Dal CORRIERE della SERA del 22 gennaio 2007:
LONDRA — Poco prima dell'inizio della cerimonia ha informato i suoi diretti
superiori che, a differenza dei 200 neo-colleghi, non avrebbe stretto la mano di
Sir Ian Blair, capo della Metropolitan Police, per motivi religiosi. Né,
tantomeno, si sarebbe fatta fotografare al suo fianco, in divisa con l'hijab in
testa, perché l'immagine sarebbe stata usata a scopo pubblicitario.
Diventa un caso la decisione di un'agente musulmana che, in occasione della
parata che segna la fine dell'addestramento e l'inizio del servizio attivo, ha
invocato la fede e chiesto di essere esonerata dal toccare un uomo: Sir Ian,
nella fattispecie, il Commissioner i cui ordini dovrà rispettare, ma pur sempre
un uomo.
Per Scotland Yard la presa di posizione della donna, il cui nome non è stato
reso noto, ha significato l'apertura di un' inchiesta. «Generalmente — ha detto
un portavoce — una richiesta analoga sarebbe stata rifiutata. Abbiamo
acconsentito solo per evitare di sconvolgere la cerimonia e rovinare quello che
è uno degli eventi più importanti nella carriera di un poliziotto».
Sir Ian, ha aggiunto il portavoce, ha
espresso dubbi sulla validità delle motivazioni e l'intera faccenda è ora nelle
mani degli inquirenti. Un modo diplomatico per confermare quanto rivelato al
Mail on Sunday da una fonte anonima, ovvero che, informato del problema, Sir Ian
avrebbe reagito con rabbia e che avrebbe deciso di procedere solo per rispetto
verso gli altri agenti. «Ha stretto la mano di tutti, a parte la sua. È stato
molto imbarazzante. Al termine se ne è parlato molto: gli altri si sono
domandati come farà questa poliziotta ad arrestare qualcuno, se rifiuta di
toccare un uomo».
Ma se il Mail on Sunday, giornale filoconservatore i cui lettori sono
prevalentemente middle-class e bianchi, parla di correttezza politica impazzita,
i leader della comunità islamica si sono schierati dalla parte dell'agente che
ieri si è ritrovata sulle prime pagine: Massoud Shadjareh, presidente della
Islamic Human Rights Commission, ha sottolineato che «la stragrande maggioranza
dei musulmani osservanti rifiuterebbe nella vita privata di toccare una persona
dell'altro sesso che non sia un parente. Non è mancanza di rispetto», ha
sottolineato. Nella sfera professionale, invece, la situazione è diversa.
«Medici, poliziotti, infermieri musulmani non hanno problemi a svolgere il loro
lavoro e a toccare, se necessario, uomini e donne. Credo che ignoranza e
incomprensione culturale e religiosa siano il vero problema».
La Met Police, che dal 2001 permette a poliziotte di fede islamica di indossare
il velo, sta da tempo cercando di incrementare il numero di agenti musulmani,
che rimangono una minoranza: 300 unità su un totale di 35.000, di cui solo 20
donne. Pochi, eppure una minaccia per la sicurezza del Paese, secondo il
controverso imam radicale Omar Bakri Mohammed, bandito da Londra per le sue
vedute estremiste — ha definito i terroristi dell'11 settembre «i magnifici 19»
— e rifugiatosi in Libano. «È un grave errore — ha detto Bakri — chiedere a
musulmani di far parte dell'esercito e della polizia. Questi moderati un giorno
leggeranno il Corano e insorgeranno per schiacciare il sistema dall'interno».