SAN LEONE: La chiesa di padre Pappalardo è sempre più punto di riferimento e centro di aggregazione per i giovani del quartiere
Data: Lunedì, 19 febbraio 2007 ore 20:47:21 CET
Argomento: Rassegna stampa


A distanza di quasi un mese dai tragici fatti avvenuti intorno allo stadio Massimino, Catania tutta si interroga ancora sul fenomeno della violenza e del disagio giovanile. Problemi figli di una totale disgregazione dei valori che oggi mancano in ogni aspetto della nostra società volta al perbenismo,al consumismo ed al buonismo a tutti i costi. In quest’ottica desolante acquista grande importanza il ruolo dei parroci di frontiera, di quei preti che quotidianamente operano nei quartieri più difficili di Catania e cercano di strappare i ragazzi dalla strada,insegnandoli i veri valori cristiani. «Quello che cerco di fare giorno per giorno-afferma padre Giuseppe Pappalardo parroco del quartiere San Leone- è far capire ai ragazzi che i veri valori non sono quelli che quotidianamente ci vengono imposti dai massmedia, ma quelli più profondi che ci vengono insegnati dalla Bibbia. Un giovane educato ai valori cristiani prosegue il parroco- sarà in futuro un ottimo cittadino rispettoso delle istituzioni in tutte le sue forme e contesti». La parrocchia, che nasce il 31 ottobre 1956, è inserita in una fascia territoriale cittadina denominata "Nesima Inferiore - San Leone", con 15.000 abitanti. Questo quartiere fu costituito in seguito al risanamento del vecchio "San Berillo" per creare un nuovo assetto urbanistico nel centro della città. Dopo alcuni decenni di abbandono, oggi l’area si sta lentamente ripopolando. Purtroppo in questa circoscrizione permangono serie problematiche dovute al disagio giovanile dilagante. «Il nostro obbiettivo-affermano Miriam Cannizzo e Chiara Pandolfo capi educatrici Scout del locale gruppo Agesci, Catania 6- è quello di insegnare attraverso il gioco, ai tantissimi bambini che qui fanno attività, i valori di onestà, rispetto reciproco e lealtà. Siamo convinte-proseguono le ragazze-che qui ci siano gravi problemi,non ultimo quello della droga, però esiste anche "nell’ombra"una gioventù amante della vita che possiede dei valori civici e religiosi, e per questo è inevitabilmente ignorata dai mass-media perché non fa "Auditel". Il ragazzo morigerato che va a messa non è una mosca bianca, ma anzi,il più delle volte si riunisce in delle associazioni che fanno del volontariato ». La Chiesa di San Leone è diventata un punto di riferimento per tutti gli abitanti del quartiere perché svolge tantissime attività con i giovani e gli adulti. Qui hanno sede circa 22 comunità neocatecuminali frequentate da 950 individui, gli Scout formati da ragazzi di tutte le età, la catechesi che viene usufruita da più di 700 ragazzi. Inoltre, vengono portati avanti tantissime attività culturali: da lezioni di coro alla scuola di danza classica e moderna,dal corso di chitarra alla pastorale di mediazione, dalle attività estive del Grest ai pellegrinaggi ed ai ritiri spirituali. Insomma tutte attività che aiutino le persone a vivere meglio nel corpo e nello spirito. Ultima iniziativa e motivo d’orgoglio di padre Pappalardo,per rafforzare il ruolo della struttura in ambito sociale, è il prolungare le attività parrocchiali fino a tarda ora, in particolar modo il sabato sera. «Se questo progetto riscuote tanto successo -spiega il parroco- è merito delle tante famiglie che non mi fanno mai mancare il loro appoggio. Il sabato sera le nostre attività durano fin quasi la mezzanotte, per evitare che i ragazzi vadano a zonzo per la città e distrarli dalle possibili tentazioni "poco pulite". Durante le serate, non solo intratteniamo i giovani con i nostri laboratori, ma celebriamo anche l’eucarestia per confermare,ancora una volta, valori cristiani». Questo esperimento sta riscuotendo tantissimo successo e la gran mole di ragazzi che il fine settimana affollano la chiesa né è una prova lampante. «Prolungare le attività il sabato sera afferma Emanuele Tornabene 13 anni è una iniziativa molto positiva. Personalmente preferisco trascorrere il tempo con i miei amici nei laboratori o nel gruppo scout,piuttosto che vagare in giro per Catania senza fare niente». «Questa idea-condivide Alice Trentino 12 anni- dovrebbe essere presa ad esempio dalle tante parrocchie sparse negli altri quartieri; creare all’interno delle chiese delle "sacche di creatività" dove i ragazzi possono incontrarsi, socializzare e capire che la violenza è sbagliata in tutte le sue forme aiuterà tutti noi a crescere come cittadini modello».

DAMIANO SCALA (da www.lasicilia.it)







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