
Ma questo non basta. Bisogna sapere di più. Penso che si debbano far parlare le fonti, i documenti, conoscere direttamente ciò che è stato. Soprattutto aiutare i ragazzi a capire che non si tratta di un film, né di un evento virtuale, ma di verità veramente accadute.
Dobbiamo, soprattutto, con loro e per loro, sforzarci di rispondere alle domande difficili: perché è successo, come si deve fare perché non accada più. Noi non dimenticheremo. Ma dobbiamo fare della memoria un passo per il domani. La scuola è, per eccellenza, il luogo nel quale la memoria si intreccia con il futuro possibile delle menti e dei cuori dei nostri ragazzi.
Devo dire che parlare della Shoah è meno facile di quanto si creda, è necessario che la scuola e noi genitori sappiano trovare i modi giusti, evitando parate e parole retoriche.
Questo è avvenuto presso il liceo Lombardo Radice di Catania, dove la Dirigente prof.ssa Concetta Mosca, i docenti, gli alunni e tutto il personale hanno celebrato il giorno della memoria con perfomances in aula magna e dibattiti in classe preceduti dallo studio delle fonti. Grazie ai ragazzi di “Buio in sala” e alle emozioni che hanno regalato.
Barbara Mirabella


