CAOS SCUOLA. LO SCOTTO PIÙ DEVASTANTE PER I RAGAZZI, LE FAMIGLIE ED IL PAESE. Quale futuro per gli studenti Covid-19?
Data: Venerdì, 08 gennaio 2021 ore 21:50:48 CET Argomento: Redazione
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"I genitori italiani sono gravemente preoccupati
per le scelte politiche sulla scuola che il Governo sta attuando in
risposta
alla crisi pandemica", queste parole di Carlo Stacchiola, Presidente di
Articolo 26, Associazione nazionale membro del FoNAGS, il Forum
Nazionale dei
Genitori nella Scuola presso il MIUR, trovano consenso diffuso tra
genitori,
docenti, e studenti.
L’incertezza
della data di ripresa delle lezioni al termine delle vacanze natalizie,
la
variegata modulazione di orari e di tipologia didattica “ distanza” o
“in
presenza” sono il segno della pesante confusione che caratterizza
ancora una
vola il nuovo anno appena iniziato.
“Spettacolo indecoroso, sulla pelle degli
alunni, delle famiglie, dei dirigenti e docenti, dell’intera società,
che,
temiamo, sarà destinato a proseguire”, afferma l’ex ispettore,
Roberto
Leoni, presidente della Fondazione “Sorella Natura”.
I ragazzi, le
nuove generazioni stanno pagando il prezzo
più elevato
in termini di disagio psicologico, rischio d’insuccesso
e abbandono scolastico.
Il Covid non ha fatto altro che mettere
a nudo le gravi carenze del sistema scolastico e se ci si confronta con
gli
altri Paesi, si registrano notevoli diversità e l’ombra nera della
dispersione
appare molto pesante. A fine gennaio si procederà alla valutazione
quadrimestrale, ma con quali criteri se i giorni di scuola sono stati
alternati
nelle modalità e gli apprendimenti sono stati spesso frammezzati da
interruzioni difficoltà relazionali.
Questa
pesante crepa, dalla quale alcuni
ottimisti dicono di intravedere la luce, fa registrare un blocco ai
valori
dichiarati nei documenti ufficiali: la Costituzione, la Dichiarazione
universale dei diritti dell’Uomo (art. 26), il Patto internazionale sui
diritti
economici, sociali e culturali (art. 13), la Convenzione europea dei
Diritti
dell’Uomo (art.2), la Carta di Nizza dell’Unione europea (art. 14)
tutti
documenti che declamano le libertà connesse al fondamentale diritto
all’istruzione,
al diritto dei genitori a educare i propri figli conformemente alle
proprie
convinzioni etiche e religiose, al diritto di soggetti diversi dalle
autorità
pubbliche di istituire scuole (libertà delle scuole).
Queste
irrinunciabili libertà orientano verso
una convergenza nella ricostruzione di una positiva e ricca dialettica
tra
pubblico e privato” ampiamente favorita in tutta Europa.
Perché tutto ciò non avviene in Italia, si
chiede Suor Anna Monia Alfieri,
constatando come la scuola paritaria viene ostacolata e annientata?
Le
conseguenze di questa miopia politica oggi la
pagano gli studenti italiani e le conseguenze si vedranno negli anni
futuri per
gli “studenti
Covid-19” .
Per
ripartire davvero la scuola statale deve
necessariamente andare di pari passo con quella paritaria. Non
dimentichiamo
che, tra l’altro, uno studente della scuola paritaria costa al sistema
in media
5.500€, mentre uno di quella statale ben 8500€, risorse, quest’ultime,
che
tuttavia si perdono nella farraginosità della macchina burocratica
italiana.
Questa
volta l’economia potrà essere di aiuto
all’Educazione, della quale si registra un grave
emergenza
sociale e culturale.
Giuseppe
Adernò
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