Giornata mondiale contro il femminicidio: dal dramma alla rinascita. La violenza che umilia tutti noi
Data: Venerdì, 02 dicembre 2016 ore 08:30:00 CET Argomento: Istituzioni Scolastiche
Il 25
novembre ricorre la Giornata Internazionale per l'eliminazione
della violenza contro le donne, come voluto nel 1999 dall'ONU, data
importante scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre
sorelle Mirabal, attiviste e considerate esempio di donne
rivoluzionarie per l'impegno con cui tentarono di contrastare il regime
di Rafael Leónidas Trujillo, dittatore che tenne la Repubblica
Dominicana nell'arretratezza e nel caos per oltre trent'anni. Le
sorelle, in visita ai mariti detenuti, furono bloccate da agenti del
Servizio di informazione militare, torturate massacrate e poi buttate
in un precipizio, ma a bordo della loro auto per simulare un incidente.
In tutto il mondo si sono svolte manifestazioni caratterizzate da flash
mob, donne vestite di nero e rosso. A Roma, il palazzo del Campidoglio
è stato illuminato di rosso e un gran numero di scarpe vermiglie sono
state esposte sui gradini del palazzo e sotto ogni scarpa, simbolo
della giornata in quanto rappresenta le donne ed il sangue "la
violenza", c'era un biglietto con il nome di una donna vittima di
femminicidio.
Si conta una vittima ogni due/tre giorni nel mondo, 70% delle
donne sono state vittime di violenza fisica di genere nel corso della
loro vita, un dato che mette paura: circa 6,7 milioni. In Italia 10
donne vengono uccise ogni mese, e abbiamo dal 2005 i centri
antiviolenza e case delle donne, purtroppo in Italia sono pochi, meno
del 5%. In occasione della giornata, Amnesty International invita a
firmare tre appelli di solidarietà internazionale con riferimento al
legame tra militarismo e violenza di genere: Siria-Giordania:
fermiamo la violenza sessuale nel campo di Zaatari dove in media
ogni mese tre/cinque donne segnalano violenza sessuale. Egitto: I
leader politici devono condannare la violenza sessuale, così mentre il
mondo si concentra sulla situazione politica in Egitto passa
inosservata l'ondata di violenza di genere. Messico: giustizia per
Miriam Lopez nel 2011 è stata torturata e violentata da soldati
messicani, ancora nessuno è stato condannato per questo crimine.
L'Istituto Alberghiero "Karol Wojtyla" si fa portavoce di quello che
accade intorno a noi, vicino a noi: la violenza che umilia tutti noi, i
femminicidi, e ha organizzato per sensibilizzare i ragazzi una gamma
articolata di eventi, poiché la violenza influisce negativamente sui
risultati scolastici delle donne, sulla loro capacità di successo
lavorativo e sulla loro vita pubblica. Il dipartimento scolastico di
lettere ha partecipato attivamente, attraverso attività di riflessione
e formazione rivolte agli alunni, con una manifestazione conclusiva
svolta nell'aula magna di via Lizio Bruno, fortemente voluta dal
Dirigente Scolastico dott. Daniela Di Piazza che sottolinea "una nuova
prospettiva per puntare sull'attenzione necessaria per una maggiore
tutela dei propri diritti, e che al silenzio si sostituisca la
condivisione, affinché affrontino i ragazzi con coraggio e nel modo
migliore l'argomento, farlo attraversare dalla vita e non dal trauma".
Un evento che ha riscosso notevole successo da parte dei ragazzi. Ha
aperto il lavori la prof.ssa Giovanna Muni con un'introduzione flash,
apprezzata con la canzone rap in video di Alex Britti "Perché" simbolo
musicale di questa violenza, per continuare con una sollecitazione
interessante della prof.ssa Patrizia Seminerio sui conflitti da
gestire, definizione del femminicidio seguita da slide con un monologo
bizzarro e commovente tra gli attori Paola Cortellesi e Claudio
Santamaria; sintetico ed esaustivo l'intervento giuridico della
prof.ssa Adelaide Vasquez che si è soffermata sul reato di stalking,
dall'inglese to stalk fare la posta, la nuova figura introdotta
nell'ordinamento italiano del D.L.N. 11/2009, convertito nella L.n.
38/2009, attraverso un esame delle condotte punibili.
