SCIOPERO BIANCO ALLA PARINI “ I nostri figli non seguiranno alcuna lezione a distanza; svolgeranno i compiti assegnati dalle maestre, ma non si collegheranno da remoto”
Data: Martedì, 12 gennaio 2021 ore 16:00:00 CET Argomento: Redazione
12_01_02
LETTERA APERTA DEI GENITORI DEGLI ALUNNI DELLA CLASSE 2a A DELL’ Istituto
“G. PARINI” CATANIA : niente didattica a
distanza.
Alla
dirigente scolastica
Noi
genitori degli alunni della classe 2°
A, preso atto dalla decisione di istituire la didattica a distanza per
la
settimana intercorrente tra i giorni 11/ 1 e 15/1 pp.vv. e dopo esserci
riuniti, abbiamo deciso di rivogerLe il nostro pensiero comune.-
I
recenti provvedimenti adottati dai
nostri amministratori locali penalizzano oltremodo i nostri figli
costretti -
nuovamente – a restare chiusi in casa.-
Ci
permetta di dire, senza timore di
essere smentiti, che le motivazioni frettolosamente sbandierate a
giustificazione dell’improvvisa chiusura della scuola primaria appaiono
ai più
pretestuose e del tutto contrarie allo spirito di protezione delle
nuove
generazioni, ancora una volta calpestate.
E’
opportuno premettere che nessuno, tra
noi, sottovaluta l’attuale situazione emergenziale e siamo ben
consapevoli
della pressione che subiscono le strutture ospedaliere chiamate a
fronteggiare
il copioso aumento dei ricoveri.
Tuttavia,
non è in alcun modo
condivisibile la scelta di posticipare il rientro a scuola individuando
tra i
giovani alunni la categoria sulla quale far ricadere il peso di
condotte di una
minoranza ristretta di incoscienti e che per i loro comportamenti si
decida di
recludere i nostri figli a casa, negando loro il diritto alla
formazione.
Sembrerebbe
mancare qualsivoglia criterio
in ciò che viene deciso per le scuole.
Si va a interpretazione dei dati, non su
fatti, come invece andrebbe fatto da una seria e coscienziosa politica.
Non
è ammissibile la decisione di
istituire – anche solo per una settimana – la cd. DAD laddove non si
imputi ad
altre categorie ben più veicolo di diffusione del virus, la causa
dell’attuale
situazione emergenziale.
Francamente,
troviamo condivisibile il
pensiero di chi parla di un abuso perpetrato in danno dei nostri figli.
L’esperienza
appena trascorsa, ovvero il
periodo di scuola in presenza fino all’inizio delle vacanze
scolastiche, ha
dimostrato che la (nostra) scuola è un luogo sicuro, un luogo in cui
sono state
rispettate tutte le indicazioni puntualmente segnalate dal competente
comitato
tecnico scientifico e nel quale i nostri figli hanno potuto vivere un
periodo
sereno malgrado la “tempesta” che noi tutti stiamo attraversando.
La
scelta di costringere i piccoli delle
scuole elementari ad interrompere – adesso - il percorso scolastico in
presenza
ed attivare un collegamento da remoto nasconde l’incapacità di
organizzare
misure più opportune, ma che certamente non hanno lo stesso impatto
politico-mediatico che la chiusura può comportare; ci riferiamo alla
necessaria
organizzazione di mezzi di trasporto dedicati, di tamponi settimanali o
quindicinali per il personale scolastico, della garanzia di opportuno
ed
efficace tracciamento.
E’
chiaro che la prima risposta che può
darsi a questo nostro appello è che attraverso la DAD viene garantita
la cd.
continuità che i nostri ragazzi non verranno lasciati soli e che
l’offerta
formativa proseguirà senza interruzioni; ma non è cosi!
La
scuola – specialmente per i più piccoli
- non può e non deve essere intesa solamente nella sua accezione di
trasmissione di conoscenze, ma è più in generale un ambiente educativo
d’apprendimento, un luogo di insegnamento nel senso più alto del
termine.
Non
possiamo permettere che vengano
istituiti ulteriori filtri che non permettano ai nostri figli di essere
“nutriti” con amore, che inibiscano la condivisione, collaborazione,
curiosità,
affettività; in poche parole privati dei sentimenti che sono
strettamente collegati
alla ragione.
E’
certamente facile sacrificare gli
studenti, cui prodest la tutela dei
loro interessi? Non li devi risarcire, né dare i “ristori”.
Per
tutto questo, perché queste ulteriori
decisioni che sacrificano esclusivamente i piccoli alunni delle
elementari non
siano ancora una volta imposte dall’alto e silenziosamente accettate in
quanto
fin troppo latu sensu giutificabili
dalla tutela della salute pubblica; abbiamo deciso che, seppure a
malincuore, i
nostri figli non seguiranno alcuna lezione a distanza; svolgeranno i
compiti
assegnati dalle maestre, ma non si collegheranno da remoto.-
Spero
che questo nostro accorato appello
venga, Suo cortese tramite, opportunamente portato a conoscenza delle
Istituzioni competenti affinché non resti una piccola e vana protesta,
ma sia
voce di cittadine e cittadini meritevoli di rispetto e di decisioni
sensate.
A
nome dei genitori : Avv. Todaro
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