Quanto poco misericordioso quel festino del Family Day, del 30 gennaio scorso!
Data: Mercoledì, 03 febbraio 2016 ore 04:30:00 CET
Argomento: Redazione


Demonizzare la stepchild adoption, negare agli omosessuali la legalizzazione del diritto ad avere una famiglia solo perché "diversi", non mi pare che sia un comportamento umano saggio da cristiani; né tanto meno mi pare opportuno, e serio, inscenare un festino in piazza per fare il peana alla famiglia tradizionale con le chitarre in mano come avvenuto nel Family Day del 30 gennaio scorso. Suvvia! Quello visto e sentito, a Roma, contro la richiesta di genitorialità dei gay, da parte di certi benpensanti credenti cattolici e non, m'è parso la pantomima di un improbabile medioevo di ritorno; e magari ne riderei, se non mi sorgesse il dubbio che dietro la parata trionfale della moralità della famiglia tradizionale, si nascondano, in verità, richieste politiche di "violenza legale", nei confronti degli omosessuali!

Ma come si fa a non capire che la condanna della omofobia giustificata con "ragioni" di religione, e di ordine social - naturale, tradiscono l'essenza stessa dell'essere cristiani? Perché negare agli omosessuali il diritto di crearsi una famiglia? Sono forse mostruosi animali malati? Non vivono forse in società con i loro umani simili?

Che ha da temere la "sana famiglia tradizionale", nata dal matrimonio di un uomo con una donna, dai connubi degli omosessuali, e dalle loro dissimetriche famiglie?
Perché ricorrere a nauseanti sdilinquimenti dogmatici per negare una semplice evidenza, ovverosia che:
il diritto è un fenomeno sociale - il più civile e umano dei fenomeni sociali, proprio secondo la massima "ubi societas ibi ius", e viceversa "ubi ius ibi societas".

La società è cambiata, cambia vertiginosamente, giorno dopo giorno. Di ciò bisogna prendere atto. Non si addice a una società civile rispondere alla richiesta di legalità dei diritti degli omosessuali, con una parallela "violenza legale", frutto, questo sì, di intolleranze e di sospetti che non possono che allontanarci sempre più dal comandamento del Cristo che ci impone di amare il nostro prossimo.

Non è forse anche il "diverso" creatura fatta a immagine e somiglianza di Dio?

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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