Messina
(26.11.2006). Guarda alla soluzione del sempre più diffuso problema del bullismo ed all'educazione alla legalità, il ministro della Scuola, Giuseppe Fioroni, che, ieri, accolto dal sindaco Francantonio Genovese e dal provveditore agli studi Gustavo Ricevuto, al teatro Vittorio Emanuele, ne ha parlato, nel corso di un affollato incontro con il mondo della scuola peloritano.
«Si tratta - ha ribadito Fioroni - di un fenomeno dalle molteplici sfaccettature che,specie in alcune regioni meridionali, sarebbe bene assimilare al sistema mafioso che, spesso protetto dal bisogno, vuole colpire il presidio democratico ed istituzionale costituito dalle scuole. Ma il problema non è solo della scuola - ha sottolineato il ministro - dal momento che gli effetti del cosiddetto bullismo investono i più svariati comparti della vita sociale. Internet, i videogiochi e, in qualche caso, pure la tv, quando senza alcun controllo, sono la causa prima dei crudeli estremismi di alcuni dei nostri giovani e del loro, il più delle volte, vigliacco rapporto con i più deboli. Si ingenerano in loro una sorta di variegate emozioni e di esagerate pulsioni che poi,semplicemente traslano nella vita reale».
«Il bullismo - ha continuato il ministro - è il grave sintomo del disagio in cui versa parte dei ragazzi assillati dalla solitudine e da un grave senso di abbandono poco aiutati dai genitori che li incoraggiano ad andare verso l'effimera cultura dell'avere piuttosto che avvolgerli nel calore dell'affetto e dei valori».
Attento anche ai problemi del personale precario che, da anni, presta servizio, pur fra enormi incertezze, il ministro ha assicurato che la palesata assunzione di 150 mila unità, di cui all'art.66 della finanziaria,che prevede a partire dal 2010 la cessazione dell'efficacia delle graduatorie permanenti nella misura dei 50% dei posti annualmente, da assegnare, non potrà non tenere conto delle priorità del cosiddetto precariato storico,i cui diritti acquisiti - ha promesso -saranno,certo, salvaguardati. In proposito, tuttavia, ha confermato la sua ferma convinzione di promuovere il bando di concorsi che dovranno essere, per il futuro, il solo canale d'accesso.
Non è mancata, infine, una sentita puntatina ai docenti di sostegno che Fioroni considera un'indispensabile risorsa per la scuola. Gli ha fatto eco il provveditore agli studi Ricevuto che, nel delineare l'entità e le caratteristiche del disagio giovanile nella provincia individuate, anche nel condizionamento, sia esso ambientale che familiare, da un'apposita commissione da lui istituita presso l'Ufficio Scolastico provinciale, che opera da anni pure sul fronte della lotta alla dispersione,ha esplicitato al massimo responsabile dell'Istruzione le linee programmatiche di un piano di utili strategie atte a definire e se possibile, adeguatamente, contrastare, almeno nella provincia di sua competenza, il pernicioso fenomeno.
Ha concluso l'assessore comunale Liliana Modica, preoccupata per la gravissima situazione di abbandono che caratterizza l'edilizia scolastica cittadina, l'amministratrice ha descritto, nei dettagli, la situazione ed ha consegnato una minuziosa relazione. «La situazione cambierà - ha assicurato Fioroni - i finanziamenti, in futuro, saranno erogati con eguale entità e senza discrezionalità alcuna, da Stato, Ragione ed Enti locali».
Stello Vadalà (da www.lasicilia.it)
NEL VENETO
Bulli «condannati» per punizione a
svolgere lavori socialmente utili.
I
bulli dell’Istituto agrario
«Kennedy» di Monselice
protagonisti delle angherie contro
il professore e delle altre bravate
immortalate nel filmato diffuso in
Internet, ma anche i loro compagni
di classe. Tutti i ragazzi della IV B,
infatti, ridipingeranno le pareti
dell’istituto e per quattro sabati
consecutivi si dedicheranno alla
pulizia delle serre e alla potatura
delle piante. La pena l’hanno scelta
loro stessi avanzando la proposta
al consiglio di classe, che l’ha
accolta. Il preside Giuseppe
Cipriani ha apprezzato la volontà
espressa dagli studenti di riparare
in qualche modo agli atti di
bullismo ripresi nel filmato in cui,
tra l’altro, si vedeva uno studente
sollevare minacciosamente la
cattedra davanti all’insegnante e
un altro accendersi una sigaretta
usando, sotto lo sguardo divertito
dei compagni, una bomboletta
spray come fosse un piccolo
lanciafiamme. Bravate contro i
professori o «vili imprese» nei
confronti dei compagni più deboli,
come quella di Torino contro un
disabile, che - come scrive
l’Osservatore romano - è soltanto
«la punta di un iceberg» e
purtroppo «neppure il peggio di
quanto si possa oggi verificare e
che di fatto spesso si verifica».
Pronto un pdl contro il bullismo
che vieta l’introduzione dei
telefonini in classe.
(da www.lasicilia.it)