XI Edizione della Summer School Storia del paesaggio agrario italiano 27 - 31 agosto 2019
Data: Martedì, 13 agosto 2019 ore 08:30:00 CEST Argomento: Redazione
Da oltre dieci anni
questa Scuola di Paesaggio, che si
svolge nella significativa cornice di
Casa Cervi nella pianura emiliana,
costituisce un punto d'incontro fra
università, scuola e governo del
territorio. Con una impostazione pluridisciplinare,
la Scuola è rivolta a coloro che sono impegnati nei diversi campi
dell'istruzione e della formazione, della ricerca,
dell'amministrazione pubblica, delle professioni, dei musei e
dell'associazionismo. L'edizione di quest'anno, dedicata ai "Paesaggi
dell'acqua" si pone l'obiettivo di esaminare le dinamiche del paesaggio
collegate alla presenza e all'uso dell'acqua, considerata come risorsa
ambientale e come fattore generatore di paesaggio, in particolare nei
territori rurali.
Al di fuori delle città il paesaggio, frutto dell'incontro
tra uomo e natura,
è storicamente contrassegnato
dall'intreccio, in proporzioni variabili,
di tre elementi fondamentali: il bosco,
i terreni coltivati, l'acqua. La Scuola
di paesaggio "Emilio Sereni", fin
qui dedicata prevalentemente al paesaggio
agrario, cioè allo spazio coltivato,
intende ora aprirsi allo studio
degli altri due fondamentali elementi ambientali di
questa feconda triade della trama paesaggistica, partendo dall'acqua
considerata nella sua funzione di risorsa
naturale essenziale alla vita, ma
anche nel suo ruolo nei processi
di formazione e di gestione del
paesaggio.Paesaggi dell'acquaXI EDIZIONE della Summer School Emilio
Sereni "Storia del paesaggio agrario italiano".
L'Italia è un paese modellato dalle acque. Non solo per essere
circondato dal mare, ma anche per la rilevanza che i suoi fiumi, i suoi
laghi, le sue paludi hanno rivestito sul piano degli insediamenti
umani, delle forme dell'agricoltura e dell'allevamento.
Più in generale dell'organizzazione territoriale,
economica e sociale, toccando anche gli aspetti culturali e simbolici
della vita comunitaria. Carlo Cattaneoscrisse che l'Italia è una
patria artificiale costruita sulle acque, con riferimento alle
bonifiche e alle forme di regolazione dell'uso della risorsa idrica, in
particolare per l'agricoltura. Emilio Sereni, dal canto suo, includeva
tra i paesaggi agrari italiani il "paesaggio
delle paludi e degli acquitrini", le
risaie, le terre irrigue e quelle frutto del "bonificamento". Per gli
agricoltori l'acqua è sempre stata al tempo stesso un'opportunità e un
rischio, comportando quindi la necessità di affrontare costantemente
problemi di uso e problemi di difesa, sia lungo le coste che
nell'entroterra, mentre l'accesso alla risorsa è stato da sempre un
ambito di conflitto che nell'orizzonte contemporaneo è destinato ad
allargarsi.
La presenza di strutture idrauliche
(dagli acquedotti ai mulini, dalle dighe agli impianti per
l'irrigazione...) ha punteggiato il paesaggio fin dall'antichità; le
pratiche di difesa dalle acque (bonifiche, canali di scolo,
sistemazioni idrauliche agrarie e forestali di pianura, di collina e
montagna, regimazione di fiumi e torrenti...) hanno impegnato in tutte
le epoche lavoro e saperi contribuendo anch'essi all'incessante
processo di territorializzazione; le
forme di regolazione dell'accesso all'acqua - dai bisogni
domestici a quelli agricoli e produttivi, dai trasporti alla produzione
energetica - hanno rappresentato una fonte di organizzazione
socio-territoriale e un collettore di esperienza giuridica,
presentandosi spesso nella dimensione del
conflitto, a sua volta generatore
di paesaggio. Ne discende che gli spazi caratterizzati dall'acqua
sono anche quelli dove si raggiungono più avanzate forme di
gestione collettiva delle risorse e
che quindi possono divenire oggi interessanti ambiti
di sperimentazione per la rinascita di pratiche e sistemi comunitari,
nell'ottica di una rinascita territoriale delle zone rurali.
istitutocervi.it
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