Uffici scolastici contro MIUR: lo strano caso dei depennamenti dalla II fascia
Data: Giovedì, 13 luglio 2017 ore 08:30:00 CEST
Argomento: Sindacati


Che non ci fosse uniformità nell'applicazione di ordinanze e sentenze, da regione a regione, era un fatto noto. Che in alcune graduatorie ad esaurimento i docenti si vedessero a pieno titolo, dopo le ottemperanze  per fare eseguire i provvedimenti cautelari, mentre in altre docenti con medesime caratteristiche o facenti parte degli stessi ricorsi fossero inseriti con riserva, è fatto altrettanto noto. Ma che addirittura si arrivasse ad applicare i decreti ministeriale in modo difforme o a disapplicarli in modo fantasioso, tra una regione e l'altra, ancora non ci eravamo arrivati. Il caso si è aperto due giorni fa, quando docenti di primaria e infanzia, in GAE e in I fascia d'istituto grazie alle cautelari emesse a loro favore, si sono visti comunicare il depennamento dalla II fascia, nella quale avevano chiesto l'aggiornamento come ha previsto il decreto 374 del 1 giugno 2017.

L'inclusione in II fascia, per i destinatari di cautelari, era stata chiesta dall'Associazione Adida e dal Mida precari, al fine di assicurare alla categoria almeno quanto spetta di diritto in caso di  rigetto definitivo dei ricorsi. Premettendo che non è mai scemato l'ottimismo sugli esiti dei ricorsi per l'inserimento in GAE dei docenti di primaria e infanzia diplomati magistrali, per i quali è stato raggiunto il riconoscimento dell'abilitazione grazie unicamente ad una azione legale promossa da Adida, ci è sembrato importante spenderci per garantire i docenti fino in fondo, soprattutto in vista delle lungaggini amministrative e del marcato ostruzionismo di alcune amministrazioni provinciali nei confronti dei ricorrenti, molti dei quali hanno tardato a vedere applicate le ordinanze favorevoli o stanno ancora aspettando.

Dal 2015, i ricorrenti in questione hanno dovuto sopportare di tutto, ricorrendo anche alle forze dell'ordine, fino alle querele ed agli esposti per omissione di atti d'ufficio. Hanno subito mancate immissioni in ruolo, negazioni di ogni sorta, sebbene in presenza di provvedimenti inequivocabili. Il Miur è stato persino commissariato, affinché desse seguito alle ordinanze con indicazioni uniformi per tutti il territorio nazionale Adesso, dopo che il Ministero ha accolto la nostra richiesta, inserendo il “cuscinetto” della II fascia per i ricorrenti in GAE con riserva giuridica nel decreto di aggiornamento, c'è chi ritiene immotivata questa inclusione, qualche dirigente benpensante, dimenticando la gerarchia istituzionale che gli impone di applicare quanto la pubblica amministrazione presso cui presta servizio gli impone.
Inutile dire che ci siamo mossi tempestivamente.

Come associazione abbiamo inoltrato formale richiesta di chiarimenti ed intervento al MIUR, mentre lo Studio legale Bonetti ha diffidato il MIUR affinché intervenga a dirimere la questione.
Alla caotica situazione generata per il malfunzionamento del Sistema informatico SIDI, utilizzato per inserire le domande, non sembrava necessario trovare una ulteriore problematica, un nuovo colpo di scena che però rivela il pressappochismo imperante nelle nostre istituzioni.

Sicuramente la vicenda si concluderà presto e bene, ma intanto mezza Italia è in subbuglio a causa della fantasiosa interpretazione del decreto di aggiornamento da parte di qualcuno.

Valeria Bruccola, Coordinatrice Nazionale Adida





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