Giorno 9 giugno 2017 è stato consegnato definitivamente alla Preside Valeria Alfia Pappalardo dell'Istituto Comprensivo Statale "San Giovanni Bosco" di Catania il parco Fenoglietti che, nel quartiere in cui viviamo, è uno spazio carico di significato. Questo luogo, caro a noi ragazzi, per molto tempo è stato in una situazione di degrado. Grazie alla volontà della Dirigente della nostra scuola non è stato dimenticato, perché rappresenta un punto di riferimento del nostro territorio. Il senso di abbandono lascia il posto alla speranza grazie all'impegno di noi alunni. Dai più piccoli della Scuola dell'Infanzia ai più grandi della Scuola Primaria e Secondaria di I grado, tutti abbiamo dato un contributo per riflettere sulla legalità.
Come rappresentante della Scuola Media ho partecipato al terzo giorno di manifestazione, in cui sono intervenuti anche gli Assessori Luigi Bosco, Salvatore Di Salvo, Rosario D'Agata, il Commissario dei Vigili Urbani Stefano Sorbino e la Vicepresidente della Municipalità Maria Grazia Felicioli. Dopo il discorso della Dirigente, noi alunni abbiamo cantato l'inno di Mameli guidati dalla docente di Musica Lidia Nicolosi. È stato emozionante eseguire l'inno nazionale davanti a molte persone, ma soprattutto è stato magico quando anche gli spettatori si sono messi a cantare con noi. Alla fine della canzone abbiamo alzato i pon pon che, realizzati con la docente di Arte e Immagine Tiziana Mantacheti, formavano insieme la nostra bandiera italiana, cioè il tricolore.
Dopo l'intervento degli Assessori, il momento più emozionante è stato l'ascolto della testimonianza di due madri coraggiose: Giovanna Zizzo e Vera Squatrito hanno ricordato le loro figlie Laura Russo e Giordana Di Stefano, due giovani vittime di femminicidio. Le due ragazze, uccise l'una dal padre, l'altra dal fidanzato, sono il simbolo della violenza esercitata tra le mura domestiche. Le parole delle madri erano pietre lanciate per abbattere l'indifferenza. Erano piene di determinazione e forza di carattere per rivendicare il diritto ad ottenere giustizia. Per loro ricordare la morte delle loro figlie è stato doloroso, ma necessario, perché senza esitazione hanno detto "BASTA" a ogni tipo di violenza.
Da cosa ricominciare? Ripartire dai più piccoli sia in famiglia che a scuola, perché per contrastare l'odio e il senso di possesso bisogna comprendere come la diversità tra uomo e donna sia un valore. Quale simbolo per fare a pezzi i pregiudizi? Una panchina rossa che in un tratto è stata verniciata dalle autorità presenti.
Una panchina con una targa che ricordi a quanti trovano rifugio nel parco la libertà di essere se stessi.
Adamo Miriam Elvira, classe 1ª sezione B
Istituto Comprensivo "San Giovanni Bosco" Catania