E all'attenta platea la prof.ssa Francesca Torrisi ha presentato
il lavoro, condiviso con la prof.ssa Carmen Avellino, ed ecco in scena
le ragazze della V A Sala Vendita: Giuliana Conti, Antonella Litrico,
Michelle Ragusa, Ilenia Sortino, che hanno recitato in modo brillante e
coinvolgente quattro monologhi tratti dal testo di Serena Dandini
"Ferite a morte". Il prof. Sandro Bertoni presenta la situazione
mondiale soffermandosi sul Messico "Il confine delle croci" donne
seviziate, uccise e buttate nelle fosse. Vengono ricordate: Lucia
Annibali, sfregiata con l'acido in un agguato organizzato dall'ex
e adesso si occupa di violenza. Il film racconta la sua storia ed è
stato visto da 5 milioni di persone, significa che qualcosa si può
fare, le cose cambiano. Vuol dire che quel lato oscuro degli uomini,
non solo di quelli che commettono i femminicidi, in qualche modo sta
uscendo dal buio.
Come dimenticare Giordana Di Stefano? I ragazzi mostrano che hanno
hanno interiorizzato un livello di conoscenza attraverso la costruzione
e il racconto di storie e tragedie, per trovare e interrogarsi su
possibili vie di uscita e anche sulle norme che possano migliorare il
quadro legislativo, e alla fine si va alla realtà concreta presentando
su una slide i loro pensieri significativi. La scuola, come osserva la
docente di diritto Gabriella Mazzullo si è impegnata con le
classi del primo biennio, coinvolgendo gli altri plessi che hanno
svolto attività di approfondimento sul tema, attraverso lavori
interdisciplinari attuati nei laboratori creativi con la realizzazione
di cartelloni e slogan contro la violenza di genere.
Report plessi: viale Tirreno ha svolto attività: visione di film ("Il
segreto di Esna") inerente alla tematica, rivolto alunni classe prima,
e successivo dibattito; attività di informazione sulle modalità di
prevenzione di eventuali forme di violenza, grazie al prof. Costa
(esperto di difesa personale) e con intervento della prof.ssa Mirabile
alle alunne di tutte le classi; discussione e dibattito sulla tematica
con la partecipazione dell'avv. Altana e del prof. Aguglia, alunni
classi quarte e quinte, a cura della prof.ssa Di Salvo Cristina.
Via Raccuglia come riferisce
la prof. Lidia Montopoli per la giornata del 25 sono stati
affissi nei corridoi manifesti, visionati dagli studenti di tutte le
classi, per sensibilizzarli sul problema e la grande maggioranza ha
risposto bene partecipando attivamente. Gli alunni del biennio hanno
elaborato all'esposizione del problema con verifica da parte
dell'insegnante del livello di conoscenza e consapevolezza del
"tema"; video violenza donne e femminicidio (adeguati all'età
dell'utenza); Lettura in aula di lavori individuali prodotti dagli
studenti; Lavori di gruppo; Creazione di slogan di
informazione/prevenzione; Trascrizione condivisa su "cartellone" dello
slogan scelto, fra i tanti, in qualche caso anche corredata da disegni.
Via Anfuso per tutta la
settimana gli insegnanti di italiano e diritto, hanno affrontato nelle
proprie classi ,dal biennio alle classi terminali, il problema della
violenza sulle donne. Sono stati letti brani, il monologo della
Littizzetto, Franca Rame e Cortellesi. I ragazzi dell'indirizzo
turistico hanno svolto delle ricerche anche sui reportage di Amnesty
International sul tema, per tenere viva l'attenzione sul problema.
Segnali intermittenti che la scuola fa diventare continuativi, in una
società nella quale questioni come queste sembrano riguardare sempre
gli altri. I numeri aiutano a capire e raccontano quello che accade.
Storie, tragedie che talvolta, nell'uso improprio degli aggettivi
diventano imprevedibili e incomprensibili. Il paradosso è che la
società è bipolare: da un alto aumenta la consapevolezza, ma dall'altro
cresce l'iperviolenza, e sicuramente sta nascendo una nuova educazione
alla reciprocità. E perché, come scriveva Martin Luther King, quello
che spaventa "non è la violenza di cattivi ma l'indifferenza dei
buoni".
prof.ssa Lella Battiato
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