SCUOLA PER TUTTI e…. PER CIASCUNO
Data: Martedì, 02 marzo 2021 ore 17:00:00 CET Argomento: Redazione
“Più
scuola per tutti” in ogni
area territoriale; “più
scuola per tutti” in ogni famiglia; “più
scuola per tutti” per l’intero anno solare”. Sono questi gli
obiettivi e i
traguardi verso cui tende la nuova compagine ministeriale del Governo
Draghi, con
la guida di Patrizio Bianchi: mettere
al primo posto del programma la “centralità della scuola”
per scommettere su un futuro basato sulle competenze necessarie
per
affrontare le sfide globali del XXI secolo.
Lo
slogan che segue
l’immagine del “Tutti a scuola”, che,
in questi anni, ha fatto da sfondo alle cerimonie d’inaugurazioni
dell’anno
scolastico, stampata sulle magliette bianche degli studenti, viene
riproposta
per mettere in luce i principi cardine:
·
Del diritto
allo studio, sancito dall’art. 34 della Costituzione nel rispetto
dalla
Dichiarazione Universale dei diritti umani e della Convenzione dei
diritti
dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
·
Della
regolare continuità
del servizio scolastico senza interruzioni o alternanze, così da
consentire
di valorizzare il “tempo scuola” come “tempo di apprendimento”.
·
Della collaborazione
con la famiglia per una linea di continuità e di convergenza
educativa
cercando il miglior bene dei “figli”, a scuola “studenti”.
·
Dell’ampliamento
dell’obbligo scolastico e
formativo
dai 3 ai 18 anni inglobando la scuola dell’Infanzia che si apre ad una
rinnovata didattica nel processo di costruzione dell’identità del
bambino, “Il
sé e l’altro; Il corpo in movimento; Linguaggi,
creatività
espressioni; I discorsi e le parole; La conoscenza del
mondo”.
·
Della
necessità di indirizzare l’intero percorso
didattico verso le competenze da
acquisire e certificare, integrando la scuola del “ sapere” con il
“saper fare”
e quindi “saper essere” donne/uomini, persone e cittadini.
·
Dell’impegno
di limitare e abbattere la dispersione scolastica che
in questi
due anni di pandemia è aumentata notevolmente anche a causa della
diseguaglianza e discontinuità della didattica a distanza, spesso anche
molto
nociva, perché privava gli studenti dell’apporto del sostegno dei
docenti per
un proficuo processo formativo e socializzante.
Nel
cammino
evolutivo dei linguaggi, quello della “pedagogia scolastica” ha formulato una ben definita
preposizione: “Scuola di tutti,
scuola per ciascuno”. Con questa formula il “di tutti”
ha specificato i destinatari
del servizio e dell’obbligo scolastico che oggi s’intende potenziare e
ampliare,
mentre il “per ciascuno” ha
focalizzato l’attenzione verso il successo formativo che coinvolge i
singoli alunni,
nella specifica soggettività e individualizzazione.
Il
nuovo Ministro,
di specifica formazione economica, ha evidenziato che la scuola non è
un mero “capitolo
di spesa” dello Stato Italiano, ma che è necessario ”ripristinare
l’idea che la
scuola è il perno dello sviluppo dell’Italia e della formazione di
buoni
cittadini”
e costituisce un’opportunità
d’investimento e di progettazione per una società più equa e proiettata
al
futuro.
VALORIZZARE
IL RUOLO E LA CARRIERA DEI DOCENTI
A tale
scopo è indispensabile
assicurare un’effettiva valorizzazione degli insegnanti,
professionisti impegnati nella costruzione culturale e professionale
delle
future generazioni, e pertanto si ritiene necessario superare le
barriere del
precariato e la difformità tra “organico di diritto” e “organico, di
fatto”,
eliminando i vuoti che determinano, di fatto, un’azione didattica
frammentata e
parziale.
A
questo scopo saranno
meglio organizzate la macchina della mobilità del Personale, le
graduatorie.
e
le complesse
procedure dei concorsi.
Regolamentando
il numero degli alunni per classi si potrà assicurare la presenza
costante di
tutti gli studenti a scuola e per l’intero anno scolastico, evitando
interruzioni e moduli alternati di gruppi classe, garantendo anche agli
alunni
disabili non un servizio di semplice assistenza, bensì efficaci
occasioni di crescita,
sviluppando abilità e competenze nel rispetto delle potenzialità di
ciascuno.
Si
potrà meglio
valorizzare la competenza acquisita nel corso della “didattica a
distanza”
completando e integrando alcuni interventi con l’utilizzo degli
strumenti
tecnologici della galassia d’internet.
Nella
gestione
della complessità organizzativa della scuola, – oggi affidata
unicamente al Dirigente
scolastico – come ha scritto l’ANCoDiS (Associazione
che sostiene
il riconoscimento giuridico e contrattuale dei Collaboratori dei DS e
delle
Figure di sistema che lavorano nelle autonome Istituzioni scolastiche) “non è più possibile disconoscere
la necessità del distaccamento dall’attività d’insegnamento di un
docente
Collaboratore del DS (ex vicepreside) ” del quale sono indiscusse
l’imprescindibilità
della presenza e la sostanzialità del servizio svolto, pur senza alcun
riconoscimento giuridico e contrattuale.
“La scuola autonoma e moderna ha bisogno di
questa figura istituzionalizzata che copra un vulnus nella governance
scolastica”.
Il
raggiungimento
del traguardo di qualità dell’istituzione scolastica necessita,
appunto, di
figure professionali esperte e competenti a garanzia di un lavoro che
dia
positivi frutti a beneficio “di tutti gli studenti” e a garanzia del “fare
più scuola” e produrre sempre più efficaci apprendimenti per lo
sviluppo di qualificate competenze.
Incentivare
la
carriera del docente anche attraverso “la
formalizzazione giuridica e contrattuale, aperta e trasparente a quanti
vogliono investire nella loro professionalità oltre la sfera didattica”
è
una “sfida” che s’intende lanciare al nuovo Ministro, che si è
dichiarato
pronto e disponibile per un dialogo costruttivo e proiettato al futuro.
Giuseppe
Adernò
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