Precari ATA, E’ ora di dire basta, i servizi amministrativi sono a rischio già da vivi
Data: Sabato, 23 aprile 2016 ore 06:30:00 CEST
Argomento: Opinioni


Precari ATA: i chiarimenti del MIUR ad alcune istituzioni scolastiche attraverso l’ultima nota 10073 del 14.04.2016, hanno suscitato incredulità nel personale ATA precario, laddove la non applicazione delle disposizioni di cui all’art. 1, comma 332 della legge 190/2014, sia giustificabile in casi eccezionali e riconducibile ad interpretare i casi di decesso e di cessazioni del personale destinatario di disposizioni di salvaguardia pensionistica, non come assenza, ma come vacanza del titolare, senza creare un aggravio di spesa per l’Erario garantendo il regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche. Certo tutto si può negare, tranne che al MIUR non abbiano attenzione per i morti o per i casi di salvaguardia pensionistica, peccato però che non prestino attenzione anche ai vivi, e in particolare ai precari ATA, o per meglio dire, a quelli ancora sopravvissuti, in particolare gli assistenti amministrativi precari, cioè a coloro i quali ogni giorno assicurano in segreteria attraverso il loro contributo, un servizio a rischio qualità, con criteri di flessibilità organizzativa plurisettoriale, che ormai tende a diventare manageriale.

Una capacità di adattamento del personale amministrativo che sta diventando sempre più difficile, con un rischio correlato al lavoro, dettato da carichi di lavoro sempre più gravosi e una trasformazione della P.I., che guarda anche alla digitalizzazione delle segreterie, ovvero alla smaterializzazione, come fattore di risparmio, senza soppesare gli effetti collaterali che tale trasformazione avrà sul personale, destinato a diminuire gradualmente.
Cosa sarà di questo personale scolastico, è un interrogativo a cui ancora il Governo Renzi si ostina a non rispondere, eppure è marcato il solco scavato da questo esecutivo tra Docenti ed ATA.
Quest’ultima categoria stremata, nello spirito e nel corpo, nella mente e nelle braccia, non vuole tuttavia elemosinare proroghe dell’ultima ora, concesse eccezionalmente dal MIUR.

Non siamo tappa buchi, non siamo i trimestrali delle Poste che sostituiscono d’estate i titolari, siamo impiegati pubblici che hanno contratti stipulati fino al 30 giugno su posto vacante, ... senza morti, ..., e che hanno partecipato a procedure concorsuali i cui requisiti stanno nella legge nazionale, la stessa legge nata al fine di dare adeguata soluzione al fenomeno del precariato storico e di evitarne la ricostituzione, di stabilizzare e rendere più funzionali gli assetti scolastici, attivando azioni tese ad abbassare l'età media del personale, il contrario di tutto quello che sta facendo il Governo Renzi.
Rimane dunque drammatica la situazione delle segreterie, e non saranno certo le probabili proroghe che risolveranno il problema, ma un orientamento diverso del Governo che guardi a questa categoria come una risorsa per la scuola pubblica, attivando con leggi adeguate i processi di stabilizzazione che la categoria rivendica da diversi anni.
E’ ora di dire basta!

Mario Di Nuzzo
mario.dinuzzo@libero.it






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