E' il primo viaggio che Mussi fa in veste istituzionale e ha scelto la Sicilia.
Data: Sabato, 20 maggio 2006 ore 14:35:38 CEST
Argomento: Rassegna stampa


Palermo 20.5.2006.
E' il primo viaggio che Mussi fa in veste istituzionale e ha scelto la Sicilia. Una scelta che non poteva non far piacere all'intero mondo accademico siciliano. Una visita non casuale che pone le basi di un impegno ben più lungo per il nuovo ministro. «La prima cosa che voglio fare - ha dichiarato il neo ministro - è un giro rapido di tutte le Università italiane, per conoscere i docenti, il personale e gli studenti. Il mio scopo è quello di fare un bilancio non solo della riforma Moratti, perché sarebbe precipitoso, ma dell'intero sistema accademico».
Vuole conoscere da vicino la difficile situazione degli atenei italiani il ministro Mussi, chiamato a ricucire un rapporto, quello tra la politica e l'università, che appare compromesso.
«Le università siciliane - ha spiegato il padrone di casa, il rettore dell'Università degli studi di Palermo, Giuseppe Silvestri - versano in condizioni economiche gravi, come un po' tutti gli atenei italiani. Ci auguriamo che Mussi possa risollevare le sorti non solo delle università ma anche della ricerca». Ha commentato il ministro: «Sono convinto che ci troviamo di fronte a una realtà grave perché a mio parere in Italia c'è uno spreco di risorse potenziali, spesso rimaste inespresse». Secondo il neo ministro «non si può andare a caso, ma è necessario fare un lavoro programmatico che investa sulle università e sulla ricerca, ritenuti veri strumenti per il rilancio del nostro Paese».
Mussi ha posto la sua attenzione in particolare sulla questione della fuga dei cervelli da lui definita «una vera e propria emorragia che va arginata. I giovani laureati o i ricercatori non devono andare via dall'Italia perché qui non ci sono opportunità, ma perché preferiscono andare all'estero per scelta». E allora la domanda nasce spontanea: quali sono le prime mosse che il nuovo governo Prodi e in particolare il ministero dell'Università e della ricerca intendono portare avanti?
«La prima cosa che voglio ottenere - ha dichiarato ancora Mussi - è un incremento, previsto nella legge finanziaria, dei fondi destinati alla formazione superiore e alla ricerca». Poi si dovrà pensare a dare maggiore sicurezza a tutti quelli che lavorano negli atenei, con particolare riferimento ai ricercatori.
«Come ministro - ha concluso Mussi - sento il dovere di rendere la vita di chi opera nelle nostre università più sicura. In questo la riforma Moratti ha dimostrato di avere più ombre che luci».
Eleonora Mannino
 







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