1° Premio di Matematica Zina Bianca
Data: Sabato, 18 febbraio 2012 ore 18:03:15 CET
Argomento: Istituzioni Scolastiche


E’ stato istituito il 1° Premio di Matematica Zina Bianca, docente di Matematica e Fisica del Liceo Boggio Lera di Catania prematuramente scomparsa il 2 marzo del 2010. Grande docente dedicata all’insegnamento della disciplina che più amava, era sempre alla ricerca del miglior metodo utile a trasmettere agli studenti la passione per una disciplina tanto difficile.

Il Liceo Scientifico Statale “E. Boggio Lera” di Catania indice per l’anno scolastico 2011/2012 il primo Concorso Provinciale di Matematica a squadre per studenti che frequentano il triennio della scuola secondaria di secondo grado denominato “Potenza di”. Ogni squadra sarà costituita da sei studenti: due di terza, due di quarta e due di quinta.
La domanda di partecipazione dovrà essere inviata in formato elettronico all’indirizzo CTPS020004@istruzione.it  entro il 29 febbraio 2012.
L’elenco delle squadre iscritte sarà pubblicato sul sito web del Liceo Boggio Lera (www.liceoboggiolera.it).
La gara si svolgerà presso la sede staccata del Liceo Boggio Lera in Corso Indipendenza 6 Catania, giorno 30 marzo 2012.
La prova sarà predisposta da una Commissione presieduta dal prof. Maurizio Pennini docente del Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università degli Studi di Catania e da quattro docenti di Matematica.
La squadra prima classificata si aggiudicherà il primo premio consistente nella somma in denaro di 1000 euro, la seconda classificata 500 euro, la terza classificata 300 euro.

Alfio Petrone
alfiopetrone@virgilio.it

Lettera della classe VA dedicata alla prof.ssa Zina Bianca

"Vorremmo poter dire  tutto con poche parole, ma anche  il dilungarci non  sarebbe sufficiente a dire abbastanza,  adesso,  le  vogliamo  soltanto  esprimere  il  nostro  orgoglio  per  averla  avuta  come insegnante, e ricordare i meriti che come suoi alunni le riconosciamo: ci ha insegnato una materia, la matematica, e ci ha insegnato molto di più.
Ci  ha  insegnato  a  crederci  sempre  e  con  ostinatezza,  ci  ha  insegnato  che  l’uomo  è  una  funzione illimitata superiormente, ce lo ha insegnato tutte le volte che il suo sorriso splendeva oltre il grigiore dei giorni più tristi. Lei si dispiaceva per noi se non studiavamo, perché sapeva che ci giocavamo il futuro, e Lei si era votata a costruirlo quel futuro, e ci accompagnava dove non potevamo camminare soli, dove il nostro “occhio della mente” era ancora troppo debole per vederci chiaro, e Lei riusciva sempre a comprenderci, e ad  appassionarci alla sua materia.    
Il mondo  che  ci  ha mostrato  non  è  fugace  e  non  ha  confini,  in  un mondo  come  quello  oggi  noi vediamo  anche  Lei,  Professoressa,  in  quel  mondo  nulla  è  superfluo,  ogni  numero  per  la  sua posizione ha il suo significato, ogni teorema non è che l’esplicarsi di una realtà immediata, tangibile; riconosciamo adesso l’importanza che la sua presenza ha avuto per noi, siamo certi che la sentiremo vicina,  perché  nulla  del  suo  operato  è  stato  vano,  per  questi  strumenti  che  ci  ha  dato  siamo  certi dell’infinito debito che abbiamo verso di Lei.    
E siamo certi che in noi rimarrà un po’ della sua luce,  perché Lei ha scelto di splendere per tutti, per le  sue  ragazze  e  per  i  suoi  ragazzi;  tutta  la  sua  forza,  la  sua  tenacia,  la  sua  allegria  persisterà  nel nostro mondo come una mano invisibile, come la carezza possente di una guida; ci ha insegnato che tutto si conquista con l’impegno, ma esiste sempre un modo per risolvere qualsiasi problema,  ogni equazione  ha  la  sua  soluzione,  noi  lo  sappiamo,  e  domani  continueremo  a  chiamarla  quando  ci servirà  una  spiegazione  e  la  sentiremo  ancora  avvicinarsi  a  noi  con  passo  silenzioso  come  un  a nuvola portata dal vento a suggerirci la soluzione.
E  tornerà  il  ricordo  a  rafforzarci nel presente,  tutte  le volte  che non  eravamo  in vena di  lavorare, quante  volte  ci  ha  capiti,  ci  ha  seguiti  con  pazienza,  ci  ha  aspettati  nelle  nostre  incertezze,  ci  ha incitati  quando  eravamo  abbattuti,  ci  ha  consigliati  quando  non  sapevamo  cosa  fare,  e  poi  ci  ha richiamati all’ordine quando sconfinavamo nella pigrizia.  Noi di VA avremmo voluto tanto che ci accompagnasse anche nell’ultima avventura di questi anni di Liceo,  ma  tutto  quello  che  ci  ha  dato  è  molto  più  di  una  preparazione  ad  un  esame,  è  una preparazione alla vita, ci ha costruiti non con le parole, ma con le azioni, ci ha mostrato la coerenza, la correttezza, la piena dedizione a una idea, all’idea che il valore di una persona non sta nell’abilità di dominare, ma di offrire con gratuità, non conta quante persone dipendono da noi, ma da quante grazie  a  noi  saranno  libere  di  giudicare,  di  vivere  se  stesse  nella  libertà  e  nella  forza  che  solo  la cultura  e  la  consapevolezza  può  dare. Nel mondo  astratto  e  perfetto  della matematica  cui  tutta  la realtà  si  piega  impotente,  sta  proprio  l’affermazione  più  chiara,  il  fondamento  più  sicuro,  con  cui possiamo  affermare  che  l’uomo  può  dominare  la  sua  vita,  può  giocare  sulle  sue  variabili,  sulle variabili che il destino gli assegna, con tutti gli operatori di cui dispone, ed oggi ci accorgiamo, che
ci  ha mostrato  anche  la  soluzione  dell’equazione  della  nostra  esistenza,  cui  tutte  le  nostre  azioni devono essere orientate,  tutto  in un giudizio che vediamo  imprimersi col fuoco sulla nostra anima:
che una donna o un uomo ha veramente riscattato se stesso quando si è dato tutto per gli altri, che ha vissuto davvero soltanto quando ha insegnato con il suo esempio a vivere consapevolmente, quando rimarranno nuove donne e nuovi uomini a conservare  l’umanità nel  sentimento della  fiducia e nel principio della correttezza.
Noi  siamo  parte  della  sua  opera,  e  ci  sentiamo  fieri  di  averla  avuta  con  noi  per  un  tratto  del  suo cammino ad indicarci la strada, per ricordarci che solo in apparenza siamo schiavi del nostro destino.
Ci lega a lei, un rispetto, una devozione, una riconoscenza infinita, ma anche molto di più profondo:
un  affetto  sincero  che  non  potevamo  dimostrare,  perché  anche  noi  alunni  dobbiamo mantenere  il nostro ruolo. 
Il nostro  saluto non è un addio, perchè possiamo affermare con certezza che  lei  rimarrà nei nostri cuori, rappresenterà sempre un modello, un riferimento che ci guiderà sempre.

Grazie, Professoressa Bianca."





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2476355.html