
Interessante
appare l’articolo pubblicato ieri sulla rivista Limes di geopolitica.
L’articolo riguarda la prima guerra mondiale ed è corredato da una
carta a colori (per visualizzare la mappa collegarsi al
sito
http://temi.repubblica.it/limes/la-prima-guerra-mondiale/61694).
Ripensare oggi la prima guerra mondiale, catastrofe originaria della
nostra epoca, è quindi operazione eminentemente strategica.
«Gli uomini del 1914 sono nostri contemporanei», conclude lo storico
australiano Christopher Clark nel suo Sonnambuli, originale
perlustrazione dei meandri che sfociarono nel colpo di pistola di
Sarajevo e nel nient’affatto ineluttabile suicidio dell’Europa. Non per
determinare chi fosse il colpevole di quei venti milioni di morti, ma
per cercare di capire come ci si arrivò.
L’attualità della Grande guerra percorre anche le pagine di questo
volume. Chi ci segue sa quanto rilevante sia nelle analisi geopolitiche
il peso del passato che non passa. Ciò vale in modo speciale per
l’intreccio di conflitti che infransero il secolo di relativa pace
europea tra il congresso di Vienna (1814-15) e i cannoni d’agosto di
cent’anni dopo. A inaugurare il secolo più sanguinoso nella vicenda
umana.
Perché la pace di Versailles (1919) non fu che la continuazione della
guerra con altri mezzi, fino al secondo, più terribile massacro del
1939-45".
La carta propone un quadro d'insieme di schieramenti, fronti e
date-chiave della Grande guerra.
Agli imperi centrali (in viola e in viola tratteggiato obliquo i
territori da questi occupati) si oppongono i paesi dell'Intesa (in
verde chiaro) e i loro alleati (verde scuro). Gli Stati neutrali sono
rappresentati in azzurro.
Il mondo intero venne coinvolto attraverso gli imperi coloniali. I
possedimenti tedeschi sono indicati in marrone; tutti gli altri
territori - in giallo (francesi), in arancione (britannici e
Commonwealth), in marrone chiaro (portoghesi), in beige (del Belgio) e
in arancione (dell'Italia) - erano schierati con l'Intesa.
Le linee e le frecce rosse mostrano rispettivamente i fronti aperti e
le direttrici offensive. Alcuni Stati dell'America latina ruppero le
relazioni diplomatiche con la Germania e i suoi alleati nel corso del
1917: sono rappresemtati dalle righe orizzontali viola nella carta. Le
righe oblique verdi che sono disegnate su parte dei territori russi
indicano le aree controllate dai "bianchi" e dalle truppe straniere
durante la rivoluzione russa.
Le date rosse su sfondo bianco indicano le dichiarazioni di guerra agli
imperi centrali mosse da Usa e Brasile; le date bianche su sfondo rosso
le capitolazioni.
Limes