Call for papers 'Genesis. Rivista della Società Italiana delle Storiche' 2017, 1
Data: Venerdì, 19 febbraio 2016 ore 03:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Call for papers “Genesis. Rivista della Società Italiana delle Storiche” 2017, 1
Genere e cibo. Processi sociali, culture, politiche A cura di Enrica Asquer e Paolo Capuzzo. La rivista “Genesis” ‒ http://www.viella.it/riviste/testata/6/ ‒ invita a presentare contributi per un numero monografico sulle questioni di genere connesse alla produzione, circolazione, distribuzione e consumo delle risorse alimentari.

Aperto a scale spaziali diversificate e a una diacronia lunga, dall’età moderna a quella contemporanea, il numero si propone di valorizzare il cospicuo corpus di ricerche che negli ultimi decenni si sono prodotte attorno al cibo utilizzando una specifica chiave di lettura, quale quella di genere, che è da qualche tempo al centro di tale riflessione senza averne per questo esaurito le molte sfaccettature.

La storiografia ha mostrato la ricchezza di approdi analitici cui la ricerca sulla produzione e sul consumo di cibo può condurre. A partire dalle intuizioni fornite dall’antropologia, che ha valorizzato la funzione del cibo nella costruzione dell’ordine simbolico della società (M. Douglas), le pratiche alimentari sono state indagate come chiave d’accesso fondamentale per la ricostruzione delle dinamiche familiari del quotidiano (M. de Certeau): la divisione dei carichi di lavoro tra i membri della famiglia, la strutturazione e le trasformazioni degli spazi domestici destinati alla preparazione dei cibi, la relazione tra il consumo dei pasti e la costruzione della routine familiare. Ma il cibo ha una sua centralità nel quadro più complessivo della storia sociale, alla quale fornisce indicazioni preziose sull’evolversi delle disuguaglianze e delle diversità culturali: i differenti gusti alimentari, parte integrante degli stili di consumo (P. Bourdieu), possono essere indicatori importanti del riprodursi delle disuguaglianze anche nelle società “dell’abbondanza”. Le pratiche del consumo di cibo investono, inoltre, la regolazione dei confini tra spazio pubblico e privato, nonché in particolare i rituali di identificazione generazionale e di genere, consentendo di situare la ricerca storica nei punti di intersezione tra la produzione della soggettività e i grandi apparati di governo della società: lo Stato, il sistema educativo, il sistema dei media.

Il rapporto tra pratiche del consumo alimentare e identità culturali ha costituito un ulteriore terreno di indagine che ha permesso di evidenziare la politicità del consumo. Il cibo ha sollecitato e sollecita retoriche di costruzione dell’identità estremamente diversificate che vanno dall’apologia dell’ibridazione alla rivendicazione di solide ed esclusive radici culturali. La circolazione dei generi alimentari, le culture e le pratiche culinarie, la dimensione rituale del consumo sono infatti veicolo di appartenenza e definizione dei gruppi sociali e, al contempo, di erosione delle loro basi materiali e simboliche. Attorno al fertile filone di ricerca sul rapporto tra migrazione e consumi, genere, etnia, classe, religioni costituiscono un prisma necessario per questo tipo di analisi.

L’alimentazione è intimamente connessa con le culture e le politiche del corpo. Un ambito, questo, nel quale food studies e storia della scienza e della medicina (ma anche etica religiosa) si intrecciano con la riflessione sulla produzione di norme e modelli corporei, fortemente connotati nel senso del genere. Oltre alla cura del corpo individuale, infine, la dimensione politica della nutrizione interessa evidentemente anche il cibo nel suo significato di risorsa essenziale per il corpo sociale. Dalle forme di assistenza alla povertà nell’età moderna, all’apertura delle mense scolastiche e aziendali nell’età contemporanea, il governo e la distribuzione delle risorse alimentari si è dispiegato al crocevia tra politiche degli apparati pubblici e globalizzazione dei mercati dei generi alimentari. La dimensione di genere appare cruciale per l’analisi di questo incontro/scontro tra le pressioni normative che mirano a organizzare la vita sociale e l’effetto destabilizzante prodotto dalla convulsa ridefinizione dei rapporti di potere nel mercato globale.

A partire da queste molteplici suggestioni, il numero monografico si propone di indagare particolarmente i seguenti temi:
• Cibo, sfera familiare e ruoli di genere, con particolare riferimento alla costruzione della maternità, della paternità, della genitorialità.
• Cibo, disciplina, cura del corpo e costruzioni di genere nel tempo.
• Lo Stato contemporaneo e la politica del cibo, di controllo statale dell’alimentazione e di costruzione del welfare ‒ con particolare riguardo ai periodi di guerra, ma non solo ‒, come modalità di ridisegno dei ruoli di genere.
• Cibo, identità culturali, religiose, nazionali, con particolare riferimento ai processi migratori e agli scambi commerciali dalla prima età moderna al periodo contemporaneo;
• Costruzione dei ruoli di genere attraverso la mediatizzazione del cibo: dai manuali di ricette ai cooking shows contemporanei.
• Politiche delle risorse alimentari e asimmetrie di genere su scala globale, con riferimento anche a pensieri radicali e movimenti eco-femministi di critica alle modalità di produzione e distribuzione del cibo.

Le proposte, che dovranno contenere un abstract (3.000 battute al massimo) e un breve profilo scientifico dell’autrice/autore, con elenco di pubblicazioni, dovranno pervenire entro il 30/4/2016 ai curatori del numero, Enrica Asquer (enrica.asquer.sis@gmail.com) e Paolo Capuzzo (paolo.capuzzo@unibo.it). Gli articoli selezionati per la pubblicazione (max. 60.000 battute, spazi e note a piè pagina inclusi) dovranno poi pervenire in versione definitiva entro il 26/09/2016 e saranno sottoposti alla lettura redazionale e a un doppio referaggio, anonimo nei due sensi. La pubblicazione del numero è prevista per la tarda primavera 2017. Saranno considerati per la pubblicazione articoli in Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo.

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