VITERBO.
26.10.2007. Il pubblico ministero di Viterbo, Paola Conti,
ha deciso di impugnare la sentenza di assoluzione
emessa dal giudice dell’udienza preliminare nei confronti
dell’insegnante che, durante un concedo per
malattia, si recò in vacanza alle Bahamas, e del medico
che le aveva prescritto cinque giorni di riposo e cure.
Dalle motivazioni della sentenza è, inoltre, emerso
un particolare inedito sulla vicenda: al contrario di
quanto si era appreso in un primo momento, l’insegnante
non ha effettuato gli esami prescritti dal medico
di famiglia in una clinica privata di Nassau, ma ha
inviato alla scuola in cui lavorava, l’istituto «Carlo Alberto
Dalla Chiesa» di Montefiascone, un altro certificato
medico, questa volta rilasciato da un medico del
posto, che le prescriveva un prolungamento del periodo
di malattia «a causa di un improvviso malore».
La vicenda risale all’aprile del 2005 e l’inchiesta
scaturì da una segnalazione del preside della scuola.
Alcune settimane fa, durante il processo con il rito abbreviato,
il Gup ha assolto sia l’insegnante dall’accusa
di truffa ai danni dello Stato sia il medico da quella
di falso ideologico perché il fatto non sussiste. Ma
il pm, che invece aveva chiesto la condanna di entrambi
gli imputati, ha deciso di impugnare la sentenza
davanti alla Corte d’Appello.
La Procura generale
della Corte dei conti ha aperto un procedimento sulla
vicenda. Inoltre, la magistratura contabile ha chiesto
al tribunale di Viterbo l’invio degli atti del processo,
svolto con il rito abbreviato. La richiesta sarebbe
stata inoltrata nei giorni immediatamente successivi
alla divulgazione della notizia che gli imputati erano
stati assolti dal gup di Viterbo perché il fatto non
sussiste. Stando alle indiscrezioni, la richiesta degli atti
processuali sarebbe mirata ad evitare che la sentenza
assolutoria diventi un pericoloso precedente e che
possa dare la stura a comportamenti analoghi.
(da www.lasicilia.it)