Luigi Berlinguer: un solco profondo nella storia della scuola. Scuola dei progetti. POF . Indirizzo musicale e Scuole paritarie
Data: Domenica, 05 novembre 2023 ore 15:05:00 CET Argomento: Redazione
“Ei fu. Siccome immobile…. attonita
la scuola al nunzio sta”. I
versi
manzoniani ritornano in mente per ricordare i quattro anni del Ministro
dell’Istruzione Luigi Berlinguer, cugino
dello storico segretario del
Partito Comunista.
Dal 1996 al 2000 la scuola italiana ha vissuto
la stagione dell’innovazione, del risveglio, percorrendo il sentiero
dell’autonomia,
tracciato dalla Legge 59 del 15 marzo 1977 dal Ministro della Funzione
pubblica,
Franco Bassanini.
Anni
di fermenti che con la riforma dei
cicli hanno apportato radicali cambiamenti al modello gentiliano della
scuola
italiana, apportando anche la modifica nominale delle scuole elementari
e medie
in scuola primaria , secondaria e istituti comprensivi.
Dalla
scuola dei programmi si
passa alla scuola dei progetti e in quegli anni è stato
registrato il
boom dei progetti. La tradizionale “scuola seduta”, che si limitava
allo
svolgimento del “programma”, è diventata dinamica, attiva, propositiva,
aperta
ai nuovi linguaggi e proiettata verso nuovi orizzonti.
Il
monito di Berlinguer: “tutto ciò che
non vietato è consentito”, che ripeteva spesso negli incontri
formativi ha
stimolato tanti dirigenti scolastici a ad agire con il cuore per il miglior bene dei propri alunni.
Con
il Ministro Berlinguer la parola
“formazione” è diventata il fil rouge del suo mandato e il
tradizionale Progetto
Educativo d’Istituto (PEI) è diventato POF - Piano
dell’Offerta Formativa- La
terminologia delle discipline scolastiche
è stata modificata; prima le materie erano
connotate dal termine “Educazione”
linguistica, artistica, tecnica, musicale, fisica”
in seguito sono state chiamate
soltanto : “arte e immagine ,
tecnologia, musica , attività sportiva”.
La
cancellazione del richiamo costante
al valore “educazione” ha di fatto prodotto un rallentamento e
un’inversione di
tendenza nel processo educativo della scuola, dando maggiore prevalenza
alla
fase dell’apprendimento dei contenuti, che , invece di essere
considerati
“mezzi e strumenti”, per
l’acquisizione sistematica e critica
della cultura”, sono diventati “fini” e l’orizzonte della
formazione
integrale della persona umana, appare sempre più lontano.
L’aver
introdotto il temine “Offerta
Formativa”, in una lettura positiva e integrata avrebbe dovuto
apportare non
tanto una vetrina dei progetti , bensì una più attiva convergenza tra
istruzione e formazione, perché l’offerta della scuola non si limita
alla semplice
trasmissione dei contenuti, bensì è orientata al traguardo della pienezza
della forma umana, che, al termine
del percorso scolastico assegna alla “persona” la qualità di
“personalità”
In
quegli anni la scuola italiana ha registrato
un ricco fermento di innovazione e di formazione professionale,
compreso l’organico
aggiuntivo. che ora ha prodotto il
compito e la funzione del docente di potenziamento,
l’integrazione
scolastica , che ora è indirizzata all’inclusione sociale ed è
opportuno
ricordare il gruppo ministeriale coordinato dall’Ispettore Raffaele
Iosa,
promotore di attività formative per i docenti e i dirigenti.
La
proposta innovativa del concorsone,
pensato anche nell’ottica della valorizzazione del merito, e della
crescita
professionale dei docenti, ha segnato la tappa di Waterloo del Ministro
Berlinguer, quando il grande sciopero della scuola, guidato dai
sindacati, ha
determinato la fine del mandato ministeriale.
La
valorizzazione delle attività musicali, l’apertura dei corsi ad
indirizzo musicale nelle scuole di primo grado e dei licei musicali e
coreutici
sono segni della particolare sensibilità pedagogica del Ministro
Belinguer che il
9 aprile del 2016 ha avuto la gioia di assistere in Piazza del
Plebiscito a
Napoli al singolare
concerto di musica corale eseguito da tredicimila studenti provenienti
da tutte le regioni d’Italia per
la
manifestazione “Piazza incantata” .
Sono stelle al merito del Ministro Berlinguer: la
legge
n.10 del 10 febbraio
2000, conosciuta
come Legge quadro in materia di riordino dei
cicli dell’istruzione, che ha
rappresentato un punto cardine nella scuola italiana mediante
la riorganizzazione strutturale del
ciclo primario e secondario con i relativi esami di fine ciclo; e
la Legge n. 62 del 10 marzo
2000 sulla parità scolastica e il
diritto allo studio, che è stata una tappa importante nel cammino del
servizio
pubblico delle scuole statali e paritarie, dando piena attuazione ai
principi
della libertà di scelta educativa dei genitori sanciti nella Carta
Costituzionale e dando unitarietà al sistema scolastico nazionale.
Giuseppe Adernò
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