Quest’anno non faccio niente!
Data: Mercoledì, 06 settembre 2017 ore 18:00:00 CEST Argomento: Redazione
Quest'anno
non faccio niente! E' questa un'espressione ricorrente che
circola tra i corridoi delle scuole, nella sala dei professori, come
manifestazione del disagio che si respira a scuola e le difficoltà che
singolarmente ogni docente percepisce dentro e manifesta anche
attraverso il linguaggio non verbale. Nei giornali di
scuola e nei messaggi augurali per il nuovo anno si legge che è
necessario caricare la propria professionalità di una forte dose di
entusiasmo, dote che i docenti hanno dentro e trasmettono ai propri
alunni. Venire a scuola contenti, star bene a scuola, con i colleghi,
con i ragazzi, con genitori, costituiscono i presupposti indispensabili
per assicurare maggiore efficacia all'azione didattica, che tende
al miglior bene di ciascun alunno.
L'entusiasmo, definito come "quell'incontenibile spinta ad agire
ed operare dando tutto se stessi" comporta e sollecita una convinta e
costruttiva partecipazione totale, gioiosa e appassionata.
L'entusiasmo, fra l'altro, non s'insegna, si testimonia, si
trasmette, si comunica, occorre averlo dentro per poterlo donare agli
altri; solo allora diventa veicolo e momento di relazione educativa.
Agire con una carica di entusiasmo aiuta a superare le difficoltà del
quotidiano, la schiavitù dell'abitudine, le contrarietà che non
mancheranno nel corso dell'anno Bertrand Russel ha scritto:
L'entusiasmo è per la vita (e noi aggiungiamo, per la scuola) quello
che la fame è per il cibo, quindi è un elemento e una dimensione
importante e indispensabile perché l'apprendimento diventi efficace e
gli alunni sviluppino con gioia le proprie attitudini e, crescendo,
acquisiscano nuove competenze".
A scuola si auspica che tutti gli studenti e i genitori stiano bene
e siano contenti, ma se i Docenti e il Personale ATA non
stanno bene a scuola, cosa si trasmette agli alunni? Quale
messaggio arriva alle famiglie?
- "Mi hanno dato una classe difficile" Quest'anno non faccio niente!
- "Mi hanno assegnato alla sezione della succursale, che crea
maggior disagio! Quest'anno non faccio niente!
- "Ho una classe di 36 alunni, mentre la classe accanto ha 13
studenti! Quest'anno non faccio niente!
- "Questo sarà il mio ultimo anno, ad agosto andrò in pensione".
Quest'anno non faccio niente!
- "Volevo andare in pensione e la legge Fornero ha prolungato il
periodo di permanenza in servizio". Quest'anno non faccio niente!
- "Le colleghe del modulo sono antipatiche di carattere.
Hanno cambiato i collaboratori" Quest'anno non faccio niente e non
m'interesso di niente.
- "Gli altri anni ho svolto la funzione strumentale per i viaggi
d'istruzione, la Dirigente non ha apprezzato il mio lavoro". Quest'anno
non faccio niente!
- "Ho lavorato tanto lo scorso anno, ho fatto tanti progetti e
tante ore in più, ma il Fondo d'Istituto e il Bonus sono stati
assegnati agli "amici del Dirigente". Quest'anno non faccio niente!
- Aspettavo l'assegnazione provvisoria come lo scorso anno vicino
casa. Non l'ho ottenuta: "Mi metto in aspettativa e non faccio niente!
La litania che ripete il medesimo ritornello potrà continuare
all'infinito per la pluralità dei casi relativi a specifiche
contingenze territoriali e ambientali. E' questa la buona scuola dei
progetti del PTOF, del potenziamento, dell'innovazione, della scuola
digitale, della scuola delle competenze?
Sono questi interrogativi che fanno pensare e che dovrebbero limitare
gli annunci d'innovazioni nella scuola se prima non si consolida la
serenità lavorativa dei docenti e del personale, rimasto senza
contratto e senza alcun segno di attenzione da parte dello Stato.
La professione docente non è assimilabile a quella di un impiegato da
tavolino, è usurante, necessita costante impegno, inventiva, energia,
coraggio e forza per affrontare le molteplici difficoltà di cui gli
studenti sono portatori.
I Sindacati premono per avere nuove assunzioni e si preoccupano dei
posti di lavoro, mentre non si sa come utilizzare quelli in servizio.
Diminuiscono gli alunni, si perdono classi, si assegna il sostegno
senza titolo di specializzazione, s'inventano certificati per
garantirsi i benefici della Legge 104 e si sfruttano tutte le
occasioni per aderire agli scioperi, alle assemblee sindacali anche in
preparazione alle elezioni delle RSU e poi ... ci saranno elezioni
regionali ed è già Natale,... Il primo quadrimestre scorre veloce!
La mancanza di entusiasmo determina depressione, stanchezza,
demoralizzazione, indifferenza, apatia e freddezza e tutto ciò non
aiuta a crescere e fa male agli studenti Quest'anno non faccio
niente. Pazienza! Tanto passerà e lo stipendio, anche se poco,
viene accreditato ogni mese. W La scuola !
lettera firmata
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