Un parco in adozione per ritrovare il valore della diversità
Data: Martedì, 13 giugno 2017 ore 07:00:00 CEST Argomento: Istituzioni Scolastiche
Gli alunni dell'Istituto Comprensivo "San Giovanni Bosco"
impegnati nel manifestare il loro punto di vista tra denuncia e
speranza.
Giorno 9 giugno 2017 è stato consegnato definitivamente alla Preside
Valeria Alfia Pappalardo dell'Istituto Comprensivo Statale "San
Giovanni Bosco" di Catania il parco Fenoglietti che, nel quartiere in
cui viviamo, è uno spazio carico di significato. Questo luogo, caro a
noi ragazzi, per molto tempo è stato in una situazione di degrado.
Grazie alla volontà della Dirigente della nostra scuola non è stato
dimenticato, perché rappresenta un punto di riferimento del nostro
territorio. Il senso di abbandono lascia il posto alla speranza grazie
all'impegno di noi alunni. Dai più piccoli della Scuola dell'Infanzia
ai più grandi della Scuola Primaria e Secondaria di I grado, tutti
abbiamo dato un contributo per riflettere sulla legalità.
Come rappresentante della Scuola Media ho partecipato al terzo giorno
di manifestazione, in cui sono intervenuti anche gli Assessori Luigi
Bosco, Salvatore Di Salvo, Rosario D'Agata, il Commissario dei Vigili
Urbani Stefano Sorbino e la Vicepresidente della Municipalità Maria
Grazia Felicioli. Dopo il discorso della Dirigente, noi alunni abbiamo
cantato l'inno di Mameli guidati dalla docente di Musica Lidia
Nicolosi. È stato emozionante eseguire l'inno nazionale davanti a molte
persone, ma soprattutto è stato magico quando anche gli spettatori si
sono messi a cantare con noi. Alla fine della canzone abbiamo alzato i
pon pon che, realizzati con la docente di Arte e Immagine Tiziana
Mantacheti, formavano insieme la nostra bandiera italiana, cioè il
tricolore.
Dopo l'intervento degli Assessori, il momento più emozionante è stato
l'ascolto della testimonianza di due madri coraggiose: Giovanna Zizzo e
Vera Squatrito hanno ricordato le loro figlie Laura Russo e Giordana Di
Stefano, due giovani vittime di femminicidio. Le due ragazze, uccise
l'una dal padre, l'altra dal fidanzato, sono il simbolo della violenza
esercitata tra le mura domestiche. Le parole delle madri erano pietre
lanciate per abbattere l'indifferenza. Erano piene di determinazione e
forza di carattere per rivendicare il diritto ad ottenere giustizia.
Per loro ricordare la morte delle loro figlie è stato doloroso, ma
necessario, perché senza esitazione hanno detto "BASTA" a ogni tipo di
violenza.
Da cosa ricominciare? Ripartire dai più piccoli sia in famiglia che a
scuola, perché per contrastare l'odio e il senso di possesso bisogna
comprendere come la diversità tra uomo e donna sia un valore. Quale
simbolo per fare a pezzi i pregiudizi? Una panchina rossa che in un
tratto è stata verniciata dalle autorità presenti.
Una panchina con una targa che ricordi a quanti trovano rifugio nel
parco la libertà di essere se stessi.
Adamo Miriam Elvira, classe 1ª
sezione B
Istituto Comprensivo "San Giovanni
Bosco" Catania
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