CORSI ABILITANTI, DECRETO ENTRO FINE OTTOBRE
Data: Martedì, 18 ottobre 2005 ore 01:05:00 CEST
Argomento: Comunicati


Nel corso dell’incontro - che si è svolto questa mattina presso il MIUR in materia di corsi riservati ex lege 143/04, art. 2, comma 1, lett. c-bis, e comma 1-ter - l’Amministrazione ha sciolto positivamente la “riserva” circa l’accesso alle nuove procedure abilitanti anche per i docenti di scuola dell’infanzia e di scuola primaria, accogliendo così le richieste in proposito, sostenute con forza dalla CISL Scuola (che aveva più volte affermato, durante gli incontri precedenti, che i corsi dovevano essere destinati ai docenti di tutti gli ordini e gradi di scuola in possesso del requisito dei 360 giorni) e dalle altre organizzazioni sindacali. La CISL Scuola prende atto positivamente della disponibilità dimostrata dai dirigenti MIUR anche se, sulla base del parere chiesto all’ufficio legislativo, si è optato per una tesi estensiva del comma 1, lettera c-bis e non, come richiesto dalla CISL Scuola medesima, di quanto previsto dal comma 1-ter. Ciò comporta, ai fini del raggiungimento dei 360 giorni utili per l’ammissione ai corsi, la possibilità di cumulo dei soli servizi prestati nella scuola dell’infanzia e primaria, come esplicitamente previsto dal testo legislativo. Una limitazione più formale che sostanziale, in quanto, qualora l'aspirante sia in possesso della laurea e di "servizi misti", può comunque partecipare ai corsi per la scuola secondaria previsti dal comma 1-ter. Si colma così - consentendo a tutti i precari di scuola elementare e dell’infanzia di partecipare ai nuovi corsi - un’ambiguità della legge, che sulla base di una interpretazione letterale del testo, avrebbe prodotto un’evidente discriminazione tra soggetti portatori di pari diritti e quindi una palese disparità di trattamento con un prevedibile e conseguente alto “contenzioso”. Altro limite, non condiviso dalla CISL Scuola, riguarda la conferma dell’esclusione dalla partecipazione ai corsi del personale educativo, come già previsto dal D.M. 21/05. Il nuovo decreto conterrà l’indicazione che, nei casi di non avvio dei precedenti corsi, si può procedere ad aggregazioni con quelli di nuova attivazione. La CISL Scuola, sin dall’inizio del confronto, si è battuta affinché tutti i corsi previsti dall’art. 2 della legge 143 partissero contemporaneamente, per garantire a tutti maggiori opportunità sul piano organizzativo nella consapevolezza che, in caso di numeri esigui, le università non sarebbero state in grado, o meglio non avrebbero avuto l’interesse, ad attivare i percorsi formativi. Con appositi accordi-quadro sarà, inoltre, consentito non solo prevedere la partecipazione ad attività di tirocinio nelle istituzioni scolastiche, ma anche l’affidamento di specifiche attività didattiche o tecnico-pratiche, non presenti nelle Università e Accademie, al personale delle scuole competenti. I criteri generali di organizzazione dei corsi replicheranno quelli del precedente D.M. 21/05. Rimane la preoccupazione per i tempi di attivazione e svolgimento dei corsi di competenza dell’università. La CISL Scuola, che ha ripetutamente denunciato la drammatica situazione in cui versano alcuni corsi ancora non avviati o comunque partiti in ritardo ÿ ha nuovamente sollecitato il MIUR a farsi parte attiva per evitare che il personale sia penalizzato dal disimpegno degli atenei nel rispondere in termini di efficienza ad un compito loro attribuito dal legislatore. Questo conferma tutte le preoccupazioni e i dubbi espressi dalla nostra Organizzazione sul ruolo esclusivo che viene attribuito alle Università anche dallo schema di decreto legislativo ex lege 53/03, art. 5 (“formazione iniziale ed in servizio del personale docente”). La CISL Scuola, infine ÿ ha richiesto, in materia, l’attivazione delle relazioni sindacali a livello regionale ÿ ha ribadito - reclamandone il giusto contenimento - le preoccupazioni circa i costi eccessivi richiesti dalle Università per i corsi in questione ÿ ha richiesto, altresì, la piena fruizione del diritto alla studio (150 ore), istituto previsto contrattualmente. L’Amministrazione si sta attivando per accelerare i tempi di emanazione del decreto che, senza ulteriori ostacoli, potrebbe essere pubblicato entro la fine del corrente mese di ottobre.





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