) In questi ultimi anni, l´idea di
scuola sembra essersi allontanata da una matrice nazionale per
rivolgersi a visioni locali ("La scuola deve rispondere alle esigenze
del territorio", si ripete spesso). Come giudica questa trasformazione?
La scuola deve saper trasmettere innanzitutto quei valori che sono il
fondamento della identità stessa della Repubblica e della Nazione. Per
questo, lo studio della storia e della lingua italiana devono restare
un pilastro del nostro sistema formativo. Questo non significa che la
scuola non debba essere attenta a valorizzare anche la storia locale,
come parte di una più ampia storia nazionale.
Per quanto riguarda gli aspetti tecnico-professionali della formazione
è evidente l´utilità di considerare con particolare attenzione il
collegamento con il territorio e le opportunità da esso offerte. Detto
ciò, dobbiamo pensare alla scuola come ad uno strumento efficace per il
superamento delle barriere di carattere sociale, per agevolare una
effettiva parità di condizioni, a cominciare da quelle
etnico-linguistiche, e dunque per realizzare quella promozione sociale
indispensabile a garantire ad ogni giovane la pienezza dei diritti di
cittadinanza, secondo i principi della nostra Carta costituzionale.
4) Quali sono gli ambiti
dell´Istruzione su cui occorrerebbe intervenire per migliorarla e per
restituire alla scuola del nostro Paese quel prestigio di cui in
passato essa ha goduto?
Una politica impegnata a migliorare e a valorizzare la scuola è
innanzitutto quella che concepisce quest´ultima come struttura portante
della società, come elemento cardine di un processo di rafforzamento
del patrimonio morale e civile di tutti gli Italiani. Si tratta di una
sfida ambiziosa che richiede il contributo di tutti, a cominciare dalle
istituzioni politiche che devono garantire il principio di pari
opportunità e di riconoscimento del merito. L´efficacia degli
interventi riformatori dipenderà da un ampio ed effettivo
coinvolgimento del corpo insegnante.
L´appiattimento retributivo appare senz´altro inadeguato ad
incoraggiare la qualità dell´insegnamento. Occorre riuscire ad
individuare meccanismi idonei a premiare economicamente gli insegnanti
che più si impegnano e che ottengono risultati di qualità. Nel contempo
diventa essenziale una valutazione di tutte le scuole e dei risultati
da esse ottenuti. Non si deve poi dimenticare che il nostro Paese è fra
quelli che meno investono in dotazioni scolastiche (biblioteche,
laboratori, strumentazioni).
Per incoraggiare l´interesse verso le materie scientifiche la pura
teoria non basta, occorre maggiore pratica sperimentale.
In termini più generali, dobbiamo ricordare che se l´Italia vuole
ambire ad essere un Paese davvero avanzato, è necessario privilegiare
il settore della ricerca e valorizzare gli studi tecnico-scientifici,
specie quelli di più alto livello. I ricercatori e gli scienziati
rappresentano una grande ricchezza; a essi devono essere garantite
prospettive economiche e di carriera capaci di attirare e motivare le
migliori intelligenze.
L´istruzione, insieme alla ricerca costituiscono un inscindibile
binomio che ci permetterà di costruire davvero un futuro migliore per
il Paese e per i nostri figli.
Renza Bertuzzi - gildains.it