Le due facce della Costituzione: diritti e doveri
Data: Domenica, 20 marzo 2011 ore 22:30:37 CET
Argomento: Giurisprudenza


Ogni moneta è formata da due facce che la compongono senza mai potersi guardare. In ogni occasione, in ogni circostanza di vita esistono due volti, i cosiddetti “pro e contro”; anche la nostra Costituzione dedica un’intera parte fondamentale della sua struttura ai due risvolti preaccennati. Dagli articoli n.13 al n. 54 infatti, l’attenzione dei Costituenti si è concentrata sui “Diritti e Doveri” dei cittadini, binomio imprescindibile per un quieto vivere. Non si può infatti godere di situazioni di vantaggio senza responsabilizzazione, non si può meritare tutela senza prima dimostrare rispetto. Ragionando così, attraverso la descrizione minuziosa del modus operandi   e i rapporti civili, etico-sociali, economici e politici, il vivere cittadino ha trovato estrinsecazione e limite, libertà ma ordine.
Iniziando dall’analisi dei rapporti civili incontriamo uno scompartimento tripartito fra: libertà individuali, libertà collettive e una particolare attenzione conclusiva al versante penale. La libertà, in tutte le sue forme è un valore sacro e inviolabile (art. 13); il raggio d’azione entro il quale ciascuno ha il diritto di autodeterminarsi senza interferenza alcuna è ampio fino al limite oltrepassato il quale si invaderebbe lo stesso spazio altrui. La possibilità di formarsi convincimenti, ideali e pensieri non deve essere coartata da alcun tipo di ingerenza non voluta, per questo la sfera privata di ciascuno, attraverso l’inviolabilità del domicilio (art. 14), la dichiarazione di libertà e segretezza della corrispondenza (art. 15) e la possibilità di circolare e soggiornare senza restrizioni nel nostro paese (art. 16), sono costituzionalmente tutelate.
Gli artt. dal 17 al 21 tutelano invece le libertà collettive: il gruppo, la pluralità sono infatti strumento che, se correttamente usato, permettono all’uomo di raggiungere obiettivi e risultati che, come singolo, stenterebbe ad ottenere. I cittadini italiani sono infatti liberi di riunirsi in luoghi pubblici o privati per la finalità di perseguire scopi leciti e ovviamente non contrastanti con i dettami costituzionali. L’art. 21 è fondamentale in quanto, dichiarando la libertà di manifestazione di pensiero in ogni sua forma, scritta o orale, diretta o meno, abbatte qualunque tipo di connessione meccanica  legata alla persona fisica e tangibile come unica destinataria delle norme,  e dona dignità e rilevanza al contenuto di tutte le menti, al loro funzionamento e a come valorizzano in maniera originale ogni uomo.
L’attenzione al versante penale è subito concentrata negli articoli dal 22 al 28, con principi e limiti all’uso legittimo della forza (art. 23), col principio di difesa per cui è innegabile la possibilità di garantire a ciascuno il diritto di potersi difendere (dal lato sia attivo che passivo) in giudizio (art. 24), il principio di legalità della pena (art. 25), tale che nessuno possa essere punito per un fatto che non costituisca reato secondo la legge penale; inoltre i limiti all’estradizione dei cittadini (art. 26), il principio di personalità della responsabilità penale (art.27) per cui solo chi è effettivamente colpevole deve essere punito e subire le conseguenze del suo errato agire; ancora  la presunzione di non colpevolezza per cui, solo in presenza comprovata di fatti che dimostrino il legame tra persona e reato commesso, si possa erogare una pena, la quale infatti deve avere il carattere dell’umanità e lo scopo rieducativo, essendo bandite dal nostro ordinamento sia la tortura che la pena di morte. Passando adesso all’analisi dei rapporti etico-sociali, focalizziamo l’attenzione sulla famiglia, la salute, l’arte e cultura, la scuola; la famiglia è chiaramente la formazione sociale più importante per la realizzazione di una persona, è tutelata attraverso il riconoscimento del matrimonio e l’imposizione ai genitori di tutela e assistenza ai figli. La salute (art. 32), è altresì quel valore a prescindere dal quale la vita stessa viene preclusa, per questo attraverso la proclamazione del principio del consenso informato nessuno può essere sottoposto ad alcun trattamento medico-sanitario senza espressa autorizzazione. La scuola infine (art.34), come istituzione di formazione e crescita, deve essere tutelata, come veicolo di conoscenza e di maturazione, perché è anche il primo gradino sociale d’incontro col mondo esterno, per tal ragione deve essere aperta a tutti.
Adesso è il momento dei Rapporti Economici: gli articoli dal 35 al 47 sono dedicati all’organizzazione del lavoro che, come già dichiarato nel primo degli articoli costituzionali, è il fondamento della nostra Repubblica; in questo settore si guarda infatti alla legislazione sul giusto salario (art. 36, com. 1),alla durata massima della giornata lavorativa (art. 36, com. 2), al diritto/dovere al riposo settimanale (art. 36, com. 3), al lavoro femminile e minorile (art. 37), ai lavoratori invalidi, malati, anziani o disoccupati (art. 38), alla libertà di organizzazione sindacale (art. 39), al diritto di sciopero (art. 40), alla libertà di iniziativa economica (art. 41), alla proprietà (art. 42), alla possibilità ed i limiti all'espropriazione (art 43), alla proprietà terriera (art. 44), alle cooperative e l'artigianato (art. 45), alla collaborazione tra i lavoratori (art. 46) ed al risparmio (art. 47). Questi riferimenti sono imprescindibili,
 occorre un approccio chiaro e definito perché l’uomo investe se stesso, il suo futuro, la sua dignità e il suo tempo nel lavoro.
Infine, negli articoli dal 48 al 54, sono descritti i Rapporti Politici: attraverso il richiamo alle elezioni, alle tasse e ai partiti si esplicano quei rapporti che legano i cittadini al potere dal loro stesso voto legittimato, alla necessità di contribuire a livello economico per l’organizzazione degli uffici e dei servizi nazionali, al riconoscimento dei loro ideali in una cornice compatta di gruppo in cui riscontrare una parità di scopo.  Per le elezioni: l'art. 48 afferma che sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età; afferma anche che il voto è personale ed eguale, libero e segreto, e che il suo esercizio è dovere civico.
Per i partiti: l'art. 49 afferma il principio della libertà di associarsi in partiti e del pluripartitismo politico.
Per le tasse: l'art. 53 afferma il dovere di tutti i cittadini di concorrere alle spese pubbliche pagando le tasse (com. 1) ed il principio di progressività della tassazione (com. 2).
I doveri in ultima sintesi: l'art. 52 afferma il dovere di difendere la patria mentre l'art. 54 afferma il dovere di essere fedeli alla Repubblica, alla Costituzione ed alle leggi.
Si conclude così un percorso in cui “poter fare” e “dovere astenersi” si alternano come il giorno e la notte, creando insieme quella compostezza completa di cui si necessità per vivere, come abbiamo già sottolineato, in maniera ordinata. Non resta che assimilare quanto stiamo apprendendo, per far sì che diventi un automatismo, che ci renda certi di avere in tasca la risposta giusta. Eleonora Savoca
 







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-240515.html