Cari studenti,
cari insegnanti e professori,
cari ricercatori, cari genitori,
cari impiegati del personale
amministrativo, tecnico e ausiliario,
cari dirigenti
Prima della breve pausa estiva desidero condividere con voi alcune
riflessioni su questi mesi passati, così densi di impegno e di duro
lavoro quotidiano per la salute e l’ammodernamento del nostro sistema
formativo e della ricerca, così come su quelli che ci aspettano alla
ripresa autunnale, che saranno senz’altro intensi ma che possono
nondimeno, se tutto il nostro sforzo sarà collettivo, rivelarsi perfino
entusiasmanti.
In questi mesi ho infatti potuto toccare con mano la forza di questa
grande comunità, il suo grande giacimento di risorse interiori fatte di
generose disponibilità e di grandi slanci, la sua capacità di
contribuire in modo determinante alla formazione dell’identità
nazionale. Ricordo in particolare due momenti tra i tanti importanti:
il centocinquantenario dell’unità nazionale, dove la scuola italiana ha
mostrato la sua centralità anche nelle celebrazioni, e i tragici fatti
dell’attentato alla scuola Falcone-Morvillo di Brindisi, dove la
giovane vita di Melissa è stata innaturalmente stroncata e altre fra le
sue compagne hanno sofferto e stanno ancora soffrendo. L’unità che il
Paese ha potuto sperimentare in quei momenti costituisce al contempo un
monito per i suoi detrattori e una ricchezza per tutti noi, anche se il
mio pensiero non cessa di andare a chi ha visto la sua vita sconvolta
in un luogo che dovrebbe essere di serenità e di impegno verso il
futuro.
Ed è al futuro che voglio dunque invitarvi a guardare, oggi nel momento
del riposo come domani in quello della ripresa. Tutto il ministero, a
cominciare dai direttori e dai dirigenti impegnati negli uffici
centrali e periferici, così come con eguale convinzione e sforzo tutti
i funzionari e i lavoratori che collaborano con la nostra azione, è
infatti dentro questo sforzo da molti mesi. Lo dimostra il successo
avuto per esempio dalla modernizzazione delle procedure per la
maturità, che per un momento hanno unito nell’orgoglio di essere
italiani e parte del mondo della scuola centinaia di migliaia di
persone. A tutti voi va la mia personale gratitudine ed un augurio di
serene festività, oltre che il ringraziamento dell’Italia.
La ripresa autunnale non sarà del resto priva di sfide. Il nostro
programma di azione nei prossimi mesi è quasi temerario, se si pensa
alle fragilità del nostro Paese. Eppure sono certo che esso è alla
nostra portata. Troppo spesso infatti le fragilità italiane sono
invocate come alibi e non, invece, usate come stimolo a fare di più e
con maggior impegno. E’ nella storia del nostro Paese sia la prima sia
la seconda possibilità. Noi scegliamo la seconda!
Del resto, non partiamo da zero. Alcune azioni sono state già
impostate. Per esempio, il nuovo sito Universitaly, che mette a
disposizione le informazioni sempre aggiornate su tutti i percorsi di
studio in Italia. Così come il sito Scuola in chiaro arricchito
di nuove informazioni. Saranno anche disponibili dati sul mercato del
lavoro ed in particolare sulla domanda delle aziende in modo da
collegare meglio formazione e lavoro. Una accelerazione importante avrà
anche il piano di innovazione digitale nella scuola, che vedrà anche un
primo passo verso la costruzione di un ambiente assai ambizioso e
innovativo: una “nuvola della scuola”. Un ambiente non solo di
contenuti digitali ma anche di spazi personali e sociali.
Il processo di innovazione vedrà poi un deciso impulso alla
“dematerializzazione” dei processi, eliminando progressivamente la
carta e facilitando in questo modo le iscrizioni, che dal prossimo anno
si faranno solo online, così come tutti i processi amministrativi,
l’archiviazione e la gestione documentale delle scuole e di tutto il
Ministero.
Lo possiamo progettare e fare perché i lavoratori pubblici sono una
risorsa preziosa del paese e non certo un ramo secco da tagliare,
capace – spesso in condizioni di lavoro assai difficili - di grande
spirito di servizio e perfino di sacrificio. Per questo ho deciso di
programmare molto presto un nuovo concorso per insegnanti: perché è
giusto ed anzi necessario per la salute di tutto il sistema formativo
che anche le generazioni più giovani possano dare il loro
insostituibile ed originale apporto alla formazione dei futuri
italiani. Una scelta che ha molto pesato nella mia decisione di
sbloccare il sistema di reclutamento anche nel sistema universitario,
con il varo qualche settimana fa dell’abilitazione nazionale. Insomma,
stiamo lavorando ad una scuola e ad un sistema di formazione e di
ricerca al passo con i tempi e capace di primeggiare in Europa e nel
mondo, non solo come già accade per casi individuali ma anche per la
complessiva forza stessa del sistema.
Si tratta di una sfida ardua ma alla nostra portata. Perché quando
siamo capaci di unirci siamo davvero un grande paese. E allora
nulla ci è precluso. Buone ferie
Francesco Profumo