ANTEPRIMA ESCLUSIVA - RIFORMA SECONDARIA ANTICIPATA A SETTEMBRE 2005 -
Data: Mercoledì, 06 luglio 2005 ore 07:27:13 CEST
Argomento: Comunicati


dal sito edscuola.it
da ItaliaOggi
Martedì, 5 Luglio 2005

ESCLUSIVO/ Pronto progetto del ministero dell'istruzione per anticipare di un anno l'attuazione.
Secondarie, si cambia da settembre

Le scuole potranno scegliere nuovi percorsi, orari e discipline
Secondarie, la riforma decolla dal prossimo settembre. Utilizzando la chiave dell'autonomia scolastica, il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, ha messo a punto un piano per far partire dal 2005, e dunque con un anno di anticipo rispetto alla tabella di marcia prevista dalla legge n. 53/2003, i nuovi licei, i campus, la nuova articolazione di discipline e orari. Così come per infanzia, elementare e media inferiore, anche per il ciclo delle superiori si annuncia dunque una riforma fatta nel senso della sperimentazione. E senza, perciò, risorse aggiuntive.

Il progetto (che ItaliaOggi anticipa in esclusiva) è datato 30 giugno 2005 ed è stato inviato al Consiglio nazionale della pubblica istruzione, per il parere di rito.
Le scuole che le vorranno potrebbero dunque trovarsi, già dal prossimo settembre, a introdurre alcune se non tutte le novità del secondo ciclo, anche se il relativo decreto legislativo, con i vari allegati (che disciplinano dai piani di studio ai nuovi orari), non è ancora definitivo.

Il provvedimento, infatti, licenziato dal consiglio dei ministri il 27 maggio scorso, deve ancora superare tutti i vari gradini dei pareri, del parlamento e degli enti locali, prima di tornare al governo per il varo definitivo. La delega scade il prossimo 17 ottobre, troppo tardi per far partire le novità con il nuovo anno scolastico. Tutto rinviato al 2006/07. Un anno, questo, denso di appuntamenti, come le nuove elezioni politiche e, dunque, la formazione di un nuovo governo che potrebbe anche sovvertire la riforma in atto. Intenzione già confermata da alcuni partiti del centro-sinistra. E così il ministro è sceso in campo scrivendo un progetto di sperimentazione che mette le scuole nelle condizioni di anticipare alcuni effetti della riforma. I documenti di riferimento restano quel decreto e i suoi allegati che ancora non sono definitivi. Quei documenti che da più parti si chiede di modificare e integrare: lo chiedono le regioni, che, è molto probabile, in conferenza unificata daranno battaglia sul destino degli istituti tecnici e sulla gestione della formazione professionale; lo chiede l'autorità di vigilanza sulla concorrenza e il mercato (si veda il servizio nelle pagine a seguire), che ha condannato il sistema di accreditamento degli enti pubblici e privati che organizzano i corsi di formazione; lo chiedono i sindacati, che vorrebbero maggiori sicurezze per la formazione delle future piante organiche.

Il fondamento giuridico dell'anticipo è la legge n. 275/1999, che ha già permesso la sperimentazione della nuova scuola del primo ciclo. Il documento del ministero evidenzia come le istituzioni scolastiche, nelle consultazioni che hanno preceduto il varo del decreto per le superiori, ´non si sono limitate a rappresentare esigenze e bisogni particolarmente avvertiti dagli operatori scolastici, dagli studenti e dalle famiglie, ma hanno anche manifestato la volontà di promuovere e realizzare progetti sperimentali'. Numerose le iniziative già proposte, in larga misura provenienti dagli istituti tecnici che sono sempre stati un passo in avanti nella sperimentazione di nuove forme di didattica.

La Moratti evidenzia poi il ´clima favorevole' che si è creato intorno a un eventuale progetto di sperimentazione. L'esigenza di anticipare l'avvio della riforma, inoltre, non è solo quella di ´promuovere un processo di graduale innovazione che renda le istituzioni scolastiche protagoniste del passaggio', ma anche di ´assecondare la vocazione delle scuole all'innovazione'. La sperimentazione sarà ovviamente fatta su base volontaria, potrà essere anche solo parziale, sarà realizzata grazie alle risorse su cui le scuole possono già fare affidamento e riguarderà solo gli studenti del primo anno. Dovrà essere deliberata dal consiglio di istituto su progetto specifico approvato dal collegio dei docenti.

Copia del progetto dovrà essere inviata dalla direzione scolastica regionale, che dovrà verificare i profili di fattibilità. I licei potranno scegliere quale profilo ordinamentale realizzare: i piani di studio personalizzati, i campus per integrare formazione e istruzione, l'integrazione dell'offerta formativa con le nuove discipline. Il percorso del liceo musicale potrà essere avviato solo se gli istituti interessati stipuleranno convenzioni con conservatori, istituti musicali, accademie di danza.







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