Formazione in progress 'Scuola senza Zaino' . Istituto Comprensivo Statale di Santa Venerina
Data: Domenica, 03 febbraio 2019 ore 08:00:00 CET Argomento: Istituzioni Scolastiche
Come ogni anno, procede la formazione dei docenti
dell'Istituto Comprensivo di Santa Venerina, guidato dal Dirigente
Scolastico Dott.ssaMariangiola Garraffo, per portare avanti
il percorso che ha dato il via all'applicazione del modello
"Scuola senza Zaino", in alcuni classi dell'Istituto. Un modello
educativo attuato nel 2002 a Lucca, per iniziativa diMarco Orsi,
allora Direttore Didattico, diffuso, oggi, in più di cento istituti
italiani, i cui assi portanti sono rappresentati da tre valori
fondamentali: comunità, ospitalità, responsabilità. Comunità come luogo
in cui l'istituzione scolastica diventa interlocutore attenta con le
altre agenzie del territorio, con le famiglie, valorizzandone la
partecipazione; comunità come aggregazione di forze, dentro e fuori la
classe, come luogo dove si fa largo l'esplorazione, la ricerca,
la curiosità, dove ognuno svolge il proprio lavoro in vista di
obiettivi comuni.
Ospitalità quale luogo in cui gli ambienti vengono "ripensati",
nell'ottica di un miglioramento costante della qualità della vita
scolastica giornaliera, a cominciare dal colore delle pareti, dagli
arredi, dalla disposizione dei banchi, dagli angoli attrezzati,
dall'agorà. Quest'ultima, rappresenta un'area dove i ragazzi
possono ascoltare le lezioni, confrontarsi, analizzare le
problematiche, rilevare i propri errori, trovare soluzioni, leggere
libri, discutere su quanto succede nel mondo, magari seguendo in
diretta un programma, un documentario, esercitando lo scambio e il
confronto tra allievi e tra allievi e docente.
Responsabilità intesa come esercizio di esperienze concrete, in
autonomia di movimento e di scelta, accogliendo le sfide, risolvendo
problemi, svolgendo compiti reali, all'insegna di un significante
apprendimento cooperativo.
Di considerevole importanza, per il modello "Scuola senza Zaino",
è il ruolo dell'insegnante che non dispensa il sapere dalla cattedra,
ma si muove tra i tavoli, continua a spiegare, a guidare, a
valutare, a coinvolgere il singolo così come il gruppo, in
un clima affettivo sereno, in uno spazio di ascolto e parola, in un
tempo disteso, dove ogni alunno è reso partecipe del lavoro da
svolgere, perché ha un quadro chiaro di ciò che lo terrà impegnato,
tramite il planning delle attività organizzate, condiviso con l'intera
comunità scolastica.
In un modello, quale è il "Senza Zaino" che attua l'integrazione
tra saperi disciplinari e pratica laboratoriale, cura la ricerca e
l'utilizzo di materiali alternativi e sperimenta le nuove tecnologie,
le discipline diventano vive e attive, come attivo diventa l'alunno,
protagonista del proprio apprendimento, co-costruttore del proprio
sapere, fruitore dinamico di un servizio. Un servizio volto a garantire
interventi comuni finalizzati alla piena inclusione, offrendo un
percorso di insegnamento che favorisca il successo formativo di tutti,
promuovendo la piena realizzazione della personalità dell'allievo a
livello culturale, sociale ed etico.
Il "Senza Zaino" è un modello che si caratterizza per un diverso
modo di apprendere, un diverso approccio all'apprendimento sostenuto
dai più grandi pedagogisti che hanno evidenziato il valore del "fare"
degli allievi in autonomia. In verità non si tratta di un modello ex
novo, ma di un modello che affonda le radici nella pedagogia di autori
come Pestalozzi, Rousseau, Dewey, Freinet, Cousinet, Steiner,
Montessori, Bruner, Vygotskij, Gardner, Sternberg, ecc. Autori che
hanno messo in rilievo l'importanza di un modello di scuola che non
assegna il primato al cognitivo, alla trasmissione sterile di contenuti
tout-court, ma una scuola che considera l'alunno nella sua unità di
mente e corpo, che fa interagire teoria e prassi, che suscita interesse
e motivazione per l'apprendimento, attraverso l'esperienza. Ciò che
Maria Montessori ha affermato molti anni fa è stato confermato dagli
studi delle neuroscienze, le quali proclamano, oggi, l'importanza della
percezione, dell'esplorazione sensitiva, del movimento, per un
apprendimento significativo e duraturo nel tempo.
In questo contesto, il ruolo del docente non è più quello di
"trasmettere" conoscenza, ma è quello di accompagnare, o meglio, come
suggerisce la Montessori, di "affiancare" l'alunno, nel senso proprio
di "stare-a-fianco", non per giudicare, ma per ascoltare, guidare,
sostenere l'alunno nei suoi sforzi; rispondere ai suoi bisogni, creare
occasioni di apprendimento, rispettando modi e tempi di tutti e di
ciascuno!
Il modello Senza Zaino non è, pertanto, un "modello alternativo"
alla scuola tradizionale, ma un "modello complementare"; è un modello
in cui i ragazzi sono ri-chiamati alla cura, alla responsabilità, al
rispetto di sé, degli altri, dell'ambiente; è un modello in cui
l'alunno è valorizzato per quello che "è", per le sue capacità, le sue
doti, le sue aspirazioni, i suoi talenti.
Nell'ottica di unascuoladell'autonomia intesa a
migliorare laqualitàdel servizio, partendo proprio dalla
crescita professionale, i docenti dell'Istituto Comprensivo di
Santa Venerina hanno abbracciato l'innovazione del "Senza Zaino", quale
modello idoneo a costruire percorsi integrati che puntano
all'unitarietà della persona.
Condizione sine qua non, affinchè la didattica non sia una mera
tecnica di trasmissione della conoscenza, ma si configuri quale prassi
di un agire educativo significativo, è l'impegno della scuola nel
prestare attenzione a nuovi contesti educativi di cittadinanza,
sostenibilità ambientale, sociale, economica, culturale, e a nuove
competenze comunicative, collaborative, tecnologiche, per dar
vita a nuove forme di apprendimento che prestino attenzione al fattore
cognitivo così come a quello emotivo, promuovendo motivazione e
autostima negli alunni.
Come è stato sottolineato nei vari incontri formativi, si tratta di
"Far emozionare al sapere", si tratta di "Immettere emozioni
all'interno del processo della conoscenza, per promuovere un sentimento
positivo verso la conoscenza stessa!"
Maria Torrisi
|
|