Il Ministro Moratti afferma: ''Nel 2006/07 20 mila nuovi docenti''
Data: Lunedì, 20 marzo 2006 ore 00:30:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, nel corso della manifestazione Expo 2006, aperta alla Fiera di Milano, ha annunciato che sono state avviate le procedure per immettere in ruolo per l'anno scolastico 2006/2007 20.000 docenti, 3.500 unità di personale tecnico amministrativo e 3.077 insegnanti di religione.
«Con queste immissioni in ruolo - ha detto Letizia Moratti - abbiamo raggiunto un risultato storico. Dal 2001 il governo ha effettuato assunzioni di personale scolastico, compresi i dirigenti, per 165.303 unità, cui si aggiungeranno dal 2007-2008 ulteriori 16.260 assunzioni, per un totale complessivo di 181.563 nomine».
Il ministro Moratti ha sottolineato che il numero di assunzioni «è il più vasto contingente di docenti assunti nella storia della scuola dal dopoguerra e che da una decina d'anni non venivano effettuate immissioni in ruolo. Il precariato storico della scuola italiana, ereditato dai precedenti governi, è stato quindi ridotto del 60%».
Il ministro ha poi spiegato che, sempre per quanto riguarda il precariato, «dal prossimo mese di giugno daremo il via ai corsi abilitanti speciali, con i quali consentiremo a circa 60.000 docenti, con almeno 360 giorni di servizio dall'1 settembre 1999 al 6 giugno 2004, di conseguire l'idoneità o l'abilitazione all'insegnamento».
La Moratti per la sua campagna elettorale «spara numeri a caso». Lo afferma il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini. «Il ministro si è vantato ancora una volta circa presunti meriti sulle immissioni in ruolo. La verità - spiega il sindacalista - sta in poche cifre: ben 100.000 delle immissioni in ruolo effettuate erano state decise e finanziate dal governo precedente; ci vuole un grande coraggio ad affermare che 3.500 assunzioni di personale Ata (ausiliario, tecnico, amministrativo) su 90.000 posti vacanti rappresentano un risultato importante; i precari della scuola il prossimo anno saranno 50.000 in più del 2001 fino a raggiungere la cifra record di 220.000».
Secondo Panini, con questi dati «anziché vantarsi bisognerebbe chiedere scusa a decine di migliaia di precari che lavorano da anni e che solo per il disinteresse del governo non sono stati immessi in ruolo».    Mario Castro  (da La Sicilia)







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