SEI UN ASINO? VIA DALLA SCUOLA!
Data: Sabato, 18 marzo 2006 ore 00:15:00 CET
Argomento: Opinioni


Venerdì, 17 Marzo 2006

Bravi e asini, classi differenziate al Visconti

I fuorisede separati dai residenti. E un’insegnante apostrofa «camerata» uno studente deceduto

Tre interrogazioni in Senato sui metodi sbrigativi per formare la futura classe dirigente nella storica scuola al Collegio Romano

di GRAZIA MARIA COLETTI

CLASSI-SUPER per i bravi, e che gli asini vadano a studiare altrove, o se ne stiano tutti insieme a campicchiare, nelle sezioni con gli insegnanti di serie B, o perlomeno bollati come tali. Il liceo classico Ennio Quirino Visconti si candida a formare la futura classe dirigente. Peccato che lo faccia con metodi sbrigativi e che qualcuno se ne sia accorto. Tre interrogazioni in Senato accendano i riflettori su uno dei licei storici della capitale, da cui sono usciti manager, professionisti e politici come il presidente della Provincia, Enrico Gasbarra, «un alunno non troppo modello», come si era definito lo stesso Gasbarra nei giorni scorsi, mentre inaugurava il nuovo cortile della scuola a piazza del Collegio Romano. In quell’occasione il presidente della Provincia non aveva fatto mistero di essere stato un «allievo tormentato». Se fosse stato seduto oggi sui banchi del liceo classico Visconti, che fine gli avrebbero fatto fare? Bravi separati dai somari, residenti dai fuorisede. Se le accuse si confermassero vere sarebbero macchie sulla storia del liceo che ha sfornato personalità del calibro del nobel Franco Modigliani, formatosi negli anni della primissima giovinezza proprio al Visconti, come l’ex governatore della Banca d'Italia, Guido Carli, l'ex presidente della Corte Costituzionale, Giuliano Vassalli e Giorgio Amendola, partigiano, politico e scrittore, tanto per fare qualche nome. Ma sarebbe ancor più grave perché la scuola deve offrire pari opportunità. Invece al Visconti i cervelloni sarebbero stati tenuti alla larga dagli svogliati, perché chi arranca non intralci l’ascesa dei secchioni o dei più dotati. Ma ci sarebbe dell’altro. Discriminazioni anche sulla residenza, che avrebbero portato alla creazione di classi riservate ai residenti e di altre per i ragazzi che non abitano in centro. Come se a Roma ci fossero residenti di serie A e di serie B. E giusto per non farsi mancare niente, ecco la ciliegina: un’insegnante che apostrofa «camerata» uno studente morto pochi giorni prima, non si sa ancora se come insulto o complimento. Ecco perché al Senato sono state presentate tre interrogazioni a risposta scritta firmate rispettivamente dal presidente della commissione Istruzione di Forza Italia, Franco Asciutti, e dalle senatrici della stessa commissione, Albertina Soliani e Maria Chiara Acciarini (Margherita) e Maria Rosaria Manieri (Rosa nel Pugno). Nei documenti vengono denunciati fatti gravi (saranno veri?) e si chiede al ministro Letizia Moratti di adottare immediati provvedimenti. Attacca Asciutti. Nella sezione «A» del Visconti sono stati relegati tutti i non residenti nel centro storico, dando vita ad una vera e propria «discriminazione» anche perché «a questa sezione sono stati assegnati docenti che non spiccano tra i migliori». L'esponente di FI cita il caso di una professoressa di Storia e Filosofia, che il 6 febbraio scorso, «durante le ore di insegnamento mentre si osservava un minuto di silenzio per uno studente 17enne, Edoardo Carta, morto improvvisamente due giorni prima, l'ha definito un camerata». Asciutti sottolinea che non risulta però che il giovane fosse militante in alcun movimento. Anche Manieri denuncia l'episodio del giovane Edoardo Carta, deceduto, e definito un «camerata» dall’insegnante. E la senatrice della Rosa nel pugno sottolinea che «in passato la stessa docente è stata sottoposta a ispezione ministeriale per aver pronunciato pesanti apprezzamenti politici nei confronti di un ragazzo ebreo». Vista la situazione nella IA, anche Manieri chiede che il ministro adotti adeguati provvedimenti. Soliani e Acciarini, invece, fanno notare che «molti studenti poco "brillanti" della I/A sono stati invitati esplicitamente a lasciare il Visconti sotto minaccia di bocciatura». Sarebbero già tre i ragazzi che hanno lasciato precipitosamente il liceo. Adesso le senatrici chiedono al ministro di richiamare il preside, Antonino Grasso, per non aver tutelato a sufficienza gli studenti sottoposti a giudizi sommari dai professori.






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