Agente musulmana della polizia britannica rifiuta di stringere la mano ai superiori maschi
Data: Lunedì, 22 gennaio 2007 ore 21:05:41 CET
Argomento: Opinioni



Dal CORRIERE della SERA del 22 gennaio 2007:

LONDRA — Poco prima dell'inizio della cerimonia ha informato i suoi diretti superiori che, a differenza dei 200 neo-colleghi, non avrebbe stretto la mano di Sir Ian Blair, capo della Metropolitan Police, per motivi religiosi. Né, tantomeno, si sarebbe fatta fotografare al suo fianco, in divisa con l'hijab in testa, perché l'immagine sarebbe stata usata a scopo pubblicitario.
Diventa un caso la decisione di un'agente musulmana che, in occasione della parata che segna la fine dell'addestramento e l'inizio del servizio attivo, ha invocato la fede e chiesto di essere esonerata dal toccare un uomo: Sir Ian, nella fattispecie, il Commissioner i cui ordini dovrà rispettare, ma pur sempre un uomo.
Per Scotland Yard la presa di posizione della donna, il cui nome non è stato reso noto, ha significato l'apertura di un' inchiesta. «Generalmente — ha detto un portavoce — una richiesta analoga sarebbe stata rifiutata. Abbiamo acconsentito solo per evitare di sconvolgere la cerimonia e rovinare quello che è uno degli eventi più importanti nella carriera di un poliziotto».

Sir Ian, ha aggiunto il portavoce, ha espresso dubbi sulla validità delle motivazioni e l'intera faccenda è ora nelle mani degli inquirenti. Un modo diplomatico per confermare quanto rivelato al Mail on Sunday da una fonte anonima, ovvero che, informato del problema, Sir Ian avrebbe reagito con rabbia e che avrebbe deciso di procedere solo per rispetto verso gli altri agenti. «Ha stretto la mano di tutti, a parte la sua. È stato molto imbarazzante. Al termine se ne è parlato molto: gli altri si sono domandati come farà questa poliziotta ad arrestare qualcuno, se rifiuta di toccare un uomo».
Ma se il Mail on Sunday, giornale filoconservatore i cui lettori sono prevalentemente middle-class e bianchi, parla di correttezza politica impazzita, i leader della comunità islamica si sono schierati dalla parte dell'agente che ieri si è ritrovata sulle prime pagine: Massoud Shadjareh, presidente della Islamic Human Rights Commission, ha sottolineato che «la stragrande maggioranza dei musulmani osservanti rifiuterebbe nella vita privata di toccare una persona dell'altro sesso che non sia un parente. Non è mancanza di rispetto», ha sottolineato. Nella sfera professionale, invece, la situazione è diversa. «Medici, poliziotti, infermieri musulmani non hanno problemi a svolgere il loro lavoro e a toccare, se necessario, uomini e donne. Credo che ignoranza e incomprensione culturale e religiosa siano il vero problema».
La Met Police, che dal 2001 permette a poliziotte di fede islamica di indossare il velo, sta da tempo cercando di incrementare il numero di agenti musulmani, che rimangono una minoranza: 300 unità su un totale di 35.000, di cui solo 20 donne. Pochi, eppure una minaccia per la sicurezza del Paese, secondo il controverso imam radicale Omar Bakri Mohammed, bandito da Londra per le sue vedute estremiste — ha definito i terroristi dell'11 settembre «i magnifici 19» — e rifugiatosi in Libano. «È un grave errore — ha detto Bakri — chiedere a musulmani di far parte dell'esercito e della polizia. Questi moderati un giorno leggeranno il Corano e insorgeranno per schiacciare il sistema dall'interno».
 







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